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Non so se
qualcuno stia leggendo, nè perché lo stia
facendo... Lettore, se ci sei batti un colpo! No, niente, calma
piatta... Vabbè, pazienza, tanto non mi aspetto nulla da
questa storia raccolta diario insieme
di storielline,
diciamo pure "da questa cosa", non saprei in che altro
modo definirla.
Non intendo seguire un
filo logico o una scaletta di pubblicazione, quello che si legge
è quello che mi è venuto da scrivere, nudo e
crudo, senza revisioni o modifiche. Direttamente dalla mia mente ai
vostri schermi, pensieri D.O.C. a chilometri zero, solo da scrittrici
allevate a terra con mangime biologico. Meglio di così...
Ammetto che ci saranno
delle parti parecchio strappalacrime (come quella che c'è
quassotto) ma, come ho già scritto nell'introduzione, questo
sarà un insieme confuso di pensieri e di situazioni
sia reali che inventate, con vari stili e argomenti, a voi il giudizio
su cosa sia
cosa e se valga la pena di leggerlo... E dato che nei diari non ci sono
commenti dell'autore, questo sarà il mio primo e ultimo
intervento (esclusi eventuali ringraziamenti a chi legge/recensisce, se
qualcuno c'è).
Postilla infilata qua in mezzo perché non sapevo dove metterla:
Mi è stato fatto notare che le virgole erano
scritte attaccate alla parola seguente, e ho scoperto che era un errore
dovuto al font... Ho risolto questo problemino, chiedo scusa e spero
di non dimenticarmi di sistemarlo anche nei prossimi capitoli.
Non mi
resta che
augurare buona lettura, e in caso questa cosa faccia schifo al cavolo
scriverò per me stessa, come sfogo, e se qualcuno
vorrà dare un'occhiata...
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Ci
ripenso ancora. La mia
mente percorre quegli attimi,
quei tocchi leggeri e
giocosi che non ci
sarebbero dovuti essere.
Cercavo la tua mano,
ma allontanavo il tuo
braccio. Ti volevo e
ti respingevo perché
se devi farmi del
male, non voglio che
tu ne faccia anche
agli altri.
Amo di nascosto, come sempre.
Cosa dovrei fare? Sono
una misera schiava dei
propri desideri, egoista ma
insicura al contempo.
Le mie risate non
possono nascondere i sorrisi
segreti che spuntano solo
per te, le lacrime
che trattengo mostrano i
pensieri che non vorrei
avere. Perché non ti
riesco a lasciar andare?
Non riesco mai a
lasciar andare nessuno.
Piccola, fragile e letale.
Stringo nella mia morsa
da piovra coloro che
si avvicinano troppo, per
poi soffrire della loro
presenza.
Odiarti? Non credo potrei,
ma posso benissimo odiare
i tuoi sguardi, i
tuoi sorrisi, le tue
gocce di assurda
felicità che mi
trascinano sempre più
giù, nel profondo
dei miei abissi.
Lasciami.
Anche se io non
riesco a lasciar andare
te, sii tu a
sciogliere la presa che
stai stringendo inconsapevolmente.
Mi stai uccidendo con
cautela, e non lo fai
apposta... E' la tua
dolcezza a ferirmi invece
che una qualsiasi cattiveria,
ma tu non te ne
accorgi. Continuo ad ammassare
scuse poco credibili, cerco
di fermare me stessa,
di convincermi che devo
smetterla. Non voglio provare
il dolore della perdita
dopo il brivido della
conquista: tu sei solo
un sogno in una bolla
di sapone che ha
creato delicatamente lei.
Ha fatto un lavoro
perfetto, maledettamente perfetto...
Soffio per allontanarti, ma
mi affascini troppo; avvicino
la mano, allungo le
dita, ma prima di
sfiorarti mi accorgo di
stare rischiando di farti
scoppiare, così soffio
e ti allontano di nuovo.
Mi chiedo cosa ne
pensi tu, se ti
accorgi di essere una
bolla di sapone che
potrebbe svanire da un
momento all'altro, se senti
le leggere folate del
mio respiro che continuano
indecise.
Smetti di brillare.
Spegni le tue sfumature iridee.
Lascia andare l'aria che
racchiudi.
Distruggi la tua sottile
pellicola opalescente prima che
sia io a farlo.
Continua a vivere il
tuo sogno prima di
entrare a far parte
del mio...
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