La sveglia segnava insistentemente le 5 del mattino.
Era il primo giorno del penultimo anno di scuola.
Il primo giorno di autunno e New York era sempre stata una delle sensazioni preferite di Elisabeth, la preferiva alle primavere in Francia con sua madre e le estati in toscana con la famiglia, anche ore prima dell’alba con una tazza di caffè americano in mano, fasciata da solo della lingerie di La Pérle con una vestaia abbinata risalendo a almeno due stagioni fa, amava l’autunno con tutta l’anima. Il giorno del ringraziamento, il suo compleanno, quello di Charles e le foglia cadere come pioggia su Central Park, spettacolo che poteva osservare in piena calma dalla finestra del Penthouse della famiglia Bass nel bel mezzo della 5th Avenue.
Essendo l’inizio di un nuovo anno decise prendersela con calma e svegliarsi presto, si precipitò nel bagno, preparò tutto pronta per iniziare una lunga e rilassante doccia.
Alle sei e mezza si ritrovava in biancheria intima fissando oltraggiata l’uniforme grigio staso sul letto con i capelli raccolti in dei leggeri boccoli; non poteva ancora decidermi: usare la nuova combinazione di colori o andare per il classico blu cobalto che emanava Constant Billiard da ogni fibra, dopo due tazze di caffè in più, mezz’ora e una innaturale voglia di mordermi le unghie, Beth era nel lobby del palazzo osservando impaziente il Rolex con le lancette ferme sulle sette, a questo punto sarebbe arrivata tardi. Da quando Charles era andato via con B, Beth si era dovuta limitare ai taxi per andare a scuola.
Una volta fuori si strinse nella sua giacca Burberry e saltò in macchina.
Cinque minuti dopo si ritrovava davanti all’imponente cancello blu e dorato della Constance. Pronta ad iniziare un nuovo anno.
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