“Allora,
mi spieghi perché sono dovuta venire anch'io?”
Santana
si osservò le unghie della mano destra con nonchalance.
“Oh
avanti Santana, non ti ho mai chiesto niente in vita mia. E' solo un
favore a buon rendere.”
Quinn
si passò le mani tra i capelli biondi fissando meglio la
forcina.
“E
di tutte le cose che potevi chiedermi mi hai chiesto questo? Capisco
la tua passione maniacale per-”
La
ragazza si fermò di colpo zittita da una gomitata alle coste
proveniente proprio da Quinn.
“Taci.”
Le sussurrò quest'ultima prima di rivolgersi al resto del
gruppo. “Ben arrivate.” Disse esibendo un sorriso tirato.
Brittany
si avvicinò saltellando alle due abbracciando subito Quinn e
mettendosi accanto a Santana.
“Come
sto? Come sto?” Domandò euforica.
Santana
fece scorrere lo sguardo sul corpo della ballerina languidamente.
“Sei
bellissima, mi amor.” Le disse dandole un bacio sulla guancia.
Brittany
sorrise e fece una giravolta mostrando il suo abito.
Era
vestita con un pomposo abito color prugna. Il corsetto, che le
chiudeva il torace metteva in risalto il seno prosperoso della
ragazza, accentuato ancora di più dal decolté mentre la
gonna, ampia e piena di fronzoli, si apriva seguendo i movimenti di
Brittany.
“Anche
tu sei bellissima Sanny!” Rispose Brittany fermandosi e
portandosi una mano alla testa. “Mi gira la testa.” Disse
stranita.
“Appoggiati
a me.” Replicò prontamente la latina cingendo i fianchi
della sua fidanzata.
“Smagliature!”
Urlò Santana attirando l'attenzione di Quinn che si voltò
verso di lei irritata. “Vado a prendere qualcosa da bere a
Brittany, non si sente bene.” La informò prima di
dileguarsi senza dare possibilità alla bionda di replicare.
Quinn
tentò di fermare le due ragazze con scarsi successi. Santana
si era alzata col piede sbagliato quella mattina e aveva deciso di
fargliela pagare.
“Allora...”
Quella voce la fece ridestare. Quinn si voltò verso Rachel
nervosamente. Non si aspettava di dover rimanere da sola con lei così
presto. “Dove sono tutti gli altri?”
Quinn
aggrottò il capo osservando la piccola diva.
Rachel
si stava torturando le mani nervosamente intrecciandole una
all'altra.
Si
prese qualche secondo per risponderle e squadrò l'abito della
ragazza.
Rachel
indossava un semplicissimo vestito bianco che scendeva morbido sul
suo corpo. I capelli, acconciati in modo da gonfiarsi leggermente per
poi ricadere morbidi lungo il corpo, rendevano la visione eterea.
Infine, per concludere tutto, quelle piccole ali bianche, cucite
sulla schiena, le davano l'aspetto di una fata.
“Stai
molto bene vestita così.” Disse Quinn sovrappensiero.
Rachel
arrossì ed abbassò il capo imbarazzata.
Quinn,
colta in fallo, arrossì istantaneamente e tossì
imbarazzata. “Cioè...” Aggrottò la fronte.
“Gli altri?” Domandò.
“Si,
il resto del glee.” Rispose immediatamente Rachel.
Quinn
inclinò il capo a destra.
“Non
viene nessun altro.” Rispose semplicemente portandosi il
pollice alle labbra mordicchiandolo sovrappensiero.
“Come,
non viene nessun altro?” Chiese Rachel stranita.
Quinn
annuì.
“Ah...
io pensavo fosse un invito per tutto il glee.” Sussurrò
la ragazza terrorizzata. “Oddio, vuoi farmi uno scherzo. Vuoi
prenderti gioco di me davanti a tutti vero? Che stupida ci sono
cascata un'altra volta. Ecco perché mi hai fatta vestire in
questa maniera imbarazzante, dio sono un'idiota. Dovevo aspett-”
“Ferma
ferma Berry.” Quinn bloccò la filippica di Rachel. “Sono
vestita anch'io in maniera imbarazzante, non trovi?” Le chiese
gonfiando il petto.
Rachel
parve soppesare le parole della bionda ed annuì. “In
effetti. Il tuo vestito però è molto più...
coprente?” Rispose osservando la cotta di maglia che copriva la
ragazza.
Quinn
era vestita con un perfetto e bellissimo costume da cavaliere
medievale.
In
realtà il vestito era alquanto scomodo e stava sudando sotto
quel sole.
Ma
Quinn sorrise nel vedere come Rachel si fosse ammutolita
nell'osservarla.
“Questo
perché dubito che tu riesca a sopportare il peso della cotta
di maglia, può sembrare bella ma in realtà è
scomodissima... e prude dappertutto.” Rispose storcendo il
naso.
“Comunque,
Sir Quinn Fabray.” Quinn si inginocchiò leggermente.
“Per servirla.”
Rachel
sorrise e scosse la testa divertita.
“Mi
spieghi perché siamo qui?” Domandò subito.
“Lo
farei ma... ti dispiacerebbe aiutarmi? Questa cosa pesa troppo e sono
rimasta bloccata.” Rispose Quinn imbarazzata. “Forse
avrei dovuto prendere qualcosa di davvero più leggero.”
Il
sorriso di Rachel si ampliò ancora di più e
quest'ultima si inginocchiò cingendo Quinn per sollevarla.
“Ecco
fatto.” Esclamò dopo che Quinn fu tornata in posizione
eretta.
“Grazie
mille.” Rispose Quinn avvicinando il suo volto a quello della
ragazza e sussurrandole le parole direttamente all'orecchio.
“Di-di
niente.” Rachel si tirò indietro imbarazzata.
Quinn
sorrise e le porse il braccio. “Vogliamo andare?” Le
chiese.
Rachel
la guardò stranita. “Eh? Dove?”
Quinn
volse lo sguardo verso il parco.
“Come
dove? Verso la fiera rinascimentale!” Disse euforica
prendendola per un braccio e trascinandola.
“Ma
Santana e Brittany?” Domandò allora Rachel.
“Credimi,
non vuoi sapere dove si sono nascoste.” Le disse con un
occhiolino e Rachel arrossì imbarazzata.
“Si,
forse è meglio non saperlo.” Borbottò.
Quinn
rise di gusto.
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“Mi
sto divertendo tantissimo Quinn!” Rachel urlò
nell'orecchio della bionda nel tentativo di superare il volume dei
menestrelli che risuonavano a pochi metri da loro.
Quinn
voltò il capo verso la ragazza e sorrise. “Ne sono
felice, vuoi qualcosa da bere?” Le chiese urlando anche lei.
Rachel
si limitò ad annuire. “Qualcosa di analcolico.”
“Aspettami
qui, faccio in un lampo.” Le rispose liberando il braccio dalla
stretta di Rachel. Si diresse verso lo stand più vicino, a
conti fatti quella doveva essere una birreria.
“Mi
scusi?” Urlò al ragazzo dietro il bancone.
Lui
si voltò immediatamente.
“Vorrei
un qualcosa di analcolico e una birra.” Gli chiese.
L'uomo
annuì tranquillamente e diede a Quinn due lattine, una di
Coca-Cola e una di birra. (
Quinn
le prese e pagò allontanandosi.
“Lattine?
Sul serio?” Si chiese ritornando verso Rachel. “Fanno
tutto così bene e poi ti danno da bere in lattina?”
Borbottò.
Aggrottò
le sopracciglia quando vide un ragazzo troneggiare sulla sua
accompagnatrice.
“Avanti,
bella principessa delle fate. Avrai bisogno di un cavaliere che ti
protegga.” Rachel abbassò il capo nervosamente.
“Se-senti...”
Sussurrò terrorizzata. “Io non posso, sono già
con una persona.” Disse alzando il capo. Quel ragazzo era sono
uno sbruffone e lei l'avrebbe messo al suo posto.
“Ma
io non vedo nessuno qui.” Rispose il ragazzo poggiando una mano
sulla sua spalla.
“Allora,
uno non sono qui col mio ragazzo ma-”
“Ma
è con me quindi amico, se non vuoi che chiami la polizia che,
ehi è proprio li” Quinn indicò la pattuglia di
poliziotti che stava li a controllare l'evento. “Dicendo loro
che ci hai importunato ti consiglio di andare via.”
Il
ragazzo alzò le mani fintamente terrorizzato. “Calma
amica, non volevo importunare la tua ragazza. Pensavo fosse sola.”
Rachel
arrossì di colpo a tale affermazione mentre Quinn circondò
con un braccio la spalla di Rachel attirandola a se. “E non lo
è, quindi sloggia.” Rispose fulminandolo con lo sguardo.
Il
ragazzo abbassò le mani in segno di resa girandosi e
andandosene, non prima di aver lanciato un'occhiolino a Rachel.
Quinn
si imbestialì ancora di più e sbuffò arrabbiata.
Rachel
arrossì ancora una volta sentendo la stretta sulla sua spalla
divenire sempre più forte e si sentì protetta.
Sentì
freddo quando quella stretta venne meno.
“Scusa,
non dovevo lasciarti sola.” Parlò subito Quinn
porgendole la lattina di coca cola. “Coca?” Le chiese
sorridendo.
Rachel
accettò la bibita ringraziando Quinn.
Ne
bevve un sorso pieno, godendosi le bollicine che le solletticavano il
palato e notando come Quinn le avesse porto il braccio ancora una
volta.
Lo
accettò imbarazzata ma sorrise quando vide il volto della
bionda risplendere di felicità.
“Dove
mi porti ora?” Domandò incuriosita.
Quinn
le fece l'occhiolino e la trascinò verso uno spiazzo.
“Miss
Berry, regina delle fate.” Quinn si inchinò leggermente
in avanti, non cercò più di mettersi in ginocchio,
prendendo la mano di Rachel e portandosela alla bocca. “Mi
concede l'onore di questo ballo?” Concluse baciandogliela.
Rachel
arrossì imbarazzata. “Ti piace davvero così tanto
il medioevo?” Domandò ridacchiando, tentando di
nascondere il rossore che si era espanso a macchia d'olio sul suo
volto.
“Da
morire, è l'epoca del romanticismo, delle storie d'amore
tragiche, della magia, dei draghi, dei cavalieri senza macchia e
paura, delle guerre, dell'onore, de- oh ma forse ti sto annoiando.”
Concluse la ragazza lasciando la mano di Rachel.
Rachel
sorrise. “Ma no, tranquilla, mi sto divertendo tantissimo e si,
andiamo a ballare.” Disse Rachel portandosi un dito in bocca.
“Anzi... accetto con immenso piacere il vostro invito, mia
signora? Va bene anche se dico mia signora?” Chiese
interrogativamente.
Quinn
scoppiò in una fragorosa risata prendendole la mano. “Va
bene.” Le disse posizionandosi alle sue spalle.
Quinn
poggiò una mano sul fianco destro di Rachel mentre l'altra si
unì alla sua.
La
bionda si chinò leggermente in avanti tanto da accostare le
sue labbra con l'orecchio della più bassa.
“Sostanzialmente
si segue il cerchio, vedi cosa fanno le altre e seguile.” Le
disse in un sussurrò.
Rachel
arrossì annuendo.
Quinn
le si avvicinò ancora di più. “Attenta ora devi
fare la giravolta.” Le disse guidandola.
Così
facendo Rachel si ritrovò direttamente tra le braccia della
bionda che le sorrise e la fece ritornare in posizione, pronta a
ricominciare il tutto.
Danzarono
per quelle che a Rachel parvero delle ore.
“Stanca?”
Le sussurrò Quinn all'orecchio. “Un pochino.”
Rispose Rachel.
“Pausa
pranzo?” Domandò la bionda ridacchiando quando vide
Rachel annuire semplicemente.
Riuscirono
con un po' di difficoltà ad uscire da quella massa di gente
che si era fermata per vedere lo spettacolino di danza e si
ritagliarono un posticino sotto un albero di pino.
Quinn
prese la sacca che teneva nascosta sotto il mantello e ne tirò
fuori un piccolo asciugamano che stese sull'erba.
“Lo
so, lo so. Non avevo il telo da pic-nic.” Le disse quando
Rachel la guardò stranita.
“In
realtà mi chiedevo da dove fosse uscita la sacca, non l'ho
vista per niente.”
Quinn
sorrise. “Trucchi del mestiere.” Le rispose invitandola a
sedersi e sedendosi lei stessa.
La
ragazza fece per togliesi l'armatura, con scarsi risultati.
“Aspetta,
ti aiuto io.” Le disse Rachel allungandosi e sganciando i
gancetti posizionati dietro la scapola di Quinn.
Così
facendo però Rachel si era avvicinata un po' troppo al volto
di Quinn.
Arrossì
quando incrociò i suoi occhi e il suo cuore prese a batterle
all'impazzata.
“I-io...
ho fatto.” Iniziò imbarazzata. “Dovresti poterla
togliere tranquillamente.”
Quinn
annuì poggiando la mano destra sulla sinistra di Rachel, che
era poggiata a sua volta sulle gambe della ragazza per sorreggersi.
A
quel gesto, gli occhi di Rachel volarono direttamente verso le loro
mani e ansimò quando vide il volto di Quinn avvicinarsi al
suo.
Mancavano
pochissimi millimetri, Rachel deglutì nel sentire il fiato
caldo di Quinn battere direttamente sulle sue labbra.
“Finalmente
ti ho trovata smagliature.” Urlò Santana ridacchiando
soddisfatta di aver interrotto il momento tra le due.
“Santana,
sono così felice di vederti.” Rispose ironica Quinn
appoggiando la schiena alla base dell'albero.
Santana
si sedette accanto a Quinn sorridendo maleficamente. “Allora,
che si mangia di buono?” Chiese prendendo direttamente un
panino dalla sacca di Quinn.
“Graffie
amica.” Le disse mangiandolo.
Quinn
chiuse gli occhi tentando di bruciarla ma sospirò rassegnata.
“Prego.”
Rispose seccamente porgendo a Rachel un po' di insalata e a Brittany
un altro panino.
Finì
di liberarsi dall'armatura e la posizionò a terra.
Consumarono
il pranzo ridendo e scambiandosi alcune impressioni sulla sagra.
Quinn
indossò di nuovo la sua armatura pavoneggiandosi con Santana
che non era riuscita a sollevare.
“E
poi e poi... aspetta.” Finì di ridere la latina. “E
poi c'è stato questo tipo, muscoloso e alto, che ci ha provato
con Brittany. Faceva tanto il gradasso ma poi si è spaventato
tantissimo quando gli ho detto che avrei potuto tritargli le palle in
cinque modi diversi.”
Rachel
storse il naso al linguaggio colorito di Santana che, dal suo conto,
continuò a ridere soddisfatta.
“Ci
hanno provato anche con Rachel, l'ho lasciata due secondi da sola per
prendere da bere e uno si è piazzato su di lei.”
Borbotto Quinn ancora nervosa nel ripesare a quella scena.
“Hai
difeso la tua ragazza, Fabray?” Domandò Santana
sogghignando.
Sia
Quinn che Rachel arrossirono.
“Io,
non volevo che le dessero fastidio.” Rispose borbottando Quinn
e guardando di sottecchi Rachel.
“Sisi,
adesso si dice così?” Continuò Santana felice nel
vedere l'imbarazzo sul volto di Quinn.
“Avanti
Sannie, basta, non mettere in imbarazzo Quinn. Non è colpa sua
se si è presa una cotta per Rachel e non sopporta se qualcuno
ci prova con lei.” Brittany mise una mano sulla spalla di
Santana.
Rachel
sgranò gli occhi di colpo arrossendo. Volse lo sguardo verso
Quinn e poi si alzò.
“Vogliate
scusarmi, vado in bagno.” Disse allontanandosi.
Quinn
alzò il capo giusto il tempo per vederla sparire accelerando
il passo.
Si
rivolse alle due, ancora sedute sul telo.
“Contente?”
Chiese in un ringhio sollevandosi e seguendo Rachel.
Santana
si avvicinò alla sua ragazza.
“Ho
fatto qualcosa di male?” Chiese Brittany confusa.
“No,
tesoro. Tu sei un genio.” Le rispose Santana dandole un
leggerissimo bacetto sulle labbra. “Vieni, ti offro un gelato.”
Si
addentrò nella massa e ci mise poco ad inquadrarla. Ringraziò
silenziosamente le ali che la rendevano così facilmente
riconoscibile e si accinse a seguirla.
“RACHEL!”
Urlò tentando di farsi sentire. Accelerò il passo per
quanto l'ingombrante armatura le permettesse ma, dopo qualche secondo
la raggiunse.
Le
afferrò la mano facendola girare ed il suo cuore si spezzò
quando la vide piangere.
“Io...
mi dispiace. Non volevo che lo scoprissi così.” Le disse
lasciandole la mano.
“Da
quanto?” Le chiese semplicemente Rachel ritraendo la mano e
portandosela al petto.
Quinn
strinse i pugni stendendo le braccia lungo i fianchi.
“Un
paio di mesi.” Rispose silenziosamente.
“Un
paio di mesi?” Domandò Rachel sorpresa. “E' per
questo che per tutto questo tempo non mi hanno tirato le granite o
cose così?”
Quinn
si limitò ad annuire.
“Perché
non me l'hai detto?” Domandò allora.
“Beh,
che ti aspettavi? Dovevo venire da te e dirti 'Ehi Rach, lo sai che
sono innamorata di te?' Avanti Rachel.” Rispose esasperata
Quinn.
“E
questo...” Indicò se stessa. “E' un appuntamento?”
Quinn
sorrise ed abbassò lo sguardo. “Una specie...”
Rispose imbarazzata.
Rachel
prese la mano di Quinn. “Per quanto mi sia divertita oggi,
preferirei un appuntamento più... come dire... normale.”
Sorrise.
Quinn
sorrise assieme a lei.
“D'accordo.”
Rispose. “Quindi... domani ti andrebbe di uscire con me?”
“Mmh
non so, devo pensarci.” Rispose Rachel ridendo quando vide il
volto interrogativo di Quinn.
“Scherzavo,
scherzavo. Domani va bene. Però...”
Quinn
sorrise godendosi il calore delle mani di Rachel tra le sue.
“Però
niente armature e ali. Solo io e te Quinn.”
Quinn
annuì.
“Perfetto.”
Le rispose attirandola a se.
Beh,
che dire... Ciao? :) Questa... cosa (vuole essere una One shot) mi è
nata tempo fa quando ho visto un'immagine stupenda su internet che
ritraeva Quinn e Rachel in versione medievale e me ne sono
completamente innamorata. :) Inutile io amo le Faberry e buh volevo
scrivere qualcosa.
Intanto
però grazie a phoinix
perché la amo ed è una beta che ti fa scompisciare
dalle risate quando corregge.
Infine...
beh... ringraziamo il signore che qualche faberrian pazza ha scritto
“faking it” Dai raga, è una cacchio di faberry
assurda LOL.
torna
a vivere nella sua fantasia ciao :D
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