La bottiglia era quasi vuota.Il dolore troppo forte.Nonostante avvesse letteralmente tracannato numerose bottiglie aveva ancora bisogno dell’alcool,non per svago,né per vizio,solo per dimenticare e andare avanti.E così che Haymitch Abernathy festeggiava l’apertura della 74esima edizione degli hunger games:sul divano,ubriaco.E solo.Soprattutto solo.Guidato dal poco senno che aveva in corpo(l’alcool infatti non gli era ancora arrivato del tutto al cervello)girava tra i vari programmi della tv,tutti incentrati solo e unicamente su questa maledizione,questo incubo a cui aveva partecipato lui stesso,a cui era riuscito a sopravvivere e rimasto a parteciparvi come mentore.Già,mentore…..con tutto poteva essere chiamato tranne che con questo epiteto.Durante l’edizione passava tutto il tempo a bere,avendo ormai perso la speranza nella sopravvivenza di un ipotetico vincitore del distretto 12 che lo avrebbe liberato da questa sorta di limbo.All’inizio ci aveva anche provato:ma gli sguardi impauriti dei ragazzi scelti durante la mietitura e la loro morte quasi immediata l’avevano distrutto ulteriormente e spinto sempre di più all’alcool,sua unica cura.Ma questa volta il dolore era troppo forte e troppo grande da potercelo affogare dentro.Gli erano ritornate in mente tutte le persone che aveva ucciso nell’arena,si ricordò della morte dei suoi cari e di come era rimasto solo in quella casa che gli ricordava ogni giorno come se l’era guadagnata:uccidendo. Stava pensando a queste cose quando sentì improvvisamente bussare alle porta.
-E’ aperto-biascicò con la lingua impastata dall’alcool
-Ci si rivede bellezza-disse,rivolgendosi a Effie Trinket,accompagnatrice del distretto 12.Quest’anno per il grande evento indossava un abito rosa shoking con una parrucca biondo platino,il tutto ricoperto di nastri e perline.
-Haymitch!-sbottò-La mietitura c’è fra meno di un’ora e non ti sei ancora preparato?Perchè non mi hai risposto?Che cos’è quello,whisky?Mio dio,sento di stare per svenire!-
-Abbassa la voce zucchero.Mi fa male la testa…-
-Ti fa male la testa?Oh Haymitch!-disse avvicinandosi e strappandogli la bottiglia di mano.
-Ogni anno la stessa storia!Sempre ubriaco,ubriaco,ubriaco!E’ possibile che il pensiero di essere visto in queste condizioni da tutta Capitol City non ti tocca neanche?-
Mentre Effie strillava contro di lui,Haymitch cominciò a pensare se anche lei provava il suo stesso dolore.Se anche lei si svegliava la notte urlando e piangendo o se anche lei aveva tentato più volte il suicidio,purtroppo mai riuscito.
-Ora muoviti,vatti a preparare!-
-No,non ce la faccio,vai tu-esordì infine Haymitch
-Cosa?-La faccia di Effie si era contratta in una smorfia sorpresa e la sua voce era diventata più acuta.
-Non ce la faccio dolcezza,perdonami-le disse,facendo di alzarsi
-Ma come non ce la fai?Guarda come ti sei ridotto a causa dell’alcool!Sarà già un miracolo se non mi vomiterai ancora sulle scarpe…non ce la faccio!Che storia è mai que…-
-Non ce la faccio a presentarmi li e vedere le facce di quei ragazzi,ma che dico!,bambini che si preparano ad andare al macello e vederli poi morire 24 ore dopo.-Sbottò interrompendola -Non ce la faccio a ritornare di nuovo qui e incontrare i loro genitori che mi guardano accusandomi di non aver fatto nulla per salvare i loro figli.Pensi che io mi riduca così giusto per sfizio?-E da qui la mente lasciò lo spazio al cuore e il cuore al dolore.Cominciò a parlare dei tributi morti negli ultimi anni,di come era solo e di come tutte le persone che aveva ucciso e di cui si sentiva responsabile della loro morte lo venissero a trovare ogni notte.Non si rese conto che mentre parlava il suo volto era solcato dalle lacrime e alla fine si accasciò sul divano non riuscendo più a parlare e singhiozzando come un bambino.Improvvisamente sentì una calda mano accarezzargli la faccia.Si girò:videche l’artefice di quel gesto era Effie,anche lei con il volto solcato dalle lacrime.Si sedette sul divano e lo abbracciò più forte che mai come se volesse soffocarlo.Haymitch non credeva a quello che stava succedendo anzi,non credeva neanche che la donna accanto a lui fosse proprio Effie.Ma quell’abbraccio gli stava facendo bene.La sua presenza gli stava facendo bene.Si girò,gli cinse la vita e ricambiò l’abbraccio con la stessa veemenza.
-So che quello che hai passato è duro e il dolore inimmaginabile-Sussurrò Effie al suo orecchio-Ma anche io provo ogni anno la stessa cosa.So che ti posso sembrare frivola e vuota ma ti assicuro che dentro sono distrutta quasi quanto te.Ma c’è una cosa che mi manda avanti-
-Cosa?-Le chiese,perdendo i suoi occhi in quelli di lei.
-Speranza Haymitch,speranza che almeno uno dei due sopravviva-e dicendo questo avvicinò le sue labbra a quelle di Haymitch e lo baciò in una frazione di secondo che sembrò eterna.Haymitch ricambiò anche quel bacio(che era meglio del rum che teneva sotto il lavabo) e voleva che questo momento non finisse mai ,che lei rimanesse per sempre accanto a lui.E assunse una faccia mesta quando lei si staccò da lui,guardò l’orologio e disse:-15 minuti Haymitch.Sbrigati,ci vediamo in piazza-
Detto questo se ne andò.Haymitch si soffermò a vedere sparire la su parrucca sulla soglia della porta.Forse aveva ragione,bisognava sperare.Forse ci poteva davvero essere un vincitore.Qualcuno poteva sopravvive veramente.E forse non era del tutto solo come pensava. |