Era un bellissimo pomeriggio
d’ Aprile, caldo e soleggiato,
il Central Park era pieno di persone: dai bambini che giocavano insieme
agli
anziani che camminavano tranquillamente lungo i verdi sentieri.
Una bella bambina dai capelli ricci e
rossi come il fuoco e
gli occhi verde smeraldo , era seduta vicino a un grosso albero con un
blocco
da disegno in mano, stava cercando di disegnare due bambine che
giocavano
insieme con la corda e altri due bambini che andavano sullo scivolo.
Quando alzò un attimo lo
sguardo per dare un’altra piccola
occhiata ai soggetti, i suoi occhi si soffermarono su un bellissimo
bambino
dagli occhi dorati e i capelli del medesimo colore, doveva avere un
anno in più
di lei ed era vestito tutto di nero.
Appena il bambino spostò
lo sguardo verso la sua direzione,
la piccola notò un guizzo di sorpresa e
incredulità nel suo sguardo, il piccolo
biondino la raggiunse con passo veloce e con lo sguardo incuriosito
<< Ciao
>> la salutò
<< Ciao
>> rispose la bambina con un sorriso
timido
<< Tu riesci a vedermi
? >> le domandò il
biondino senza staccargli gli occhi di dosso
<< Certo che ti vedo.
È normale >>
<< Che strano. Io mi
chiamo Jace e tu? >>
<< Io mi chiamo
Clarissa, ma tutti mi chiamano Clary
>>
<< Piacere Clary. Cosa
stavi facendo ? >> l
attenzione di Jace si spostò verso il blocco da disegno che
Clary teneva tra le
mani
<< Stavo disegnando
>>
<< Posso vedere?
>>
<< Certamente
>> Clary passo il blocco a Jace
che guardò rapito tutte quelle linee e quei colori che
avevano preso la forma del
parco
<< è
bellissimo. Sei davvero molto brava >>
Clary arrossì leggermente
<< Grazie sei gentile
>>
Jace le restituì il
disegno << Sei qui da sola ?
>>
<< No, con me ci sono
la mia mamma e mio zio Luke.
Sono laggiù >> disse indicando con il piccolo
e magro ditino una donna
che sembrava Clary in versione adulta e un uomo sulla trentina alto e
muscoloso, che stavano parlando seduti su una panchina di marmo
<< Tu invece sei qui
solo? >> le chiese Clary
<< Si ma non ho paura.
Io ormai sono grande e so badare
a me stesso >> disse il biondino con orgoglio
Clary si mise a ridere di certo a
quel bambino non mancava
la fiducia in se stesso
<< Senti ti
va….. ti va di giocare un po’ con me ?
>> gli chiese Clary timidamente
Jace fece un grande sorriso
<< Certo >> rispose
con entusiasmo << Vieni ti porto sull’ altalena
>>
E così mano nella mano si
diressero verso due altalene
libere
<< Siediti qui io ti
spingo >> disse Jace
indicando a Clary una delle due altalene
Appena Clary si mise seduta, Jace
iniziò a spingerla delicatamente,
alla piccola sembrò quasi di volteggiare <<
Più veloce Jace. Più veloce
>> ordinò
Jace aumentò di poco la
velocità
<< Più in
alto dai. Fammi andare più in alto >>
<< Sei sicura? Non
sarà pericoloso >>
<< Dai ti prego Jace
>>
Jace ci mise più forza e
in meno che non si dica Clary andò
così in alto che poteva quasi toccare il cielo con un dito
<< Yuuu-Piii
>> urlò Clary felice
Dopo 10 minuti i due bambini
provarono ad arrampicarsi su un
albero, una cosa che piaceva a entrambi
<< Sei molto brava ad
arrampicarti >>
<< Grazie anche tu te
la cavi bene >>
Poco dopo i due erano di nuovo a
terra seduti sul soffice
manto d’ erba dove crescevano dei bellissimi fiori dai mille
colori. Jace ne
raccolse alcuni e fece un bel mazzetto a Clary
<< Tieni questi sono
per te >> le disse con un
sorriso dolce
<< Grazie
>> disse Clary arrossendo
<< Ho portato qualche
panino al formaggio, ne vuoi
uno? Li ho fatti io >>
<< Si, grazie
>>
Jace prese un piccolo sacchetto dal
quale tirò fuori 3
panini, ne porse uno a Clary
<< è
buonissimo >> disse la bambina dando dei
piccoli morsi al panino
<< Grazie. I panini al
formaggio sono una
delle cose che mi riescono meglio
>>
Dopo avere mangiato tutti i panini
Jace comprò due gelati
alla fragola, nel piccolo chiosco del parco
<< Sei davvero molto
gentile Jace non dovevi
disturbarti tanto >>
<< Non preoccuparti
è bello passare del tempo con te
>>
Non appena finirono di mangiare il
gelato, udirono una voce
femminile chiamare Clary
<< Clary
>> << Clary dove sei? >>
<< è mia
mamma. Devo andare >> disse Clary con
voce triste e dispiaciuta << Ciao >> disse
dando un piccolo bacio
sulla guancia rosea e paffuta di Jace
<< Ciao
>> la salutò il biondino, toccandosi con
la punta delle dita la guancia
Clary iniziò a correre
raggiungendo sua madre e suo zio che
la stavano aspettando
<< Clary eccoti
finalmente. Dove eri finita? >>
le chiese sua madre
<< Sono stata con Jace
mamma. Siamo stati sull’
altalena, ci siamo arrampicati su un albero, mi ha raccolto questi
fiori, mi ha
offerto dei panini fatti da lui e mi ha anche offerto il gelato
>>
raccontò Clary entusiasta e felice
<< Davvero? Che bambino
gentile. E dov’è adesso?
>> domandò suo zio Luke guardandosi attorno
<< Ecco guarda zio
è laggiù >> disse Clary
indicando il punto in cui lei e Jace si erano salutati, ma di Jace non
c’ era
traccia
<< Ma laggiù
non c’ è nessuno tesoro >> le fece
notare sua madre
<< Che strano. Deve
essere già andato via >>
<< Su vieni
è tardi, dobbiamo tornare a casa >>
le disse sua madre prendendola per mano
Mentre Clary si stava allontanando,
Jace che si era nascosto
dietro ad un albero la osservò rapito, era come se il mondo
intero fosse
svanito, ora vedeva solo quella bella bambina dai capelli rosso fuoco e
gli
occhi verde smeraldo, sentiva il profumo di panini al formaggio e
fragola,
sentiva le morbide e soffici labbra della bambina stampargli un piccolo
e
delicato bacio sulla pelle
Non ti
dimenticherò
mai Clary. Mai
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