Figlio di vampiro

di Katherine Buffy Pierce
(/viewuser.php?uid=650163)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Passarono circa 3 settimane da quando “sbloccai” i miei poteri. Tutto andava a gonfie vele! Andavo d’accordo con mio padre e la sua ragazza, ero innamorato di una donna stupenda che, a sua volta, mi amava, andavo bene a scuola e avevo fatto amicizia con molte persone, senza contare Caroline, Bonnie, zio Damon e gli altri. Ero veramente felice. Riuscivo a controllare perfettamente i miei poteri e, quindi, Katherine non correva nessun rischio a stare con me. Quella mattina, Katherine si sentiva poco bene e, perciò, non se la sentì di andare a scuola.
-Stupide malattie umane. Sono 2 ore che vomito e che ho mal di pancia. Non ce la faccio più.- disse Katherine piagnucolando.
-Lo so, amore. Vedrai che starai meglio... Se vuoi, posso chiedere a Stefan di darti un po’ del suo sangue.- le dissi abbracciandola.
-No. Prendimi qualcosa in farmacia, quando torni da scuola.- mi disse prima di correre di nuovo verso il water, per vomitare.
-No. Sto qui con te. Non vado a scuola oggi... Ti faccio compagnia.- le dissi raggiungendola in bagno.
-No. Mi farà compagnia Elena. Tu hai una verifica oggi.-
-Eh va bene. Però, dato che la verifica l’ho alla seconda ora, uscirò prima... Alla terza ora... Ok?- le dissi carezzandole la schiena.
-Ok.- mi disse con un sorriso.
-Non ti do il bacio. Non sono molto presentabile.- mi disse quando mi avvicinai a lei.
-D’accordo! A dopo, tesoro.- le dissi sorridendole prima di uscire dal bagno.
-A dopo. Ti amo.- mi disse con un sorriso.
-Anche io.-
Le prime due ore trascorsero molto lentamente, senza Katherine. Mi mancava moltissimo, però i miei amici mi tenevano compagnia. Dopo aver finito la verifica di biologia, uscii di corsa dall’edificio e guidai fino alla farmacia. Purtroppo era aperta solo nel pomeriggio, quel giorno. Appena arrivai a casa, trovai Katherine in camera mia, ormai nostra, seduta sul letto. Era immobile.
-Ehi. La farmacia era chiusa... Riprovo nel pomeriggio. Come stai?- le chiesi avvicinandomi a lei.
-Non lo so. Come prima.- disse con lo sguardo perso nel vuoto.
-Cosa hai?- le chiesi confuso.
-Io... Non so cosa mi stia succedendo...- disse confusa.
-Ti va di parlarne?- le chiesi gentilmente.
-Mmm. Sai, ho questa nausea perenne e... Il mio seno è più grosso... E... Non mi è ancora arrivato il ciclo.- mi disse guardandomi negli occhi.
Il senso di paura e agitazione, prese il sopravvento su di me.
-Oh mio Dio. Pensi che?- le dissi senza finire la frase.
-Non lo so...- mi disse confusa.
-Non potrebbe essere un ritardo?- le chiesi ansioso.
-No. Un ritardo di 13 giorni, non è normale...- mi disse guardandomi negli occhi.
-No, infatti.- le dissi guardando per terra.
-Cosa facciamo?- le chiesi mentre fissavo il suo viso stupendo.
-Devo fare un test.-
-Ok, vado a Lynchburg a vedere se la farmacia è aperta. Vieni con me?- le chiesi alzandomi dal letto.
-Si.- disse alzandosi a fatica dal letto. Io la presi in braccio e la portai in macchina.
Dopo un po’, arrivammo a Lynchburg... La farmacia era aperta, per fortuna...
-Salve, ho bisogno di un test di gravidanza. Il più preciso che avete.- disse Katherine alla farmacista.
-Ok, ecco qui. Nella scatola, puoi trovare il test più accurato presente sul mercato.- disse tirando fuori una scatolina azzurra, da un armadietto dietro di lei.
-Mi dia altre 2 scatole, per favore. Voglio esserne sicura.- disse Katherine gentilmente.
-Oh, ma certo. Ecco qui... Vi serve altro?- chiese sorridente la farmacista.
-No, grazie.- disse Katherine.
Dopo aver pagato, guidai a tavoletta fino a casa. Per fortuna eravamo soli.
-Ok. Io vado.- disse Katherine prima di entrare in bagno.
-Ok. Falli tutti e tre, se riesci.- le dissi.
Dopo aver annuito, Katherine entrò in bagno. Mentre la aspettavo, cercai di non pensare a cosa stavamo andando incontro. Dopo qualche minuto, Katherine uscì con in mano i test.
-Allora?- le chiesi ansioso.
-Non lo so. Non hanno ancora emesso alcun suono.- disse sedendosi in parte a me.
Aspettammo in silenzio, senza guardare il test. Appena il fastidioso bip, si fece sentire contemporaneamente su tutti e 3 i test, sussultammo entrambi.
-Non ho il coraggio.- le dissi guardandola negli occhi.
-Ok. Ci guardo io.- disse prendendo in mano i test.
-E’ uscito un più su tutti e 3 i test. Aspettiamo un bambino.- mi disse guardandomi sconvolta. Non riuscivo a pensare a nulla. Tutto ciò che sentivo era un sentimento... Un sentimento orribile: la paura.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2566882