Jasmine era avvolta nel suo mantello
color terra bruciata,
aiutata dalle tenebre e con un po’ di fortuna quella notte
sarebbe fuggita dal
palazzo e da tutta quella vita regale che la stava opprimendo.
Nel giardino non c’erano
guardie, era il momento perfetto
per evadere; si avvicinò all’albero vicino al muro
per arrampicarsi quando
qualcosa la tirò verso il basso.
Raja la guardava con i suoi
espressivi occhi profondi e la
implorava con lo sguardo di restare li con lei.
-“oh Raja, non posso
rimanere, questo posto non fa più per
me… ti voglio bene… addio”- la
salutò tristemente, e incastrò il piede nel
tronco per darsi la spinta per salire, si resse forte ad un ramo che
sporgeva e
dandosi una spinta si agganciò completamente
all’albero.
Il peso che l’opprimeva, il
fardello di responsabilità che
si portava dietro da più tempo stava per svanire
completamente, superato quel
muro.
Un rumore la riportò alla
dura realtà.
Crack
Il ramo si era spezzato sotto il suo
peso ed era finita
pesantemente con il sedere per terra, prima di ritentare di nuovo la
fuga
avrebbe fatto un po’ di dieta, quella vita da comodista
forse, l’aveva appesantita un
po’ troppo.
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