No fear

di AlfiaH
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No Fear


Arthur è bellissimo mentre dorme.
Solo mentre dorme, specifica Alfred mentalmente, quando ripone gli artigli.
L’espressione serena, le labbra semichiuse, una mano sotto lo zigomo, l’altra lasciata andare sul cuscino.
Gli viene voglia di sfiorarla ma non lo fa; potrebbe svegliarlo.
Non ha dormito molto, l’inglese, da quando è finita la guerra, urlava appena chiudeva gli occhi.
Cosa vedesse nel buio Alfred ancora non lo sa, però conosce la sensazione che si prova ad essere feriti, persi, soli. Sa cosa significa aver paura del buio e forse è per questo che gli sta vicino, in quel momento.
Forse è pietà, gratitudine, affetto; non se l’è chiesto.
Da quando dormono insieme, però, Arthur sembra più tranquillo e nel profondo l’americano spera che sia merito suo, non una pura coincidenza.
 
« Piantala di fissarmi. Sei inquietante ».
 
Quando quelle due pozze verdi si schiudono, lo statunitense si sente scoperto, smascherato.
 
« Non riesco a dormire ».
 
Mente, spudoratamente, trattiene il respiro e si schiaffa un braccio sul volto, la gola secca.
“Codardo”, si dice. Ma non può reggere il suo sguardo, semplicemente non ci riesce.
 
« Hai paura del buio? »
La voce di Arthur sembra più morbida ora e solo in quel momento lo statunitense si accorge della tempesta che sbatte contro la finestra.
 
« No. Forse un po’ ».
 
Ci ha pensato prima di rispondere, ha sbirciato da sotto la stoffa del pigiama e l’ha visto lì, gli occhi socchiusi, accanto a lui.
E ha realizzato di non aver paura.
 
« E tu? Hai paura del buio?»
 
Quando le loro dita si sfiorano le palpebre dell’inglese si chiudono di nuovo, dolcemente, prive di suono.
Solo allora Alfred torna a guardarlo.
 
« Un po’ ».
 
Suona quasi come una richiesta, un effetto dalla stanchezza, forse, o di quell’improvvisa vicinanza, probabilmente.
 
Una scusa banale e le loro mani si stringono.
 
Non hanno il coraggio di parlare, chiudono gli occhi.
 
Allora non hanno più paura.
 
 
 
#Angolo della disperazione
Ebbene si, a volte tornano! Con piccole flash ma tornano.
Ho tentato di superare l'immane blocco che mi ha presa in questo periodo per tirare fuori questa cacchetta ma dovevo farlo.
Era necessario.
A chi?
Boh, al mio Alfred interiore, mettiamola così.
L'UsUk è CANON.
*Scompare lasciando biscotti*
#AllaArthurAperchésonodedicatesempreatetiamotantociao
 




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