Mi sveglio con la luce che
entra dalla finestra. Odio quando la luce mattutina entra dalla
finestra svegliandomi ma questa volta, stranamente, non mi da fastidio.
Mi alzo trascinandomi come uno straccio, verso il bagno. Ho il mascara
sbavato e una maglia nera, grande, che profuma di uomo. Oh merda! Laura
cosa hai combinato ieri sera?!?! Cavolo; non voglio saperlo. Preferisco
non saperlo. Il solo pensiero mi fa rabbrividire. Di ieri sera non
ricordo molto. Ricordo solo di essermi addormentata su una delle tante
sdraio a bordo piscina e poi ricordo un sussurro, dolce, quasi
amichevole. Mi butto letteralmente dentro la doccia e mi lascio cullare
dalle goccie d'acqua, che scivolano sulla pelle. Infilo un paio di
short e una maglia bianca dell'Hollister, e scendo le scale
velocemente. Spero che lui non sia di sotto perchè,
altrimenti, non so proprio che fare. Invece lo ritrovo lì,
davanti ai fornelli, cercando di cucinare dei pancakes. E'
così buffo!
-Cos'è, ora
ci dilettiamo anche nel cucinare?-
-Perchè
cosa hai in contrario?-
-Ah io?! Nulla. Solo
che mi preoccupo per la mia incolumità. Sai, non vorrei
morire prima del tempo. Quindi invece di sentirmi male mangiandomi
quelle, mangerò queste- dico aprendo il frigo e prendendo le
fragole con la panna
-Per tua informazione
io sono un cuoco provetto- dice cercando di girare una fritella
-Si si, come no.
Siccome non voglio assistere alla tua morte precoce, vado in giardino a
gustarmi le fragole-
Esco fuori in giardino
è il sole risplende nel cielo. Rispetto all'Inghilterra fa
un caldo da morire e devo ancora abituarmici e poi, le fragole con la
panna sdraiata in giardino, sono il massimo. Mi perdo nel sapore dolce
delle fragole quando una presenza "estranea" si siede affianco a me.
-Ancora non ti sei
sentito male?-
-Guarda che non sono
male-
-Chi tu o i
pancakes?-dico ridendo mentre sul suo volto compare un sorriso sbilenco
-I pancakes, anche se
io non sono male-
-Ma smettila!-dico
dandogli un colpetto sulla spalla
-Non capisco
perchè sei così...così maledettamente
acida con me...-
-Eppure dovresti
saperlo.-
Non mi piace molto
ricordare ma a volte, questa fa parte di una di quelle, devo. Diciamo
che Alex di particolare non mi ha fatto nulla.....bè...solo
baciarmi e poi andare con la prima che gli è capitata a
tiro. Come ogni ragazzina ero stramaledettamente innamorata di quel
coglione di Alex. Non so perchè ma so solo che ogni suo
sguardo, ogni sua carezza mi faceva rabbrividire di piacere. Ricordo
ancora il sapore aspro delle sue labbra, il profumo dolce della sua
pelle, il modo forte e protettivo di abbracciarmi; insomma, ricordo
ogni singola cosa di quell'estate in cui ho scoperto cos'è
il vero amore. Non sono mai stata la ragazza da trucco e parrucco, e il
fatto che io sia una calciatrice professionista parla da solo, ma lui
diceva che gli piacevo così; o almeno così
credevo io. Dopo quell'estate semplicemente da sogno, sono stata
mollata per quell'oca rifatta di Emma Roberts. Ci sono stata malissimo.
Ho pianto per settimane, per mesi interi ma ora mi è
passata. Me la sono fatta passare. D'altronde non potevo deprimermi
ancora di più. Forse doveva andare così ma io lo
amavo davvero e credo che non riuscirò mai a dimenticarlo.
Purtroppo credevo e forse credo, nel principe azzurro; nella persona
che un giorno mi farà innamorare follemente scontrandosi
lungo il mio cammino, e mi porterà nel suo "castello" e mi
farà vivere una favola. Ok, no. Ma credo che comunque, un
giorno, incontrerò una persona davvero speciale che mi
farà dimenticare tutto il resto. Forse quei ricordi mi fanno
ancora male perchè senza accorgermene, delle lacrime mi
scorrono involontare sul viso e Alex, come una volta, me le asciuga con
il pollice.
-Laura io....-
-No Alex; davvero. Non
so neanche perchè sto piangendo.-
-Io non volevo.
Credevo di aver trovato il vero amore e invece....-
-Davvero Alex. Non ce
n'è bisogno....non devi-
Non so
perchè ma ora l'unica cosa che voglio fare, è
raggiungere la mia stanza il prima possibile. Non voglio dimostrare di
essere ancora fragile, debole ma questa corsa a mo di Bolt verso le
scale, mostra tutto il contrario. Non voglio far sembrare che i ricordi
abbiano ancora la meglio sulla ragione, ma purtroppo non è
così. Semplicemente, non ci riesco. Per mesi, anni, ci ho
provato ma nulla. Mi ritrovo sul letto a piangere lacrime amare che
ormai, non servono più a niente.
-Laura, ti prego,
apri!-
Lo sento urlare queste
parole da dietro la porta; ma lo ignoro. Deve aspettare che mi passi.
Deve aspettare che, ancora una volta, io dimentichi quell'estate che
ora come ora, sa d'amaro. Forse la cosa che ci vuole è un
bello sfogo con il mio pallone da calcio. Prendo la borsa del Chelsea e
ci infilo dentro tutte le cose utili per il mio antistress personale.
Mi metto i miei leggings fino al ginocchio neri, la maglia di Torres e
aspetto che lui la smetta di bussare e se ne vada. Per fortuna la mia
richiesta, per così dire, non tarda ad arrivare
perchè ad un certo punto, non sento più nessuno
al di là della porta. Apro con cautela la porta e faccio
uscire la mia testolina; pare che non ci sia nessuno. Esco di soppiatto
e raggiungo, diciamo in poco tempo, uno dei campetti vicino a casa
Pettyfer. E' perfetto. Erba curata, porte nuove; insomma un paradiso.
Mi chiedo come un campetto così non sia a pagamento; ma mi
sono stufata di pormi domande, a cui difficilmente riuscirò
a rispondere. Corro negli spogliatoi femminili e mi infilo le mie
adorate scarpette che ormai, hanno fatto la terza guerra mondiale.
Quante vittorie e quante sconfitte accompagnate da queste scarpe.
Prendo il mio pallone firmato da tutto il Chelsea, stranamente ho
portato solo questo qui a Los Angeles, e mi avvio verso il campetto. Oh
no! Non sono sola. Spero solo che quell'estraneo non si accorga di me.
Comincio a sfogarmi nella zona "pre rigore", come solo un'attaccante di
tutto rispetto sa fare. Ora che ci ripenso ricordo quasi perfettamente
le parole di Alex di ieri sera: " Sai non credevo mi saresti mai stata
simpatica; ma le cose possono cambiare...." Oh mio Dio!! Lui
non si ricorda! Oh no....ditemi che è uno scherzo; ditemi
che è un fottuto scherzo.
-Sai
forse io la smetterei di prendermela con un pallone-
-Uhm?-
Mi volto e mi ritrovo davanti un ragazzo alto, con la carnagione
abbronzata che ha un qualcosa di familiare.
-Dico, io la smetterei di prendermela con un povero pallone-
-E a te cosa importa?-
-Nulla...Sei molto familiare- dice con un sorriso sbilenco
-Anche tu; ma sarai solo un sosia di qualcuno della tv-dico voltandomi
e riprendendo a palleggiare
-Forse è meglio vederti giocare che sentirti parlare-
-Cosa?-
-Si, decisamente vederti giocare. Hai un'accento così buffo-
-Ah il mio sarebbe buffo?! Il tuo non si capisce proprio.-
-Bè perchè forse parlo circa tre lingue
diverse. E comunque anche io ho quelle scarpe-
-Ok e allora?!-
-Dico che anche io le ho col nome; guarda.- dice sedendosi sul prato e
invitando a seguirlo
Mi metto ad osservare le scarpe ed hanno qualcosa di ancora molto
familiare.
-N Jr 11?- non riesco ancora a capire.
Cerco di sforzarmi, di ricordare ma nulla. Poi però la
mia mente, si accende come una lampadina.
Carnagione scura, accento brasiliano; come ho fatto a non pensarci.
-Neymar?Neymar Jr?! Il grande e solo paragonato a Pelè?-
sono euforica.
-Si sono io. E tu sei Laura Grace. La nuova Messi al femminile-
-Dai...come fai a sapere il mio nome?-
-In poche vengono paragonate a Messi e poi, sei d'esempio a tutte le
ragazze del Barça-
-Bè in effetti diciamo che non hanno sbagliato a paragonarmi
alla pulce; peccato però che io sia una ragazza-
-E sprecare una bellezza così?! No, no. Preferiamo, anzi
preferisco che tu sia femmina-
-Cos'è un nuovo modo di voi calciatori per rimorchiare?-
-Può darsi- dice con quel suo sorriso sbilenco, che mi fa
quasi svenire.
-Non sono in vena di molti complimenti oggi....-
-Qualcosa che ti turba? Sai ho un modo per fartela passare-
-E sarebbe?-
-Un bel gelato. O sei una di quelle fissate con la linea?-
-E perchè; dovrei esserlo?-
-Assolutamente no. Ma tutte le ragazze che conosco lo sono.-
-Bè Neymar Da Silva Santos Junior hai sbagliato persona-
-Qui fuori tra 5 minuti?-
-Qui fuori tra cinque minuti-
***
Siamo usciti e abbiamo preso un gelato e notizia bomba, i calciatori
mangiano come bufali. Diciamo che la cosa non mi sorprende dato i
riscontri dell'accoppiata Torres\Luiz al Chelsea. E' davvero
molto simpatico e mi sono divertita da morire con lui tutto il
pomeriggio. Abbiamo scherzato e parlato per tutto il pomeriggio e ora
mi ritrovo fuori casa, con il suo numero tra le mani, e con un "a
domani" che spero arrivi presto.
NOTE AUTRICE:
Salve a tutte e mi scuso
per l'immenso ritardo; causa, come sempre, la scuola. Gli esami stanno
per arrivare e mi sto letteralmente facendo addosso dalla paura. Non vi
annoiero molto con i vari convenevoli ma volevo solo ringraziare le
lettrici e le ragazze che hanno commentato e anche le ragazze che hanno
aggiunto la storia tra le seguite, i preferiti ecc. Grazie mille. Siete
voi la mia forza per continuare.
Detto questo:
Laura ha tirato fuori un
grosso scheletro dall'armadio. Cosa ne pensate? Vale la pena
soffrire?
A quanto pare Alex pare
essere caduto in un vortice che chiamo "amnesia da paraculismo".
Preferisce non ricordare o davvero non ricorda? Io opterei per la prima
ma non si sa mai.
E poi Neymar,
Neymaruccio; riuscirai a far dimenticare a Laura il nostro
AlexamnesicoparaculoPettyfer?! Chi lo sa. In questa gabbia di pazzi
tutto può succedere!
Spero che commenterete in
molte e un bacione a tutte. ps. cercherò di aggiornare
presto!!
Questo è
Neymar!!!
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