explosion1
Fic che ho scritto un pò di tempo fa, ambientata durante la
seconda stagione, quindi con Kate viva e vegeta. In effetti è
stata la mia prima fic su NCIS. Spero che sia venuta bene ...
-EXPLOSION-
Capitolo 1
-spaghetti esplosivi-
Ore 9.00. È una bella giornata di sole, e il guardiamarina Jones
McKayne è diretto al supermercato a pochi isolati dalla sede
della marina dove lavora. Tutto è assolutamente normale. Donne
coi figli più piccoli intente a fare la spesa per il pranzo
della domenica, giovani marine che sfogliano di nascosto riviste porno,
uomini come lui, non necessariamente della marina, alla ricerca di
qualcosa per pranzo. Gli bastano pochi istanti al reparto, per trovare
quello di cui necessita. Spaghetti precotti. Passa a prendere un paio
di birre al banco frigo, e si dirige alla cassa. E’ fortunato.
Non c’è coda. Ma mentre la giovane cassiera passa la
confezione di cibo precotto sul lettore di codici a barre e la fortuna
finisce. Jones non ha neppure il tempo di prendere i soldi dal
portafoglio. Un’esplosione, e tutto diventa buio. Un istante di
silenzio, ogni rumore è stato inghiottito dalla potenza
dell’ordigno. Ma solo per un istante. Le grida dei feriti e
subito dopo le sirene delle ambulanze e delle auto pattuglia della
polizia riempiono l’aria.
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-Ma no! Dai, mi stai prendendo in giro, come al solito.-
-Ti dico di no!- Tony e Kate avevano appena fatto il loro ingresso alla
base dell’NCIS, dopo aver fatto una tappa al bar, dove avevano
comprato qualcosa per il pranzo. E come sempre Kate faceva fatica a
credere fino in fondo al collega.
-Ma insomma, quello che dici non ha senso!-
-Ma come non ha senso?! Vuoi dire che hai dei pregiudizi sugli uomini che cucinano?- Ribatté Tony ferito.
-No, ho dei pregiudizi sul fatto che TU cucini. Anzi, diciamo che ho
dei seri dubbi.- Continuò Kate appoggiando il suo pacco col
pranzo alla scrivania.
-Il fatto che sono come sono, non significa che non riesca a cucinare
un piatto di spaghetti!- Continuò l’agente sistemandosi a
sua volta alla propria postazione.
-Ma per favore! Se non conosci neppure la differenza tra una padella e
una pentola a pressione!- Continuò Kate, sarcastica.
-Parli tu, che sostieni che gli spaghetti sono stati inventati dai
cinesi!- Ribatté Tony, tirando fuori dal suo pacco un panino
contenente i più disparati condimenti. Kate si trattene dal
proferire parola. L’alimentazione del collega era un tasto
pericoloso per la sua digestione.
-Guarda che tecnicamente Kate ha ragione …- Si intromise
timidamente McGee, distogliendosi per un istante dal suo lavoro al
computer. Una pallina di carta proveniente dalla scrivania di Tony lo
colpì in pieno.
-Fatti gli affari tuoi, pivello!-
-Tony, se vedo volare un altro pezzo di carta, giuro che passerai la
vita con la scopa in mano.- Proprio allora, col suo immancabile
caffé in mano, fece la sua comparsa Gibbs. Dalla faccia scura
del capo, di sicuro doveva esserci un nuovo caso in arrivo. Infatti,
senza neppure curarsi dei buongiorno simultanei di Kate e Tony, e di
quello leggermente ritardatario di McGee, cominciò ad impartire
ordini.
-Dinozzo, Todd, fine pausa pranzo, McGee spegni quel computer. Abbiamo del lavoro da fare.-
-Preparo il furgone capo?- Chiese Tony mentre gettava a malincuore ciò che restava del panino.
-Se non vuoi andare a piedi …- Commentò sarcastico
l’uomo mentre chiamava l’ascensore. Con un suono metallico l’ascensore si
aprì.
-Cosa abbiamo oggi, capo?- Domandò Kate salendo con Tony e McGee, mentre i capelli scuri le svolazzavano sulle spalle.
-Un’esplosione ad un supermarket. È morto un marines e tre
civili.- Poi, come se avesse improvvisamente ricordato qualcosa, si
rivolse al suo agente più anziano presente. -Ah, DiNozzo?-
-Sì, capo?- Tony non aveva ancora perso il suo solito sorriso.
-Gli spaghetti SONO nati in Cina. Li ha portati in Italia Marco Polo.-
Kate ghignò soddisfatta all’indirizzo del collega, sul cui
volto ogni traccia di sorriso era scomparsa, per lasciare spazio
all’irritazione rivolta alla mora. Malcelando un sorrisetto,
Gibbs si calò di più sulla testa il berretto. Come anche
McGee cercava di nascondere, le battaglie tra Tony e Kate erano uno
spettacolo degno da cabarert.
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-Ah, Jethro! Ho quasi finito … tra poco la scena sarà
tutta tua!- Ducky, con l’immancabile papillon, stava esaminando
il corpo di una bambina. Osservandola, Gibbs non gli diede più
di dieci anni.
-Lei è …-
-Catherine Walker- Rispose il patologo. -A scuola mancava una maestra,
così lei era stata rispedita a casa, e la madre se le era
portate dietro lei e la sorellina, che non va ancora a scuola per fare
la spesa.-
-E loro che fine hanno fatto?- Gibbs distolse lo sguardo dal corpo per
controllare i suoi agenti. McGee stava facendo gli schizzi, mentre Tony
si dava da fare con la macchina fotografica. Poco più in
là, Kate si stava facendo dare ogni informazione utile da alcuni
testimoni. Ducky si tolse un momento gli occhiali, prima di rispondere.
-La madre è morta mentre l’ambulanza la portava in
ospedale. La sorella, Pamela, invece, è ancora viva. È in
prognosi riservata, ma forse se la caverà.-
-E il nostro marines?-
-Pezzo qui, pezzo là, mischiato a ciò che rimane della
cassiera, Miranda Williams.- Gibbs non volle sapere altro. I resti
erano già stati portati via. Ducky e il suo assistente avrebbero
ricomposto ciò che restava dei corpi il sala autopsie.
-E l’ordigno?-
-Si trovava in una confezione di spaghetti precotti giapponesi.
È esplosa quando è stata fatta passare sul rilevatore del
codice a barre.-
-Il genere di cibo che mangerebbe Tony.- Kate era tornata con le
dichiarazioni dei clienti del supermarket presenti, e rivolse un
sorrisetto maligno a Tony, che per tutta risposta le rivolse un ghigno
che prometteva vendetta. Soddisfatta della sua piccola vittoria, Kate
rivolse la sua attenzione alla vittima. Per un attimo si era
irrigidita, mentre la sacca mortuaria si chiudeva attorno al corpicino
della bambina. Col suo lavoro aveva dovuto imparare a dominarsi, anche
se quel genere di spettacoli la faceva davvero star male. Per quanto ci
si possa preparare, certe cose non possono non toccarti. E quando
questo succede, significa che non sei migliore di quelli che le hanno
provocate. Tony la raggiunse, e le mise una mano sulla spalla.
-Non mi abituerò mai.- Mormorò la donna, rivolta
più a sé stessa che al collega. Questi gli diede una
stretta più forte sulla spalla, incoraggiandola. Il commento
arrivò alle orecchie del medico legale, che ne approfittò
per uno dei suoi racconti.
-Eh, hai ragione, Kate. Sono cose davvero raccapriccianti. Mi ricordo
quel caso, di quindici anni fa, in cui mi trovai davanti i corpi di
quattro ragazzine. Tutte sorelle, tra i quattro e dodici anni. Il padre
era impazzito, e dopo aver ucciso la moglie, aveva fatto fuori anche le
piccole. Quando riuscimmo a trovare i corpi, erano già passati
almeno sei giorni dalla morte, e lo stato di decomposizione …-
-Taglia corto, Ducky, e dicci come è morta.- Tony e Kate furono
infinitamente grati al loro capo e alla sua impazienza. Non erano
proprio dell’umore adatto per sentire le macabre esperienze del
medico legale. L’unico un po’ deluso
dall’interruzione sembrava Palmer, l’assistente di Ducky.
Il medico sospirò contrariato, e pronunciò le sue ipotesi.
-Lo spostamento d’aria dell’esplosione non le ha lasciato
scampo. E’ stato come se un camion l’avesse investita. I
suoi organi vitali sono stati come schiacciati. Se fosse stata lontana
solo qualche metro, forse sarebbe sopravissuta. Il classico posto
sbagliato al memento sbagliato. Ma vi farò sapere di più
quando avrò completato l’autopsia.-
-Bel lavoro, Ducky. McGee, quanto tempo ti ci vuole per fare quegli
schizzi?- Tony e Kate rimasero un momento da soli, mentre Gibbs sfogava
la sua ira repressa sul povero McGee. Tony osservò per
l’ennesima volta il posto: ovunque erano visibili i segni
dell’esplosione. La cassa era praticamente scomparsa, alcuni
scaffali erano caduti. Pezzi di vetro sembravano formare un puzzle
scomposto. Un buon numero di persone erano rimaste ferite proprio dai
vetri in frantumi. Le gocce di sangue sul pavimento non si contavano.
-Hey, Tony, tutto ok?-
-Mmh? Ah, sì, Kate, non preoccuparti. Tutto a posto.- La donna
lo fissò per qualche istante poco convinta. Tony non aveva
ancora fatto nessun commento, neppure stupido. Non era da lui. Di
solito, da primo della classe quale si riteneva, avrebbe almeno fatto
una decina di ipotesi, anche stupide, solo per mettersi in mostra, ed
infastidirla come nessuna creatura al mondo fosse mai riuscita a fare.
Lo osservò scattare ancora qualche foto, poi si soffermò
su quello che restava della bomba. Un ordigno artigianale, ma di grande
potenza. Con una smorfia di disgusto, Kate si infilò i guanti e
raccolse la confezione accartocciata in cui era nascosta la bomba e la
mise in un sacchetto di plastica. Stessa cosa fece con ciò che
assomigliavano ai componenti dell’ordigno. Sigillò ogni
contenitore.
-Hey, Kate, vieni un po’ qui!- L’agente si alzò e si
avvicinò a Tony, che fissava qualcosa con lo sguardo rivolto
verso il soffitto.
-Che c’è, Dinozzo?- L’uomo fece un vago cenno della mano verso uno dei pilastri dell’edificio.
-Pensi che abbia registrato qualcosa?- Annerita dal fumo, tanto da
confondersi con il muro circostante, una piccola telecamera di
sicurezza non accennava a spegnere la spia rossa. Gibbs arrivò
alle spalle dei due agenti. Aveva avuto la stessa idea di Tony.
-Preparate il pop corn, ragazzi. Stasera si sta attaccati alla TV.-
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-Odio gli ospedali …- Borbottò Tony. Lui e Kate erano
andati alla clinica dove era stata ricoverata la bambina sopravissuta
all’esplosione. Infastidito, si passò una mano sulla nuca.
Lo scappellotto che Gibbs gli aveva dato quasi un’ora prima
bruciava ancora. Kate osservò il collega cercando di nascondere
l’ennesima risata. Era da quando Gibbs e McGee se n’erano
andati che Tony non faceva altro che andare avanti e indietro, offeso
come un bambino per lo scapaccione di Gibbs. Le cose erano andate
all’incirca così: subito dopo essere rientrati, Gibbs
aveva ricevuto una telefonata dall’ospedale. La bambina si era
svegliata, ed era in condizioni di parlare, anche se ancora sotto shock.
-Dinozzo. Todd. Voi andate dalla piccola Walker.- L’ordine
perentorio di Gibbs non lasciava repliche, ma Tony aveva tentato una
debole opposizione.
-Ma capo … Perché proprio io? Lo sa che con i bambini
sono un disastro!- Si era lagnato Tony, subito fulminato da un sorriso
gelido del suo superiore.
-Ma stavolta si tratta di una femmina … E di solito, con le
donne ci sai fare, vere o presunte che siano.- Sibilò Gibbs.
Kate e McGee si girarono dall’altra parte per non ridere in
faccia a Tony: anche Gibbs risollevava la storia del transessuale
… Un’occhiata inceneritrice dell’agente li fece
smettere. Poi si rivolse nuovamente al suo superiore con uno dei suoi
sorrisi da presa per i fondelli.
-Ma si tratta di una troppo giovane per me … Magari tra qualche
anno, se è carina, potrei anche provarci, ma per ora è
troppo presto …- Il suono dello scappellotto partito dalla mano
di Gibbs rimbombò per tutta l’NCIS. -AHIA! E questa per
cosa era?-
-Fai un po’ tu …- Ringhiò l’uomo
allontanandosi a grandi passi. E così, nel giro di una
mezz’oretta, Kate e Tony erano arrivati all’ospedale, dove
stavano aspettando che il medico della piccola li contattasse. Quando
questi finalmente si mostrò, Tony fece le presentazioni.
-Dottore? Agenti speciali Dinozzo e Todd, dell‘NCIS. Cerchiamo la
bambina coinvolta nell’esplosione di questa mattina.- Dopo aver
dato un’occhiata ai tesserini, il dottor Brian Carter, si mise
leggermente sulla difensiva.
-E cosa vuole la marina da quella povera creatura?-
-Nell’esplosione è morto un marines, così il caso
è passato a noi. Forse l’ordigno era destinato al
guardiamarina, forse no … La testimonianza della signorina
Walker può esserci utile a capire la dinamica dei fatti.- Il
medico sembrò rifletterci un momento su, indeciso. Alla
fine acconsentì, anche se la cosa gli costava molto. Kate
comprese i pensieri del dottore. Probabilmente era una di quelle
persone che amavano molto i loro pazienti. E quindi, pur sapendo quanto
fosse importante il compito dei due agenti, si sentiva male al pensiero
di far rivivere alla sua piccola paziente gli eventi di quella mattina.
In un colpo solo aveva perso madre e sorella. Ad accogliere il terzetto
davanti alla stanza di Pamela, c’era il padre. Un uomo alto,
sulla quarantina, con gli occhi rossi per le lacrime versate.
Inizialmente fece resistenza, ma alla fine accettò che Tony e
Kate andassero dalla bambina. Mentre entravano nella fredda stanza
immacolata, Kate sentì il dottor Carter cercare di consolare il
signor Walker. Un’infermiera che stava amorevolmente rimboccando
le coperte alla piccola, che non dimostrava più di sei anni, si
allontanò subito, lasciando con discrezione e un sorriso la sua
giovane paziente. Pamela si mise a sedere sul letto, accogliendo i due
nuovi arrivati. Prima ancora che questi avessero mostrato i tesserini,
domandò:
-Siete voi i poliziotti?- Tony sorrise, intenerito.
-Esatto piccola. Quindi saprai già perché siamo venuti
qui.- la piccola abbassò lo sguardo. I capelli castano chiaro le
ricadevano sulle spalle, in parte imprigionati dalla benda che le
fasciava l’occhio sinistro. Abrasioni e qualche livido le
coprivano il viso. Un’altra benda spuntava dalla manica della
vestaglia.
-Volete sapere come sono morte la mamma e Rin?-
-Rin?> Domandò Kate. Pamela annuì, mentre l’occhione scoperto si riempiva di lacrime.
-Mia sorella. La chiamavo così … Lei mi chiamava Pam …-
-Un nome bellissimo!- Commentò Tony, facendo sorridere la bimba. -Quanti anni hai, Pam?-
-Tanti così!- Rispose mostrando una manina con tutte le ditine
aperte. -Ma dopo di domani sono così.- e aggiunse il pollice
dell’altra mano.
-Oh, ma allora sei già una signorina!- La piccola sorrise di nuovo, poi il suo sguardo tornò triste.
-Voglio la mia mamma …- Kate frenò l’impulso
materno di abbracciarla, ma decise di prendere in mano le redini
dell’interrogatorio. Tony aveva già fatto molto, anche
più di quanto potesse aspettarsi, e non voleva provare
ulteriormente Pamela.
-Cosa è successo, Pam?- La bimba si sfregò l’occhio con una manica, poi iniziò il racconto.
-Rin non aveva scuola. Così mamma ci ha portato a fare la spesa.
Abbiamo comprato tanti biscotti. E il pollo per papà.
Così gli facevamo una sorpresa. Poi siamo andati alla cassa, per
pagare le cose. C’era un signore vestito strano davanti a noi,
con i capelli rasati, un cappello da muratore e delle medagliette sulle
spalle. Sembrava uno di quelli che ci sono sempre in TV … Quelli
con il fucile.- Soffocando un sorriso di tenerezza, gli agenti capirono
che probabilmente si trattava di un militare. E da quel che risultava
dalle testimonianze, l’unico nel negozio a quell’ora era il
guardiamarina McKayne.
-E poi? Continua Pam. Sei molto brava.- La incoraggiò Tony. Kate
rimase stupita dal suo tono di voce. Calmo e rassicurante. Non era la
prima volta che glielo sentiva usare. Solitamente lo sfoderava quando
aveva a che fare con il gentil sesso, specie se questo ricambiava le
sue attenzioni. Ma in quel momento aveva una valenza quasi paterna. Mai
aveva anche solo immaginato Tony in quella versione, ma quella
sfaccettatura del suo carattere le fece pensare che forse, nascosto da
qualche parte dentro al suo collega, stava un Tony adulto. Certo, per
tirarlo fuori forse ci sarebbero voluti ancora degli anni, o forse non
sarebbe mai uscito, ma ogni tanto, come in quell’occasione, quel
“futuro Tony” si lasciava intravedere. La piccola intanto
continuava il suo racconto.
-Dalla porta c’erano i palloncini. Ne volevo uno. Così ho
lasciato la mano della mamma. Lo so che non dovevo, che la mamma mi
avrebbe sgridato. Ma c’era un palloncino a forma di coniglio
… Rin mi ha seguito … Poi c’è stato il boom.
La mamma mi ha chiamato … poi qualcosa ha fatto ancora boom!-
Adesso la bambina aveva iniziato a piangere a dirotto. Era ora di
finire. Kate lanciò un’occhiata a Tony, che comprese al
volo.
-Sei stata bravissima, Pam.- Mormorò Tony, mentre accarezzava la
testa della piccola, che non riusciva a smettere di piangere. -Sei
molto coraggiosa.-
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-Povera piccola!- Esclamò Kate una volta fuori
dall’ospedale. L’atmosfera grave e silenziosa
dell’edificio le aveva impedito di parlare prima col collega.
-E’ una bambina forte.- Ribatté Tony, inforcando gli occhiali da sole e dirigendosi verso l’auto.
-E suo padre?- Gli domandò Kate mentre apriva la portiera dell’auto accanto al posto di guida.
-Ringrazia il cielo che almeno lei sia viva. In un colpo solo ha perso
la moglie e una figlia. Pamela gli darà la forza di andare
avanti.- Kate sperò che il collega avesse ragione. Poi le
balenò in mente una cosa.
-Sai la cosa buffa?-
-Cosa?- Domandò Tony entrando in auto.
-Che se è salva è solo perché è stata
disubbidiente. Se fosse rimasta accanto alla madre, sarebbe morta anche
lei.- Concluse Kate sedendogli accanto. Con un rombo, la macchina si
diresse al quartier generale dell’NCIS, dove Abby aveva
completato le analisi sull‘ordigno.
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-Allora, Abby, che novità hai?- Gibbs era entrato nel
laboratorio con un bicchiere di caffé, che la ragazza accolse
con un sorriso.
-Con un’offerta del genere, non possono che essere positive!-
Abby bevve un generoso sorso della bevanda, facendo spazientire
l’agente, che, con un gesto di stizza, le prese il bicchiere di
mano. -Mmm. Ho capito. Prima le novità.-
-Ecco, brava.- Con un gesto di stizza, la Dark indicò i resti della bomba appena esaminati.
-Abbiamo a che fare con qualcuno che conosce bene gli esplosivi, una sorta di genio delle bombe ad orologeria.-
-Pensi ad un attacco terroristico?- Gibbs si portò allo stesso
livello dei frammenti, quasi che questi potessero prendere vita e
dirgli tutto. Ma questi rimasero pezzi di plastica e fili
bruciacchiati, del tutto muti e praticamente insignificanti per lui. Ma
non per Abby, che cominciò la sua spiegazione.
-No, tematiche, luogo, e genere sono troppo diversi. Eppoi sarebbero
siglati. Mentre il nostro uomo ha fatto di tutto per rimanere anonimo.-
-Che altro mi puoi dire?-
-Dammi un attimo, ci sto arrivando! Dunque, tanto per cominciare, il
tipo di esplosivo: attaccati ai pezzi che mi ha fornito Kate,
c’erano resti di vetro. Ricomponendo il puzzle, quindi, ho notato
che nella bomba c’era spazio per almeno due bottigliette molto
piccole. Sai, come quelle dei campioncini di liquore, per intenderci. E
due orologi E mi sono chiesta: a cosa mai potranno servire delle
bottigliette mignon in una bomba?-
-Dimmelo tu, Abby.-
-A contenere dei liquidi!- Gibbs la fissò lievemente perplesso, prima di iniziare ad arrabbiarsi.
-Mi stai prendendo in giro?-
-Aspetta, devo arrivare al meglio. Esistono due tipi di prodotti, che,
separati, non sono dannosi, ma se mescolati … Bhe, meglio essere
a qualche chilometro di distanza, perché anche in
quantità minime, come in questo caso, possono scatenare un vero
inferno.-
-Ma se i componenti sono per una sola bomba, come mai mettere due
orologi?- Domandò Gibbs, ma stavolta la risposta non venne da
Abby.
-Perché le bombe sono due all’interno di una.- Tony era appena entrato, seguito a ruota da Kate.
-La bambina dice che ci sono state due esplosioni.- Un sorriso trionfale si disegnò sul volto di Abby.
-Esatto! Le mie congratulazioni ai nuovi vincitori dell’Abby show!-
-E qual è il premio?- Domandò Tony, evitando un’occhiata fulminante da parte del suo capo.
-Che la vostra unica, irripetibile e straordinaria Abby vi
svelerà il trucco usato dal nostro dinamitardo!- Con un
movimento fluido si mise accanto ai suoi ascoltatori, indicando i vari
pezzi dell’ordigno. -Allora, come ho già detto, in questo
pacchetto di spaghetti precotti, ci sono in pratica due bombe.-
-Uao! Due al prezzo di una!- Esclamò Tony, subito raggiunto
dall’insensibile scappellotto di Gibbs. -AHIA!- Prima di poter
ribattere, il marine lo fulminò.
-Prova a chiedere per cosa era e te ne ritrovi altri sei. Abby, continua.-
-Grazie, Gibbs. Allora, come ho già detto, ci sono due bombe.
Una è più potente, ovvero quella liquida, l’altra,
invece, è solo una sorta di ciliegina sulla torta, ed erano
separate l‘una dall‘altra da una scatola o una piccola lega
di metallo, in modo che la prima esplosione non danneggiasse il secondo
timer.. Hai trovato i resti ad una certa distanza uno dall’altro,
vero, Kate?- L’agente annuì, e Abby riprese il suo
racconto. -Ordunque, ho controllato i resti degli orologi. Sono quasi
sicura che qualcosa li ha fatti scattare dall’esterno, e da
lì in poi il tempo la detonazione era perfettamente calcolato
perché esplodesse prima la bomba liquida, e poi quella normale.
Comunque, per meglio capire com’è andata la cosa,
basterà aspettare McGee con il nastro di sorveglianza.-
-Mi rimane un dubbio. Perché nascondere una bomba in un
pacchetto di spaghetti precotti?- Domandò Gibbs. Tutta la
squadra fece lavorare le meningi.
-Non saprei, capo. Probabilmente è un pazzo che si sente un dio
a far esplodere la gente …- Ipotizzò Tony, subito
smentito da Kate.
-Non ci credo. Secondo me abbiamo a che fare con qualcuno che ha un
piano ben preciso. Non sono molte le persone in grado di costruire un
apparecchio simile, e forse il nostro uomo voleva colpire una certa
categoria di persone.-
-Cioè?- Gibbs era molto interessato al ragionamento di Todd.
-Chi compra di solito gli spaghetti precotti?-
-Qualcuno che non ha tempo per cucinare?- Buttò lì Abby, facendo scattare la lampadina di Tony.
-Le persone single!-
-Indovinato!- Esclamò Kate dando una patta amichevole sul
braccio del collega. Proprio allora fece la sua apparsa McGee,
trafelato e con una videocassetta in mano.
-Capo! Ho finito di vedere la registrazione del nastro, e non ci crederai, ma l’esplosione …-
-In realtà erano due, lo so.- Completò Gibbs per McGee,
che rimase a bocca aperta, mentre il suo superiore restituiva il
meritato caffé a Abby.
-Ma come diavolo …-
-Eh, lo sapeva …- Ridacchiò Tony, imitato da Kate, che rincarò la dose.
-E’ Gibbs …-
-Forza, andiamo.- Lasciando McGee impalato davanti ad Abby, Gibbs e gli altri uscirono dal laboratorio.
-Ma come fa?- Domandò attonito il ragazzo. Per tutta risposta Abby fece spallucce.
-E’ Gibbs …-
-Fine capitolo 1-
Allora, non sono un'esperta di bombe, quindi quello che ho scritto
sarallo di sicuro delle stupidaggini. L'idea dei fluidi che si
mescolano e creano un'esplosione, l'ho presa da un qualche film
poliziesco di cui non ricordo neppure il nome. Spero comunque che vi
piaccia questa fic. Ho cercato di restare con le battute il più
possibile fedele ai personaggi di NCIS,spero di esserci riuscita ...
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