Niñas
Mal
La
piazza
brulicava di giovani di diverse età, che tuttavia non
superavano i venticinque.
Era
fiera di
aver organizzato quella manifestazione, anche se il vero motivo non era
certo
quello che sembrava.
Non
che non
le importasse di salvaguardare le zone verdi della città (ci
aveva passato i
pochi momenti felici della sua infanzia in quei parchi), ma la
verità celata
dietro a quell’evento era l’ennesima richiesta di
attenzione dal padre.
Non
lo
avrebbe ammesso, perché altrimenti la sua
credibilità di ragazza ricca e
ribelle si sarebbe frantumata come un vaso di porcellana su un
pavimento di
pietra.
Agli
occhi
degli altri doveva sembrare solo un’eroina che difendeva i
diritti dei giovani
dall’uomo politico che li distruggeva per accrescere il suo
potere.
Silvers
Rayleigh, Senatore del paese, attualmente in carica per diventare
Governatore,
conosciuto da tutti come “Senatore Rayleigh”:
questo era il volto di suo padre.
Dire
che lo
odiava sarebbe stato eccessivo, ma il loro rapporto era burrascoso da
sempre.
La
ricopriva
di regali, convinto che potessero sopperire all’affetto che
non le aveva mai
dimostrato.
Da
bravo
uomo di politica, era convinto che tutto si potesse comprare con il
denaro,
anche l’obbedienza e il rispetto di una figlia.
Ma
lei non
si lasciava comprare, perché sapeva di valere molto di
più.
Studiava
attenta ogni sua mossa, dentro e fuori dall’ambito politico,
per poterla
contrastare come meglio poteva.
Più
lui si
infuriava, e più lei continuava.
Quel
giorno
non era diverso.
Sarebbe
dovuto andare al Senato per approvare una legge da lui stesso proposta,
una
legge che prevedeva l’eliminazione di parte degli spazi verdi
della città a
favore della costruzione di nuovi edifici.
Non
gli
importava se i bambini o i giovani non avrebbero più avuto
spazi in cui
giocare: ciò che importava erano solo il progresso e gli
affari, fulcro intorno
al quale gira la vita di ogni politico.
D’altre
parte, non gli importava nemmeno di lei, pretendere che si interessasse
agli
altri era chiedere troppo.
Così
aveva
deciso di fare l’ennesima bravata, organizzando una sommossa
per impedire alla
macchina del “Senatore” di arrivare a destinazione.
Ovviamente
si era avvalsa dell’aiuto dei suoi fedeli e inseparabili
amici, da sempre al
suo fianco, pronti a sostenerla in ogni momento.
Erano
loro
la sua vera famiglia, quei tre ragazzi svitati e straccioni, ma con un
cuore
grande come il mondo.
Avevano
fatto
un patto di fratellanza da bambini, e da allora erano sempre stati
inseparabili.
Teneva
d’occhio
l’allestimento della piazza, ricoperta di cartelli e
striscioni che riportavano
le scritte “NIENTE VERDE, NIENTE FUTURO” e
“NO ALLA LEGGE RAYLEIGH”, mentre
continuava la sua partita a poker con i tre scavezzacollo.
O
meglio, la
sua partita a strip poker.
Se
non c’era
il fascino del proibito, le cose non erano di suo gradimento.
Usando
il
cofano della sua costosa macchina (regalo del padre) come tavolino,
avevano
inscenato una partita senza esclusione di colpi, dal momento che
nessuno dei
quattro voleva perdere.
L’idea
di
trovarsi senza vestiti davanti a un gruppo di persone in una piazza non
era il
massimo delle aspirazioni.
Tuttavia,
vedeva dallo sguardo dei tre furboni che avevano tutta
l’intenzione di farla
perdere, solo per poterla vedere mezza svestita.
Erano
tre
bamboccioni senza lo straccio di una ragazza, quindi ogni occasione che
si
presentava loro era oro colato e non andava sprecata.
Dal
canto
suo, non provava vergogna a togliersi una maglietta davanti a loro, sia
per il
suo carattere sfacciato e senza regole, sia perché li vedeva
come dei fratelli
davanti ai quali non sentiva nessuna malizia.
Lanciò
un’occhiata
a Sanji, che sorrideva soddisfatto della vittoria che stava per
conseguire,
mentre Rufy rimaneva fermo nella sua convinzione di essere lui quello
più
prossimo a batterli.
-
Ne è venuta della gente, eh?-
commentò
Usopp, che di certo era il più pacioccone dei tre.
-
Ovvio, se Nami si mette in testa una cosa
nessuno può fermarla!- sorrise Rufy, che conosceva
la rossa più di chiunque
altro.
-
Però non capisco perché
fare una rivolta
contro un uomo che ti compra una macchina del genere…-
replicò Usopp,
osservando con attenzione l’auto sulla quale stavano
giocando: un auto che lui
poteva guidare solo nei suoi sogni.
-
Dovreste parlare meno e pensare di
più, vi
sto stracciando alla grande!- bloccò il discorso
Sanji, che fra tutti era
il più giudizioso.
-
Calmati, non è ancora detta
l’ultima parola!-
si difese Rufy.
-
Nami è quella messa peggio-
sorrise
Usopp - Le toccherà farci vedere
le
mutandine!-
Sorrise
a
quelle parole.
Di
solito
non perdeva mai, non era una che amava essere sconfitta.
Ma
al
momento aveva altro per la testa, e quel gioco era stato solo un
pretesto per
passare il tempo in attesa che la sommossa prendesse vita.
Aveva
già
perso il primo match, e con quello anche la sua maglietta: questo aveva
reso i
felici i tre, che si erano pregustati la visione del suo reggiseno di
pizzo nero
dal quale facevano capolino i suoi morbidi e prosperosi seni.
-
A me non dispiace se ce le mostra!-
fece
il furbo Sanji.
-
Davvero?- lo guardò
maliziosamente,
sorridendo malandrina ed estraendo dagli stretti jeans a sigaretta un
lembo
delle mutandine coordinate al reggiseno.
Ridacchiò
guardando l’espressione da pesce lesso che si era dipinta sul
volto di Sanji,
il quale era smanioso di vedere di più.
La
sua
risatina fu accompagnata da quelle degli altri due amici, che
iniziarono a
provocarlo dandogli delle spintarelle.
Il
giochino
durò poco, quando si rimise la maglietta e radunò
le carte.
Era
arrivata
l’ora di far partire la rivolta.
Presto
il
Senatore avrebbe attraversato la piazza sulla sua lussuosa auto,
diretto al
Senato.
Diede
l’ordine
a tutti di munirsi di cartelli e striscioni, formando una lunga fila
che
impedisse il passaggio del veicolo.
Lei
stessa
aveva preso un megafono, decisa a dominare quella sommossa.
Come
previsto,
dopo pochi secondi la limousine nera di suo padre fece capolino sulla
piazza,
infervorando ancor di più gli animi dei giovani.
-
Forza ragazzi!- li incitava - Sdraiatevi tutti a terra!!!-
L’esercito
di ragazzi obbedì al suo ordine, sdraiandosi
sull’asfalto della piazza formando
una lunga e composta fila, quasi come un recinto.
Spinta
dalla
determinazione quasi arrogante che da sempre la caratterizzava,
camminò decisa
fino alla macchina nera, simbolo dello sfarzo tipico degli uomini
politici.
Ecco
la
dimostrazione di ciò che sosteneva da sempre: a suo padre
non importava dei
sentimenti, delle piccole cose che contano davvero nella vita.
La
sua vita
era la politica, con tutti i lati oscuri e corrotti che si portava
dietro, con
lo sfarzo e il lusso che servivano solo a commiserare le stesse persone
per cui
si diceva di fare del bene.
Pregiudizi,
inganni, maschere dietro cui nascondersi: ecco cos’era il
mondo in cui suo
padre viveva e in cui desiderava che anche lei vivesse.
Non
gli
avrebbe mai dato quella soddisfazione.
Lui
non
gliene aveva mai data una in diciott’anni di vita.
La
limousine
era ferma davanti a lei, impossibilitata ad avanzare.
Giunta
a pochi centimetri
dall’auto, batté un pugno
contro il cofano, guardando con sfida all’interno del vetro
anteriore, cercando
colui per il quale aveva organizzato tutto quello.
Il
buio dei vetri
oscurati le impediva, però, una visione nitida.
Se
non
poteva essere vista, allora l’avrebbe ascoltata.
-
NO ALLA LEGGE RAYLEIGH! NO ALLA LEGGE
RAYLEIGH!- iniziò
a inveire nel
megafono, seguita dagli altri ragazzi, ancora sdraiati, che le facevano
da
coro.
ANGOLO
DELL’AUTORE
Utilizzerò
questo
angolo per chiarire alcune cose.
Questa
è la
mia prima AU, ispirata all’omonima telenovela colombiana
(l’ho già detto nelle
note ma lo ripeto a scanso di equivoci). So di non essere brava nelle
AU, per
questo non ne avevo mai fatte, ma ho voluto fare un ultimo tentativo
prima di
prendere una decisione. Vi chiederete di che decisione sto parlando, e
ve lo
dico subito: sto meditando di ritirarmi e lasciare efp. I
perché sono tanti, ma
vi elencherò i principali per chi li volesse sapere.
-
Sono
stanca di vedere ff scritte in una lingua che non può
nemmeno definirsi
italiano e di presunte “scrittrici” che rispondo
male alle recensioni negative
invece di capire che le facciamo per aiutarle e non per offenderle. Di
avere a
che fare con delle bambine dell’asilo mi sono stufata.
-
Lo zonami
è morto. Credetemi, è un colpo ammetterlo per una
come me che ci crede da una
vita e che continua a credere che siano la coppia più
azzeccata di tutto OP, ma
se una cosa è vera è inutile negarla. Io non
capisco davvero come si fa a dire
che ci sono solo zonami, quando sono due settimane che ne cerco una e
non se ne
vede l’ombra. Sono scomparse, perché la gente
preferisce altri pairing. È inutile
continuare a dire che è solo un momento e che
passerà, perché un momento dura
qualche mese, ma qui è da un anno che non riesce
più a leggere zonami come si
deve. E le poche zonamiste rimaste si sono date (Dio solo sa come) allo
zosan o
ad altro. Avevo iniziato a scrivere per le poche zonamiste che ancora
un anno
fa giravano su efp implorando di avere più ff, e
così ho deciso di accontentarle,
anche per non vedere questa coppia appassire. Ora quelle persone non ci
sono
più, o meglio non sono più interessate. Quindi io
che ci sto a fare qui? A scrivere
per Zomi, l’unica che con me è rimasta a shippare
questa coppia? Ci scambiamo
le ff noi due come due oche? No, mi spiace, non perdo tempo se a
nessuno
interessa.
Questo
è in
breve quanto avevo da dire. Perciò avverto che questa ff
sarà come un esame
finale di prova: se nei prossimi capitoli mi accorgerò che
non sarà seguita, la
sospenderò insieme alle altre che ho in corso e mi
ritirerò definitivamente da
efp in ruolo di scrittrice.
Ne approfitto
anche per dirvi che la mia altra ff “Always You”
rimane al momento sospesa, e
deciderò solo più avanti se continuarla o se
metterla incompleta. Per quanto
riguarda “Stand By Me” invece, cercherò
di portarla avanti, ma il discorso che ho
fatto per questa vale anche per lei.
Mi sembra di
aver detto tutto.
Spero che
questa nuova AU vi piaccia e se sbaglio qualcosa non esitate a dirmelo
apertamente, io a differenza di certa gente qua su efp so accettare
consigli e
critiche per migliorarmi.
Avverto anche
che non ci sarà solo la coppia zonami, ma molte altre che
elencherò nel
prossimo capitolo sennò mi dilungo.
Detto ciò, a
voi la scelta di continuare a leggerla oppure no.
Saluti
Place
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