1 capitolo
L'incontro
Era una bellissima giornata di
primavera, Sakura adorava quelle giornate, erano una delle poche cose
che da tempo riuscivano a farla sentire serena. Serena, quando era
piccola il suono di questa parola le era familiare, riusciva a sentirsi
sempre così, mentre negli ultimi tempi la associava solo agli
altri. Gli altri, i suoi amici, avevano tentato di tutto per cercare di
rivedere la Sakura di un tempo, sorridente, spensierata; fingeva il
più delle volte, era diventata così brava che era
capace di ingannare persino se stessa. Si era svegliata presto,
come suo solito, anche se non aveva un qualcosa da fare non riusciva a
dormire fino a tardi, forse perchè ad accompagnare le sue notti non vi erano i
principi, i fiori, i sogni di una ragazzina della sua
età ma le immagini di un passato, di un doloroso e
rimpianto passato che la costringeva a lamentarsi e piangere nel sonno.
Era proprio per quel motivo che, non appena vedeva che era arrivata
un'ora quantomeno ragionevole per alzarsi, lo faceva subito. La sua
mente non sopportava di rivivere gli avvenimenti che
avevano segnato la sua infanzia ma quando dormiva, contro la sua
volontà, il suo inconscio si divertiva a vederla soffrire e le
riproponeva tutto ciò che sapeva crearle un dolore
indescrivibile, per questo alcune volte desiderava di non chiudere gli
occhi e di restare sveglia l'intera notte, solo in quel modo poteva
sperare di trovare un pò di pace.
Guardava dalla
finestra, quel giorno c'erano tante coppiette che passeggiavano felici
mano nella mano, le quali coltivavano nel loro cuore la dolce speranza
che quel momento non finisse mai. Buffo sembrava proprio che il
destino si stesse accanendo con lei quel giorno. Mentre era assorta nei
suoi pensieri qualcuno bussò alla porta, lei quasi
sobbalzò, scese le scale ed andò ad aprire, era Shizune.
Vedendola capì che la visita era per ordine di Tsunade, non le
ci volle molto ad intuirlo, aveva una faccia distrutta di chi aveva
appena sentito urlare quella donna che per lei aveva fatto tanto e che
considerava come una seconda madre.
- Ciao Sakura - la salutò con la voce rotta dall'affanno, sintomo, di chi aveva fatto una lunga corsa.
-
Ciao - rispose lei accennando ad un sorriso forzato.
- Tsunade - sama
vuole incontrarti al più presto - le rivelò ancora
piegandosi in due per la folle velocità a cui doveva essere
andata, pur essendo un ninja non era più allenata come un tempo
e questo, lo dimostrava.
- Va bene
- sibilò con rassegnazione, non che non le facesse piacere
incontrarla ma quel giorno non aveva voglia di intraprendere nessuna
missione.
-
Allora raggiungila al più presto, io devo andare in ospedale per un'autopsia
quindi non posso accompagnarti - le disse con l'espressione di chi sarebbe voluta
andare in tutt'altro posto ma d'altronde, come biasimarla.
- Non
preoccuparti - la rassicurò dolcemente. Shizune lieta di aver
compiuto la prima missione se ne andò di corsa salutando la,
oramai collega, ninja medico.
Finitasi di preparare e preso l'occorrente si
incamminò dall'Hokage.
Era da un pò che non le venivano assegnate missioni, proprio
quel giorno che avrebbe voluto starsene a casa in solitudine le
dovevano ricapitare? Riflettendo sul pensiero che la mente aveva appena
formulato, si rese conto che praticamente tutti i giorni lo ripeteva,
ormai nella sua casa si era creata un mondo parallelo, le piaceva
appoggiarsi al davanzale della finestra per osservare la gente che
passeggiava, i suoi amici che litigavano per le strade, insomma, era
come una finestra sul mondo dalla quale lei poteva osservare gli altri
ma questi non potevano fare altrettanto con lei.
Lungo il
tragitto, incontrò Naruto che teneva stretta la mano della
timida fidanzata, Hinata. Era incredibile quanto fossero diversi quei
due, lui così allegro e pimpante, lei così timida e
riservata. Il ragazzo, vedendola, la salutò con un movimento fin
troppo esagerato della mano ed un grandissimo sorriso che, anche se a
volte poteva risultare fastidioso o inopportuno, era
tremendamente contagioso e quindi, pur non essendo dell'umore giusto la
kunoichi decise di non ritrarsi e di fare altrettanto.
- Ciao Sakura! -
disse infine, quasi strillando, dopo aver corso velocemente nella sua
direzione trascinandosi la passiva Hyuuga.
- C... ciao
Sakura - riuscì a biasicare con voce flebile ed insicura Hinata,
la quale in segno di timidezza, si contorceva l'unica mano rimasta
libera dalla presa del biondino.
- Ciao
- rispose semplicemente, non le andava di sforzarsi ancora, le era già costato molto quel sorriso.
Era contenta di incontrarli anche se, ogni volta che li
vedeva, le ricordavano le scene del suo unico amore, di quello che
non sarebbe mai riuscita a dimenticare, mai. Così in un attimo rivide, quella
sera, le sue lacrime, il suo 'grazie', e poi lui sulla montagna con gli occhi
che sembravano pieni di odio ma che a lei non potevano nascondere nulla, erano
semplicemente pervasi dalla solitudine ed era quello, secondo lei, il suo male più grande. Sapeva
che non era diventato una macchina da guerra, come sarebbe dovuto essere un
ninja, comprendeva quello che provava ma non poteva fare nulla, niente di niente
e come al solito riprovò quella sensazione che odiava, che aveva provato fin da
piccola, quella di sentirsi terribilmente e tristemente
inutile.
Naruto nel
frattempo continuava a parlare, come al solito, non si accorgeva degli
altri quando parlava, era anche ovvio visto che parla così
velocemente. Purtroppo il suo compagno non la capiva mai, non riusciva
a comprendere quando soffriva, forse era diventata così brava
nel nascondere i suoi sentimenti anche a lui che la conosceva da tanto?
Probabile ma, se da un lato pensava vivamente fosse meglio così,
da un altro nel profondo del suo cuore desiderava che lui scoprisse
quanto stesse male e la aiutasse.
Con la scusa di
andare da Tsunade-sama, Sakura, terminò quella chiacchierata a
senso unico e si congedò. Di nascosto li osservò, con un
pizzico di invidia, mentre mano nella mano si allontanavano felici e
innamorati.
Distrattamente
proseguì e si accorse che finalmente era arrivata, forse l'idea
di una missione ora non le dispiaceva più di tanto, almeno si
sarebbe potuta distrarre. Percorse tutto il lussuoso palazzo principale
del villaggio, c'era un enorme via vai di ninja e gente comune,
probabilmente, era a causa di tutto quel caos che la sua maestra era
sempre così stressata e nervosa.
Bussò alla porta di legno che precedeva il suo ufficio e la voce
sicura, altezzosa ed imponente le consentì di aprire. Eccola,
seduta tra le scartoffie, il più grande ninja di Konoha: Senju
Tsunade.
- Ciao
Sakura - le disse mostrandole uno dei suoi sorrisi, solo con lei quella donna sapeva sciogliersi e questo ormai le era chiaro.
- Mi aveva fatto
chiamare? - chiese desiderosa di arrivare al dunque, stranamente era un
pò in ansia, aveva una brutto presentimento.
- Si -
affermò la donna - Devi prendere delle erbe mediche e portarle
assolutamente al villaggio della Nebbia, ecco qui c'è la lista.
Siccome il villaggio sta avendo degli screzi con un villaggio
avversario probabilmente, dei ninja ingaggiati appositamente, saranno
posti per la strada, quindi dovrai fare molta attenzione. Non posso
mandare nessuno con te, mi dispiace, mi servono qui in caso l'Akatsuki
attacchi Konoha, quindi andrai da sola ma non temere, non dovrebbero
esserci troppe difficoltà per te - detto questo le diede la
lista e le augurò buona fortuna.
- Grazie -
rispose contenta che finalmente sarebbe potuta stare un pò
lontano da Konoha, lontano dai ricordi, lontano da Sasuke. La missione
non sembrava essere troppo impegnativa, quindi non sarebbe dovuta stare
via per molto, pertanto non c'era bisogno di avvisare nessuno dei suoi
amici.
Tornando a casa
non incontrò nessuno di sua conoscenza ed era meglio
così, non aveva voglia di perdersi in conversazioni inutili.
Giunta nella sua dimora, fece lo zaino con tutto l'occorrente e
partì.
Il viaggio che la aspettava si preannunciava faticoso ma non doveva perdere la concentrazione, infatti, saltava da un ramo all'altro in allerta, controllando l'eventuale presenza di trappole o nemici,
sapeva che quasi certamente l'avrebbero attaccata. Per tutto il resto della giornata corse con molta foga ma non
incontrò alcuna anima viva. Calata la notte, decise di accamparsi,
mangiò grazie ad una di quelle confezioni di ramen istantaneo che Naruto, ogni volta che la vedeva, le
regalava e si distese sull'erba umida. Guardò le stelle, ve ne erano moltissime quella sera,
pensò alla missione e ad un tratto fece caso al posto dove era diretta, non ci
aveva ancora pensato: era il luogo della prima missione con Sasuke, Naruto e Kakashi-sensei di
grado C. Si ricordò di tutto quello che era successo, delle rivalità tra Naruto
e Sasuke, dell'attacco dei ninja, di Sasuke che l'aveva protetta, del maestro
Kakashi che combatteva contro Zabuza, dell'ultimo scontro, di Haku e di quando
vide l'Uchiha per terra con il corpo pieno di spiedi, delle sue lacrime e della
felicità di quando le disse ' Sakura sei pesante'. L'aveva detto lei, quel
giorno, le era tutto contro. Fece per chiudere gli occhi quando un kunai le si
stava avvicinando colpendola, si spostò e si mise in piedi, erano dei ninja, non
avevano il coprifronte, erano in sei.
Combattè
fino allo stremo delle forze, quei ninja erano tutt'altro che ordinari
ma ad un certo punto, un nemico riuscì ad eludere la sua guardia
e piazzarsi alle sue spalle stava per ucciderla, quando un uomo si pose
avanti a lei e la protesse scaraventando lo shinobi su un albero. Gli
altri lo attaccarono subito, lei non riuscì a guardarlo in
faccia, era buio e poi era di schiena, riusciva solo a scorgere il
mantello nero con delle nuvole rosse del quale lei capì subito
l'appartenenza: l'Akatsuki.
Perchè un
componente di quella organizzazione di spietati criminali la
stava aiutando? Senza perder tempo li uccise tutti in un colpo
solo utilizzando dei semplici kunai, gli avversari non si erano mossi
di un millimetro e comprese che dovevano essere stati imbambolati da
una tecnica che lei riuscì ad identificare come genjutsu. Doveva
essere molto potente se li aveva fermati tutti tanto rapidamente ma
poco dopo l'esalazione dell'ultimo respiro di uno dei nemici si
accasciò al suolo e cominciò a sputare sangue e lei
istintivamente si avvicinò, si chinò su di lui e
girandolo vide che era l'unica persona che non si sarebbe mai aspettata
di vedere : Uchiha Itachi.
***
Ecco concluso il primo
capitolo spero vi piaccia, recensite ci terrei molto, è la mia prima fanfinction
e vorrei sapere cosa ne pensate, ci tenevo a precisare che non è una storia
sakuitachi, quindi vi saluto e alla pross...... scusate ancora, qui c'è naruto
intento a mangiare una ciotola di ramen dalle misure sproporzionate e che cerca
di dire qualcosa di assolutamente incomprensibile:
Naruto - i..o, vorr
..anti
Debby - vabbè Naruto abbiamo capito molto grazie -.-'...Hinata tu che
lo conosci dillo tu x piacere
Hinata - i..o cioè lui ecco vo.. vovo leva
aaahhh
Debby - è caduta a terra tutta rossa per l'emozione.. -.-' -.-'
??
- vabbè ci penso io
Debby - ehm si ok sa'ske pensaci tu ^_^
Sasuke -
quell'idiota di Naruto ( Naruto - ehi!! ) voleva anticipare qualcosa solo che è
così ingordo che vuole farlo continuando a mangiare, che schifo!...vabbè
comunque nella prossima puntata (hehe come mi piace dire così ) il mio
''''''''amato'''''' fratellone farà una proposta a Sakura e lei ouch (pugno sul
braccio da parte dell'autrice)
Debby - zitto Sasuke vuoi raccontare tutta la
storia? Vabbè come avete capito ci sarà una proposta Sakura accetterà? e che
proposta le verrà fatta?
Tutto questo ed altro ancora nel prossimo capitolo
non vi preoccupate sarà prestissimo molto più presto di quanto immaginiate
:P
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