Era una giornata particolare, quella.
Un gruppo di amici stava per riunirsi per trascorrere un weekend diverso dal solito.
C’erano proprio tutti e, ognuno di loro, proveniva da città diverse e anche molto distanti l’una dall’altra.
Un suono squillante ruppe il silenzio che regnava sulla tranquilla Alisopoli: era un Interpokè che squillava allegramente emettendo una melodia monotona ma piacevole.
La proprietaria rispose immediatamente:
-Pronto? Chi è?-
Dall’altra parte del piccolo schermo quadrato una ragazza dagli occhioni blu e folti capelli biondi urlava qualcosa di incomprensibile in tono più che eccitato.
-Ehilà, Mei!! Allora è tutto confermato per oggi, vero? Non vedo l’ora di arrivare, ma con questo volo non dovremmo metterci molto! C’è anche il professor Platan, qui con me: ha insistito perché dice che è pericoloso fare un viaggio così lungo da soli..!- e al viso corrucciato della ragazza seguì quello solare e sorridente dell’uomo in questione:
-Ciao Mei! Serena è un fuoco d’artificio all’idea di questo incontro; non vede l’ora!-
-Ne sono felice, professore!- sorrise la ragazza dall’altra parte, e in quel momento sopraggiunse una quarta persona:
-Sono loro?-
-Si!- rispose Mei, guardando quel ragazzo dai capelli blu e gli occhi color rubino avvicinarsi a lei.
-Ciao Toniiii!- urlò Serena, divertita.
Lui si avvicinò e, alzando lamano in segno di saluto, sorrise: -Ciao! Fate buon viaggio!-
-Grazie- risposero all’unisono Serena e Platan.
-Ehi, scusate ho una chiamata- disse Mei notando che l’Interpokè si illuminava, così rispose mettendo in comunicazione anche gli altri due.
-Ciao Mei! Oh, ciao Serena!- questa volta una ragazza con una lunga coda castana e occhi celesti sorrideva ai suoi interlocutori insieme ad un ragazzo dai lunghi capelli verdi e occhi blu mare.
-White! N!- esclamò Mei
-Come state? State andando ad Alisopoli??- chiese Serena col suo solito entusiasmo.
-Sì, stiamo arrivando! Abbiamo appena sorvolato Austropoli- rispose White –E voi?-
-Noi siamo quasi arrivati! Ah, Mei, ricordati che dobbiamo fare scalo a Ponentopoli: se non vi dispiace io e il professore vi aspetteremo a Sciroccopoli-
-Ma certo, non preoccupatevi!- rispose Mei con un sorriso, insieme a Toni che seguiva la telefonata senza parlare.
-Per noi non fa differenza!- rispose N, col consenso degli altri tre
-Allora a più tardi ragazzi- disse di nuovo la prima e, dopo un “a più tardi” generale, chiuse la chiamata.
Si preannunciava un pomeriggio ricco di sorprese. |