Cuor di burro (VIII)
Arrivata in Sala Grande Jo potè notare che il tavolo dei
professori era stato prolungato di qualche posto per far accomodare i
pochi alunni rimasti: praticamente c'erano solo Potter e Paciock con i
rispettivi tutori.
Gli unici posti rimasti liberi erano infondo alla tavolata, dove si
sedettero lei e l'uomo immediatamente dietro.
"E' un piacere averla difronte" disse Sirius con un sorriso.
Jo lo guardò titubante, sorrise e non rispose.
Severus lanciò uno sguardo disgustato all'uomo di fronte a
sé, che accorgendosene gli lanciò un sorriso di
sfida.
Del cibo comparve nei piatti di tutti i commensali.
Johanna assaporò ogni elemento nel piatto, aveva una fame
esagerata,, ma cercò comunque di darsi un contegno.
Continuò a mangiare con gusto tutto, fino al dolce: una
torta di
cioccolato doppio strato con una velatura di cacao in polvere.
"Questo si che è si può chiamare dolce"
affermò la
donna affondando la forchetta nella torta e portandosela alla bocca
"Mmm" si lasciò scappare lei assaporando il dolce.
Harry sorrise e lo stesso fece Sirius.
"E' un piacere vederla mangiare con così tanto gusto" disse
Sirius assaggiando anche lui lo torta.
Johanna stava per dire qualcosa, ma Severus l'anticipò "Oggi
vedo che ti compiaci per molto poco Black"
"Oggi ti vedo molto nervoso Moccy, problemi?" disse Sirius finendo quel
poco di vino che rimaneva nel bicchiere.
Jo li guardò entrambi, poi spostò lo sguardo su
un Paciock che sembrava in trepida attesa di qualcosa.
Quel ragazzo era davvero stupido, si ritrovò a pensare.
Se Severus si fosse tradito in quel momento tutti i professori sarebero
venuti a conoscenza del loro segreto.
Johanna allora abbassò lo sguardo e vide che la tovaglia
ricadeva abbondante da entrambi i lati, così, capendo che
nessuno l'avrebbe vista, allungò una mano e la
posò dolce
sulla gamba di Severus. Sentì i muscoli in tensione per il
nervoso leggermente rilassarsi.
Severus stava per ribattere, ma infine decise che era meglio evitare.
"Abbiamo un Severus Piton particolarmente poco loquace questa sera"
disse sarcastico Sirius.
"Taci cane!" gli intimò Severus prendendo una forchettata di
dolce.
La tavola fu sparecchiata velocemente e le animosità
sembrarono placarsi.
"Professoressa" disse Harry rivolto a Johanna che era intenta a battere
la McGranitt a carte.
"Dimmi Harry"
"Hermione mi ha detto che farà un corso supplementare di
pozioni"
"Si, si è vero"
"E le iscrizioni per il corso sono aperte?"
"La lezione è disponibile per tutti coloro che ne hanno
bisogno"
disse Jo, poi spostando lo sguardo verso Neville "Soprattutto per
coloro che hanno preso una T negli ultimi tre compiti"
Neville sorrise "Allora mi sa che mi dovrò iscrivere"
"No, ti ho già iscritto Paciock, la tua presenza
sarà
fondamentale, e non solo per le ore del quinto ma per tutte a partire
dal primo anno fino al tuo anno" disse poi Jo segnando il punto di
vittoria in quella partita a carte.
"Lei è stramaledettamente fortunata" affermò
Sirius che aveva seguito la partita.
"Fortunata nel gioco, sfortunata in amore" disse Johanna come era suo
solito quando vinceva.
A quelle parole Severus voltò fulmineo lo sguardo verso di
lei.
Jo si sentì raggelare, poteva sentire lo sguardo furente di
Severus addosso.
"Questo" disse Jo cercando di andare a parare da qualche parte "E'
quello che si dice, ma ovviamente n-non è sempre
così...
insomma può darsi che si è fortunati al gioco e
in amore,
oppure che prima si era fortunati e dopo meno o al contrario o
q-qualche altra cosa"
"Davvero?" disse Sirius avvicinandosi e porgendole una tazza di
caffè "E lei è fortunata in amore?"
Jo si sentì tremendamente in imbarazzo "Io non saprei
insomma"
disse lenta la professoressa e subito si risentì lo sguardo
fisso di Severus "Ma si si, sono fortunatissima, soprattutto in
quest'ultimo periodo" disse sorseggiando il caffè.
Circa due ore dopo Johanna si trovò a vagare per la parte
più remota del giardino innevato.
"Tanto così e ti lasciavi sfuggire tutto" disse Jo all'uomo
che le camminava a fianco, braccia dietro la schiena.
"Io non mi stavo facendo sfuggire niente" rispose secco Severus.
Arrivarono alle vicinanze del lago, ora ghiacciato.
Jo cominciò a saltellare sul ghiaccio.
"Vedi che così si rompe e cadi giù" la
ammonì Severus che la guardava da lontano.
"Si, ma se cado tu mi salvi... non è vero?" chiese
continuando a saltellare un po' qua e un po' la.
"Perché diamine continui a saltare?! Il giacchio si
romperà sotto di te" disse apprensivo Severus.
"Appunto, io voglio che tu mi venga a salvare" disse Jo "Quindi cerco
di proprosito di romperlo"
Severus sbuffò leggermente. "Se vengo la smetti?"
"Può darsi"
"O si o no"
"Può essere di si, può essere di no"
Severus cominciò a camminare verso la donna. "Giuro che se
mi fai precipitare nell'acqua ghiacciata te ne pentirai"
Johanna smise di saltellare e rise leggermente.
Si sentiva come una bambina che aveva ottenuto, dopo tante storie e
tanti capricci, l'orsacchiotto più grande del negozio.
Severus le si accostò e le porse un braccio
"Ora andiamo"
"Signor sì, signore" disse prima di alzarsi sulle punte e
dargli un casto bacio.
Lei sorrise, fece un passo e il piede destro le sprofondò
nell'acqua gelida. Stava per perdere l'equilibrio ma Severus
l'acchiappò stringendola a sé.
"Hai visto che mi hai salvato?" affermò Jo sorridendo.
Severus stava per dire qualcosa ma il giaccio sotto di loro non li
sorresse oltre ed entrambi precipitarono nell'acqua gelida.
Fu tutto un attimo e Jo si ritrovava sott'acqua, non poteva ben vedere
dove fosse Severus perchè l'acqua ghiacciata le procuparava
un
insopportabile dolore agli occhi.
Cercò la bacchetta, ma si ricordò di averla
lasciata in camera da letto.
Lasciò andare l'ultima boccata di ossigeno e stava per
abbandonarsi per sempre a quel freddo così intenso che ormai
la
penetrava sin dentro gli organi.
La testa cominciò a girarle quando sentì un
braccio
cingerle la vita... e un attimo dopo i suoi polmoni respirarono di
nuovo aria.
Johanna era tremante e ghiacciata, il suo colorito era paragonabile a
quella di un pezzo di ghiaccio.
"C-c-c-c-c-come s-s-s-stai?" le chiese Severus accanto a lei, battendo
i denti per il forte freddo.
Jo non ebbe la forza di rispondere e abbassò leggermente il
capo.
Severus stringendole il braccio, si materializzò con lei
direttamente in infermeria.
Johanna ebbe il tempo di vedere il volto estrefatto di Madama Chips,
per poi cadere tra le braccia di Severus svenuta.
Quando riaprì gli occhi si ritrovò ancora in
infermeria.
Questa volta però era completamente asciutta e con una
coperta
calda che la copriva.
"Finalmente si è svegliata professoressa! Ci ha fatto
prendere
un brutto colpo" disse la professoressa Sprite vedendo la donna che
riprendeva i sensi.
"Dov'è Severus... ehm... cioè il professor
Piton?" chiese immediatamente Jo.
"Lui sta benissimo, è di la con tutti gli altri" disse la
professoressa Sprite "Non appena si sente bene, Madama Chips deve
comunicarle una cosa, mi ha detto di informarla immediatamente"
"E cos'è questa cosa che mi deve dire?" chiese Jo curiosa.
"Non lo so, ha solo guardato le sue analisi e poi mi ha detto di dirle
che le doveva parlare"
Non appena Johanna si sentì in grado di rialzarsi si
recò
nella stanza adiacente dove i pochi rimasti stavano attendendo.
"Finalmente Jo" affermò Silente avvicinandola "Eravamo in
pensiero"
Jo sorrise, ma il suo sguardo si spostò su Severus che
notò era in ottima forma, solo un po' più
pallido.
Severus le lanciò uno sguardo ammonitore.
"Il professor Piton" disse Silente "Ci ha riferito che l'ha vista in
difficoltà ed è intervenuto, cadendo
però anche
lui"
"Si sa che Moccy non è un granché nelle
attività fisiche" sottolineò Sirius.
"Si ma se non ci fosse stato lui, io ora sarei un cubetto di ghiaccio"
notò la donna zittendo l'uomo barbuto.
Severus sogghignò.
"Ma " continuò Jo "Dov'è Madama Chips?! Mi hanno
detto che doveva parlarmi"
"Eccomi" disse l'infermiera entrando nella stanza. "Vedo che sta
meglio" disse poi riferendosi a Jo e porgendogli dei fogli "Queste sono
le sue analisi"
Jo guardò i fogli ma non li lesse
"Sono malata?" chiese subito.
"No" rispose l'infermiera.
"Allora" disse Jo e gli occhi le si riempirono di lacrime "Sto morendo?"
"Assolutamente no" disse ancora l'infermiera "Legga quello
che c'è scritto e capirà"
"Allora" disse Jo prendendo i fogli e cominciando a leggere "La
paziente non ha riportato alcun trauma, ne ustioni da ghiaccio. Il feto
non ha risentito dell'accaduto" Severus si sentì ghiacciare
molto di più ora rispetto a qualche attimo prima.
Johanna, ancora non capendo, alzò lo sguardo "Quindi sto
bene, non ho riportato ustioni ne traumi e il..."
Tutto d'un tratto capì e sbarrò gli occhi.
"Per feto cosa si intende?" chiese con un filo di voce.
"Lei" disse l'infermiera "E' in stato interessante"
Johanna aprì la bocca e la richiuse
"Cosa intende esattamente, per stato interessante?"
"Oh per Merlino!" disse la professoressa McGranitt "Lei è
incinta e presto partorirà un bambino: un piccolo dono della
vita da portare con lei"
"Un piccolo dono della vita?" chiese Jo con un filo di voce, poi
spostò veloce lo sguardo verso Severus che sembrava una
statua,
non batteva ciglio.
Jo chiuse la bocca.
"Allora" disse Silente " Chi è il fortunato?"
"Fortunato?" chiese Jo sarcastica e nervosa.
"Il padre del bambino, insomma"
"Oh no lui" disse Jo "E' praticamente morto"
"MORTO?" Chiesero all'unisono... e Severus indietreggiò.
"Ancora no, ma lo sarà tra poco"
Cinque minuti
dopo nella stanza della professoressa di pozioni...
"Tu" disse puntando l'indice contro il petto di Severus
"Io non ne sapevo niente, credevo prendessi qualcosa per evitare la
gravidanza"
"E' logico che prendo qualcosa, ma evidentemente non ha funzionato"
"Usi" disse Severus "O meglio, usavi la pozione non è vero?"
"Si, si"
"Quindi se malaguratamente ti fosse caduto del trifoglio nella
pozione... l'effetto sarebbe stato nullo"
Jo lanciò uno stridulo lamento e si appoggiò al
muro.
Severus si sentiva tremendamente inadeguato per quella situazione.
"Questo significa che noi aspettiamo..." disse Severus non riuscendo a
finire la frase...
"No, non noi" disse Jo avvicinandosi all'uomo "IO: io lo
dovrò
portare in grembo, io avrò un pancione enorme e IO lo
dovrò partorire"
"Io ti potrei aiutare" propose Severus frastornato in un tono che non
riconobbe il suo.
"Ok, se lo partorisci tu va bene Severus"
"Non in quel senso" disse lui avvicinandosi alla donna che ora teneva
il broncio, le passò una mano intorno alla vita e le
baciò la fronte.
"Mostro" disse lei facendosi abbracciare.
La mattina seguente Jo, quando aprì gli occhi, si
ritrovò
avvolta dalle lunghe braccia di Severus e la cosa la
incuriosì
molto.
Erano rare le volte che il professore rimaneva nel suo letto,
normalmente se la svignava non appena lei si addormentava.
Ora invece poteva sentire il nasone soffiare pesante sul suo collo, non
che la cosa le desse particolarmente fastidio, ma aveva un senso di
nausea imminente e la cosa la preoccupava.
"Severuuuuuuus" disse piano voltando leggermente il volto e cercando di
trattenersi.
Del professore nessuna risposta.
"Ha il sonno più pesante del mondo quest'uomo" disse poi Jo
dandogli lieve gomitate a livello addominale.
"Svegliati" disse poi in tono normale.
Ancora nessuna risposta.
Poi le venne un'idea: gli avrebbe soffiato in un orecchio.
Si girò e si ritrovò naso a naso con Severus, ma
il conato di vomito fu sempre più imminente.
Non si potè più trattenere, allungò le
braccia e
strattonò Severus a terra, facendolo cadere dal letto e
soprattutto svegliandolo; lei scappò nell'immediato in
bagno,
testa china sul gabinetto.
Severus si ritrovò a terra.
"Cosa diamine succede?" chiese poi alzandosi e massaggiandosi la
schiena e il sedere che avevano ammortizzato la caduta.
Johanna uscì dal bagno e si sedette su una sedia, spossata e
con una cera terribile.
Severus, in boxer, si sedette vicino la donna. "E' il... il..." poi si
fermò, non era ancora riuscito a dire la parola bambino in
24
ore, quindi si limitò ad indicare il ventre della donna.
Jo lo guardò furente "E' TUO figlio che mi fa stare male"
"Ma... fino a ieri non era solo tuo?"
"No, ho detto che IO dovrò patirne le sofferenze"
Severus si passò una mano tra i capelli ancora incredulo
"E...
di quanti mesi è il... cioè nostro... lui
insomma?"
Jo prese il foglio delle analisi "Qui dice tre mesi"
"Quindi è stata la prima volta che noi..."
Jo prese un peluche e glielo lanciò contro "Colpa tua,
dovevi fare cilecca quella volta"
"Ti informo che io non ho fatto mai cilecca in vita mia, e mai lo
farò" disse poi fiero della propria virilità.
Johanna nel frattempo si era alzata a riprendere il peluche caduto a
terra "Ah poi ti voglio vedere a ottant'anni" disse la donna dandogli
un'occhiata ghignante "Tutto moscio, rugoso, la pelle che pende, poi
voglio vedere come fai cilecca caro mio. E quel giorno" disse poi Jo
puntandogli un dito contro "Io sarò li e ti dirò:
Muahahaahahaha"
Severus nel frattempo si era alzato e si diregeva a passi lenti verso
la donna.
"E poi " continuò Jo trattenendosi dal ridere, ora che era
naso
a naso con Severus "Ti ballerò intorno canticchiando:' te
l'avevo detto, te l'avevo detto'. E poi..." continuò ora la
donna ridacchiando. Severus nel frattempo le aveva preso il polsi. "E
poi ti chiamerò pisello moscio"
"A si?" chiese Severus minaccioso.
Jo scoppiò in una risata chiassosa.
"E allora ti faccio vedere io" disse poi Severus ritrascinandola verso
il letto.
"Oh Merlino" fece Jo fingendo "Un altro conato di vomito" disse
portandosi una mano alla bocca e creandosi un lieve spasmo allo
stomaco.
Severus le lasciò il polso e la donna sorrise.
"Tanto non mi prendi" disse poi uscendo la lingua.
Severus fu scioccato, si era appena fatto gabbare in quel modo puerile.
"Ora vedrai" disse inseguendola per la stanza e poi per i corridoi.
Jo si bloccò di colpo vedendo Neville Paciock in compagnia
di Colin Canon.
Severus neanche due secondi dopo era accanto a lei.
"GUARDA GUARDA" urlò Neville all'amico indicando i
professori paonazzi.
Colin fece veloce una foto.
"Sono ricco" urlò Neville.
"NO PACIOCK, SEI MORTO" esclamò Severus puntandogli un
indice minaccioso contro.
"E tu sei in mutande" disse Jo sottovoce al compagno accanto.
Erano ormai passati quattro mesi dalla scoperta della gravidanza e
ancora Johanna andava in giro per Hogwarts a fare lezione, con totale
dissenzo di Severus.
Ogni volta che si guardava allo specchio si vedeva sempre
più grossa.
"Guarda, guarda sono enorme" disse Jo a Severus che stava scrivendo su
un foglio di pergamena.
"E' il normale ciclo della vita! E poi, Albus chiede se possiamo andare
il più presto possibile da lui"
"Sono una balenottera" disse lamentandosi verso Severus che si
alzò e l'abbracciò da dietro mettendo una mano
sul
pancione e baciandole il collo.
"Non tutti gli effetti della gravidanza sono negativi"
"A no?" chiese Jo "E dimmi quali sono i pregi?"
"Hai il seno più grosso" disse quasi sorridendo Severus.
"Cretino"
Severus e Jo si recarono da Silente il prima possibile.
Quando furono arrivati, si sedettero di fronte al vecchio mago.
"Vedo che oggi non hai mal di schiena" esclamò Albus.
"No, oggi ho i piedi gonfi in effetti" rispose secca Jo.
"Allora..." iniziò Albus schiarendosi la voce "Credo che tu
non sia più in grado di fare lezione, cara Jo"
Jo lo guardò sconvolta
"Guarda che non devo mica trasportare carichi di pietra sulle spalle
sai? Devo stare seduta, spiegare e interrogare"
Albus la guardò divertito.
"Ormai sei agli sgoccioli e dovresti pensare a sistemare tutto"
"Tu mi stai licenziando perché potrei partorire su una
cattedra?"
"Perché in quest'ultimo periodo è importante
stare tranquilli e non assillati dai conti finali"
"Tu sei un mostro"
Albus la guardò interdetto "Severus prova tu"
"Io non ho voce in capitolo" disse con voce rassegnata Severus.
"Non è vero" disse Jo.
"Ok, allora secondo la mia opinione dovevi stare a casa già
due mesi fa"
Jo lo guardò sconvolta e poi spostò le braccia
come per abbracciare il pancione "Mostro, sei un...un..."
"Mostro?" le suggerì Albus.
"Si, si quello." poi Jo ragionò "Ok me ne vado, ma che si
sappia
che mi avete costretta!" disse poi con le lacrime agli occhi.
La stessa sera Albus annunciò che la professoressa si
sarebbe ritirata dall'insegnamento.
"Prego Jo, vuoi dire qualche parola ai tuoi alunni?"
Jo si alzò tremante e si avvicinò al preside.
"Io... Voi... Insomma mi mancherete" disse poi lasciandosi scappare due
lacrime e gli studenti si alzarono ad applaudire. "Vi
porterò
nel cuore. E... non sto piangendo per l'emozione, ma sono gli ormoni
che mi fanno questo effetto" disse poi andandosi a sedere.
Gli studenti cominciarono a mangiare.
Finita la cena Jo prese le due valigie e andò a salutare
tutti i professori, persino Gazza.
"Io" disse Jo "Non gliel'ho mai detto, ma ho sempre apprezzato il suo
lavoro" disse poi dando la mano al bidello che sorrideva giocondo.
"Grazie"
"E mi dispiace" disse poi in lacrime "Quando da piccola le mettevo le
caccabombe nei gabinetti ancora sporchi facendo scoppiare tutto in aria"
"Allora eri tu la piccola delinquentella" disse Gazza con uno strano
tic ad un occhio.
"Lei insulta una donna incinta" disse Jo mortificata "Lei
è... lei è..."
"Un mostro?" le suggerì di nuovo Albus
"Si" disse Jo.
Poi si voltò verso Severus e gli porse la mano, lui
alzò un sopracciglio.
"E' stato un piacere conoscerti. Fatti sentire ogni tanto, sai una
cartolina per Natale o per Pasqua"
"Cosa-stai-dicendo?" chiese Severus
"Ti sto salutando"
"Aspetti nostro figlio"
"Perchè lo vorrai conoscere?"
"Io lo voglio crescere" disse Severus.
"Tu vorresti crescere tuo figlio?" chiese Jo "Sei... sei..."
"Un mostro?" le suggerì ancora una volta Albus ora
terribilmente divertito dalla situazione.
"No" disse Jo sorridendo "Dolce"
Severus alzò di nuovo sopracciglio.
"E' meglio avviarci" disse poi prendendo le valigie.
I due si allontanarono dai professori.
Stavano quasi per uscire dall'enorme porta di Hogwarts quando Jo
bloccò Severus
"Aspetta, prima devo fare una cosa" dsse poi lasciandolo solo e
correndo di nuovo per i corridoi.
"Non correre" le urlò dietro Severus.
Johanna corse fino al quadro della Signora Grassa. "La prego mi chiami
Neville Paciock"
"Vuole sentire qualcosa che potrei cantarle?"
"No per la miseria, non voglio partorire qui"
"Donna sgarbata" disse la Signora Grassa scomparendo dal dipinto.
"Professoressa" disse Neville uscendo da dietro il quadro. Aveva un
pigiamino con gli orsetti "E' successo qualcosa?"
Jo sorrise e lo attirò a sé abbracciandolo. "Mi
mancherai piccolo troll"
Neville diventò paonazzo "Anche lei mi mancherà
prof"
"Mi raccomando studia, soprattutto pozioni" disse poi Jo baciandogli la
fronte. "Arrivederci" disse poi allontanandosi e il ragazzo
rientrò oltre il quadro.
Jo ritornò con calma dove aveva lasciato Severus con le
valigie
in mano. Prima però si asciugò due lacrimucce.
"Che hai fatto?"
"Niente"
Severus la guardò apprensivo e poi si smeterializzarono per
ricomparire in una periferia di Londra.
"Questa non è casa mia" disse Jo indicando la casa verso cui
si
stava dirigendo Severus. Era su due piani, non doveva essere molto
grande.
"No infatti" disse Severus aprendo la porta ed entrando "E' la mia"
Jo lo guardò stranita. "Mi stai appena chiedendo di vivere
con te?"
"No" disse Severus lasciando le valigie a terra e accendendo il fuoco
"Tecnicamente non te lo sto chiedendo."
"Allora" disse Jo "Questo è un rapimento"
Severus alzò un sopracciglio.
"Qui c'è la cucina e questo è il salotto. Al
piano di
sopra ci sono tre camere di cui una da letto e un bagno indipendente.
In più c'è il bagno comune."
"Ma io a casa mia avevo tutte le mie cose" protestò Jo.
"Le trovi nell'armadio. Per quanto riguarda gli immobili erano in
affitto quindi l'ho trovato inutile trasportarli. Mentre gli ornamenti,
quadri, soprammobili li trovi nello scatolone lì all'angolo"
"Vedo che hai già fatto tutto"
"Vieni ti faccio vedere di sopra"
Jo seguì Severus su per le scale.
Le fece vedere il bagno, la camera da letto con bagno indipendente, e
una delle stanzette.
"Questo è tutto"
"No, non è tutto"
"A no?"
"No" disse Jo indicando la seconda cameretta " Manca quella"
"E' uguale all'altra" disse Severus voltando le spalle
"Ma io la voglio vedere" disse poi Jo aprendo la porta e
meravigliandosi nel vederla arredata così da ospitare un
bebè. Poi raggiunse l'uomo ora al piano di sotto, seduto
sulla
poltrona a leggere un libro.
Stava per dire qualcosa.
"Non parlare" disse Severus "Se non ti piace la puoi cambiare a tuo
piacimento, ho solo dato un punto d'inizio"
Jo sorrise e si sedette sopra di lui. "E' bella" disse poi.
Severus la guardò incerto.
"Davvero" disse poi Jo mettendosi una mano sul cuore "Sei stato..."
"Non voglio sentirlo" disse Severus
"Ok non te lo dico"
"Meno male" disse Severus tirando un sospiro di sollievo.
"Non ti dirò mai che il tuo è stato un gesto
dolcissimo"
"Avevo detto di non volerlo sentire" disse poi abbracciandola e
mettendole una mano sul pancione.
"Hai sentito?" disse Jo mettendo la sua mano su quella dell'uomo.
"Si, si è mosso" disse Severus con un filo di voce.
"E' felice di essere a casa"
The
end.
Angolo dell'autrice: Ciao a tutti. Eccoci finalmente alla
fine di questa fanfiction.
Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia tenuto compagnia (:
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e che hanno dovuto sopportare il
mio estremo ritardo nel postare i capitoli!
Un abbraccio e a presto (:
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