WHAT I’VE DONE
Vedo gli occhi della sudicia umana sbarrarsi mentre leva scioccata il dito dal grilletto.
Mi volto per scorgere cosa l’ha fatta desistere dal volermi conficcare una pallottola nel cranio, pur sapendo che avrei deviato tutti i suoi colpi.
Ma devo aver sbagliato i miei calcoli direzionali: dopotutto il cervellone del gruppo sei tu, non io!
Perdo il controllo dei missili che avrebbero dovuto uccidere quella razza inferiore, ormai del tutto disinteressato della mia vendetta.
Mi chino su di te e ti sorreggo tra le mie braccia. Poggio la mano sul foro d’entrata del proiettile e lo estraggo dalla tua schiena: le mie dita si sporcano del sangue dell’unica persona che non avrei mai voluto ferire.
Tu che sei stato il primo a trattarmi come una persona e non come un’arma.
Tu che hai fatto riemergere la mia coscienza insieme ai miei ricordi dall’oblio del rancore.
Tu che, dopo tanti anni da nomade, mi hai dato un posto da poter chiamare casa.
Tu che hai guardato oltre il cinico e l’assassino e hai visto solo un bambino spaventato.
Tu che hai pianto per me e con me e mi hai fatto sentire di nuovo amato.
Che cosa ho fatto…
Charles: che cosa TI ho fatto?!
N.d.a.
Piccolo sclero tra un'ora di studio e l'altra.
Adoro Charles e Erik. Qui non ho voluto specificare la loro relazione: ognuno ci veda quello che vuole!
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino!
See you soon. C.S. |