Favola
Capitolo 1
BIP BIP BIP! – BIP BIP BIP!
Uffaaaa, ho capito! Lurida sveglia dei miei stivali! Sono sveglia, vedi?
Oggi è venerdì, l’ultimo giorno
lavorativo della settimana, e io sono talmente fusa da rimproverare la
sveglia perché ha svolto il suo compito… meglio
farsi subito la doccia prima che mi metta a riempire di parole anche
l’interruttore della luce!
Aaaaahhh, che bello farsi la doccia di prima mattina!!!
-Sara! Ma quanto cavolo ci stai sotto la doccia? Quante volte devo
dirtelo che bastano 5 minuti?-
Come al solito mia madre deve rompere per ogni cavolata, e come al
solito io mi limito ad annuire in silenzio.
Torno in camera, mi infilo un paio di jeans e una maglietta mezza
manica e poi giù in cucina a fare colazione!
Mentre scarto la brioche mi viene da pensare alla vita monotona che
faccio: sveglia, doccia, colazione, lavoro, ritorno a casa, gioco al pc
ascoltando musica, cena e poi a dormire.
Oddio, dormire… ultimamente mi sento strana, faccio fatica a
prendere sonno e ho come l’impressione di non essere da sola,
come se qualcuno mi stesse spiando.
Ok, sono completamente uscita di senno e sono appena le 7 e mezza del
mattino.
Meglio andare al lavoro, và!
***
Quando si dice che la fortuna è cieca e che la sfiga ci vede
benissimo…
Ma perché il capo ha fatto tutta quella scenata, poi? Solo
perché mi ha GENTILMENTE riempita di scartoffie varie che
poi si sono mescolate? Per fortuna che Enrico ha tentato di tamponare
un po’ la cosa addossandogli metà della colpa
perché lui ha impilato tutto (e in effetti non vedo
perché poi la colpa sia ricaduta su di me)… a
volte avere il proprio fratello in ufficio è comodo,
soprattutto se è il capo in seconda! Fatto sta che comunque
Alessandro non lo sopporto proprio, quel lurido capo maniaco! Ogni
occasione è buona per tentare di strusciarsi contro di me
approfittando della scusa che l’ufficio è
piccolo... sarò l’ultima arrivata in ufficio ma
non sono mica scema!
Però la mia tattica di fuga funziona a meraviglia, un
hurrà per me!
Adesso via con la mia Yaris verso casa, siiii!!!
Ok, oggi decisamente la giornata sta andando male: prendo la via
principale e trovo un incidente, vado nella stradina laterale e becco
la mandria di bambini urlanti che impiega secoli per attraversare la
strada, supero i marmocchi rischiando di prenderne sotto un paio e
torno sulla strada principale, dove nel frattempo gli incidenti sono
diventati 2…
Decisamente non è la mia giornata.
In totale ho impiegato 2, e dico, ben 2 ore per tornare a casa quando
in realtà bastano 20 minuti, sono già le 8 e
mezza passate!
-ma dove sei stata fino adesso? Io ormai ho già sparecchiato-
Puntuale come un orologio svizzero ecco mia mamma…
-ci sono stati due incidenti sulla strada principale e si è
formata parecchia coda-
-e cosa ti costava avvisarmi?-
-non pensavo di impiegarci tanto-
-vabbè, stavolta è andata
così… se vuoi farti qualcosa da mangiare stai
attenta che ho appena pulito la cucina-
Mi getta addosso il grembiule e se ne va in salotto a sdraiarsi sul
divano per vedere la sua soap preferita. Metto il grembiule sul tavolo
e mi preparo un misero panino, non ho neanche tanta fame sono solo
stanca.
Finalmente nella mia camera! Mi butto con la finezza di un elefante sul
letto e chiudo gli occhi…
Questo è l’unico luogo sicuro di tutta casa,
l’unico posto dove posso starmene in santa pace senza
sentirmi dietro frasi dette con toni freddi e distaccati. Non che mi
facciano male, ormai ci ho fatto l’abitudine a quel tono,
però mi fa sentire sempre… inutile.
Ecco, ora ricomincio a piangere come una scema perché mi
sono tornati alla mente i ricordi delle scuole superiori, dove ero
praticamente usata come la ruota di scorta finchè servivo,
poi per tutti non esistevo… addirittura i professori se non
facevano l’appello non si accorgevano della mia presenza.
È stato proprio al primo anno delle superiori che ho
sperimentato la cosa più brutta che possa succedere a
qualcuno: essere abbandonati a sé stessi. Le persone che
reputavo “amiche” non si sono fatte problemi a
scaricarmi per nuove compagnie, belle o brutte, e se mi rivolgevano la
parola era solo per qualche favore che poi non avrebbero mai restituito.
È stato in quel periodo che mia madre ha cominciato a darmi
dell’asociale, della persona che non sa farsi le amicizie,
dell’inutile. Tutto perché non ero neanche
lontanamente paragonabile a mio fratello maggiore, Enrico: lui era
praticamente lo studente perfetto con la media del 10, sempre
circondato da amici, sempre solare e disponibile…
Ho tentato varie volte di spiegare ai miei come sono andate le cose, ma
alla fin fine facevano ricadere la colpa di tutto su di me, facendomi
doppiamente male, così ho preferito non sprecare
più fiato, dopotutto non c’è peggior
sordo di chi non vuole sentire.
Ho cominciato a chiudermi in me stessa, con i miei non parlavo
più di tanto e a scuola ero sempre da sola. 5 anni tutti
così.
Grazie al cielo ho preso il diploma e ho smesso di studiare! Da ormai
un anno lavoro da mio fratello come segretaria e, Alessandro e tragitto
di strada a parte, mi trovo abbastanza bene. Peccato però
che non sono ancora sotto contratto: mio fratello vorrebbe assumermi
ufficialmente ma non può fare niente senza il permesso di
Ale, il suo socio; così io è praticamente 1 anno
che sto lavorando in nero e, se non fosse stato per mio fratello che mi
passa qualcosa di tasca sua, starei lavorando gratis. Altro motivo per
cui lo odio.
Fantastico, mi è pure venuto un po’ di mal di
testa! Che modo perfetto per concludere una stupenda giornata di merda!
Non ho neanche voglia di fare le scale per prendere
l’aspirina, mi infilo sotto il lenzuolo – accidenti
a me e la mia idea di mettere il pigiama estivo a inizio maggio!
– e cerco di dormire.
***
Cos’è stato quel rumore?
Per una volta che mi ero addormentata senza problemi!
Accidenti il mal di testa non mi è ancora passato e in
più mi sono spaventata per via di quella specie di tonfo che
ho sentito.
Mi sento troppo debole per alzarmi e guardarmi intorno, riesco a
malapena a vedere delle ombre che si muovono. Sicuramente sono le ombre
delle macchine che passano per strada sotto il lampione…
Grazie al cielo che domani è sabato, così posso
recuperare questi minuti di sonno persi…
***
Maledetto orologio interno che mi fa svegliare così presto!
Sicuramente non sono ancora le 7 perché ormai ho imparato a
stabilire un margine di orario vedendo fin dove illumina il sole nella
mia stanza. Mi trascino sul lato sinistro del letto matrimoniale,
allungo il braccio in cerca del comodino e, andando a tentoni, prendo
la sveglia: le 6 del mattino.
Le 6? Possibile che ci sia così chiaro già a
quest’ora?
Piano piano mi tiro su e faccio per sedermi sul letto quando vedo
qualcosa che non mi torna…
O meglio, qualcuno che non mi torna…
Sara, cerca di mantenere quel poco di lucidità che riesci!
Ci sono delle persone che non hai mai visto tutte attorno al tuo letto
e che ti guardano, ma devi mantenere il sangue freddo!
…
No, non ce la faccio! Mi viene da urlare! Ho paura!!!
Poco prima che la mia bocca riesca a emettere un suono uno di loro mi
tappa la bocca con una mano e mi fa segno di tacere mettendosi il dito
davanti la bocca.
Me la sto facendo praticamente addosso!!!
Chi sono queste persone???
SPAZIO AUTRICEEEEEEEE---------
Questa è in assoluto la prima fan fiction che scrivo su
Saint Seiya, spero che non venga fuori una schifezza XD
Questa storia l’ho sognata una notte e direi che, dopo vari
pareri positivi da parte di amici/ sisters/brothers vari, era giunta
l’ora di metterla per iscritto… vedrò
di non deludervi ragazzi!!!
Premetto subito che alcuni personaggi andranno OOC (o per lo meno la
mia intenzione è di trascinarli un po’ OOC), le
età verranno modificate per alcuni personaggi (ci sono tutti
i cavalieri d’oro, anche Sagittar, e sono tutti giovani) e
che la storia si svolge ai giorni nostri…sinceramente non so
neanche io se ambientarla dopo Hades oppure completamente fuori periodo
della storia… vedrò…
Mi piacerebbe anche metterci ogni tanto qualche canzone di mezzo,
magari per quando queste si adattano alla storia… spero di
esserne capace XD
Al prossimo capitolo! ^.^
Sary
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