Arcobaleno

di PZZ20
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Arcobaleno.


Erano poche, davvero poche, le volte che accadeva ma, ogni tanto, con la stessa frequenza con cui compariva un arcobaleno all'orizzonte, Goku la guardava in quel modo. Nel modo corretto in cui un marito dovrebbe guardare la moglie, ecco... Quel modo lì.

Lo sguardo tramutava, diventava maturo, malizioso quasi, e un sorrisetto particolare gli compariva sul volto. Qualcosa della serie "ciao Chichi, ora ti vedo", e lo diceva con gli occhi; iniziava sempre a dirlo con quelli. Poi, pian piano, quando restavano soli, dagli occhi, quel magico potere, passava alle mani, alle braccia e alle labbra. Improvvisamente se lo ritrovava addosso, ancora impacciato come un ragazzino, eppure tanto solido e irruento, proprio come l'uomo che era diventato. Ed era felice, Chichi, in quei momenti, lo era davvero, felice di tutto: dei lividi che le lasciava, più o meno accidentalmente, dei morsi che solo di rado la facevano sanguinare, delle costole incrinate dal suo peso e sì, anche delle ossa rotte dalle sue spinte, perché in quei momenti Goku l'amava, e la voleva. E per lei tutto diventava magico: proprio come un arcobaleno.



Non so' da dove arrivi questa schifezza... Grazie comunque per aver letto!

Annoiatissima e sconsolatissima,
Sophya.





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