Sister.

di _Tiina
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#SisterFF Chapter one.

Guardai dritto davanti a me, nessun ostacolo che mi impediva il traguardo, ma poi arrivò accanto a me un'auto scura e alta. L'avrei riconosciuta a km di distanza, tenni gli occhi puntati sulla strada. Mancava poco ormai, nessuno mi avrebbe superato. Nessuno. 

"Ed è così che il primo posto nella gara della corsa di vetture, Styles si aggiudica la coppa finale." 

E così anche questa era fatta. Avevo vinto un'altra coppa, la solita coppa da aggiungere alle altre quattro sulla mensola. Oramai era diventata un'abitudine arrivare primo ogni anno, tranne per lui. Jeff McKanzie.

Provavamo odio entrambi, non lo sopportavo come lui non sopportava me. Ci provò con mia sorella Gemma solo per portarsela a letto, intervenni in tempo e lo presi a pugni. Tutti a Londra provano timore nel vedermi, praticamente sono il 'leader' della città, come se fossi un camorrista. 

Mentre scendevo dalla piattaforma, incontrai McKanzie mentre portava via la sua coppa d'argento. Secondo posto, come sempre d'altronde.

"Che c'è McKanzie, ti è andata male anche quest'anno?." risi divertito.
"Styles sparisci altrimenti ti prendo a pugni davanti alle telecamere, o vuoi che il tuo faccino si ripari dalla tv?." rispose alquanto nervoso per la situazione.
"Avanti, fallo." appoggiai la coppa al terreno, poi divaricai le mie braccia e lo sguardai con un'aria sfidata.

All'inizio si guardò intorno, poi annuì maliziosamente e avanzò di qualche passo. Non aspettai altro tempo.

Cominciai a pestarlo, pugni e calci. Questo non vuol dire che non mi aveva toccato, infatti mi aveva sferrato qualche pugno in viso. Qualcuno ci divise, ma che dico. Una ragazza ci divise, gli altri rimasero a guardare lo spettacolo.

"Basta, smettetela." urlò in piena crisi di spavento.

Finalmente qualcun'altro aiutò quella ragazza a dividerci. Ci fecero allontanare abbastanza da non poterci più toccare. Non capivo quasi nulla, abbassai lo sguardo e vidi goccie di un liquido rosso cadere per terra. Sangue.

"Porca puttana." biasciai.
"Non metterti più contro di me coglione." mi avvisò.
"Mio Dio, che paura. Guarda sto tremando." risposi distratto nel cercare di far smettere il mio naso di sanguinare.

"Qualcuno aiuti quel ragazzo." ordinò una tizia dal pubblico.

La ragazza che ci divise stava dalla parte di McKanzie, poi mi guardò qualche secondo e si avvicinò.

La guardai sorpreso. I nostri occhi erano fissi l'uno nell'altro, la sua pelle era di un roseo chiaro. I suoi occhi verdi mi attiravano sempre di più, i suoi lunghi e lisci capelli castani le cadevano sulla schiena e sulle spalle. Le sue labbra carnose e rosee, che cazzo di ragazza era? Un'angelo caduto dal cielo a parer mio.

"Ci sei?." mi chiese passando davanti al mio viso la sua mano.
"Si." sospirai.
"Vieni con me, devo medicarti. C'è un'infermeria quì accanto seguimi." si preoccupò per me.

Così la seguii passo per passo. Le stavo dietro, lei indossava un vestito azzurro che le arrivava a tre quarti di coscia, indossava degli stivaletti della All Star bianche e azzurre, niente trucco. Niente smalto. Solo profumo. 

Arrivammo nell'infermeria. Entrammo.

"Siediti qua." mi ordinò.

Mi sedetti su un lettino scomodo e bianco come la neve. Feci un respiro profondo e mi lasciai medicare.

"Che diavolo ti è venuto in mente?." mi chiese sgridandomi (?)
"Ragazzina restane fuori." girai lo sguardo verso la finestra.
"No. Non ne resto fuori, si tratta di mio fratello e non lascio perdere. Che diavolo ti è venuto in mente, rispondi." mi ordinò alzando il tono di voce.
"Sei la sorella di McKanzie?." sbuffai.
"Certo. Perchè? Hai qualche problema al riguardo?." gettò nel cestino l'ovatta insanguata.
"No, nessun problema." biasciai.

Lei mi guardò come se si sentisse presa in giro, poi mi disinfettò le ferite e le coprì con dei cerotti e delle fascie bianche.

"Okei, fatto. Ora vattene a casa col tuo premio e spero che questo non si ripeta più." mi avvisò.

Così stava per uscire quando la bloccai per un braccio e la tirai a me. Potevo sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente, mi guardava spaventata. Aveva paura di me.

"Nessuno mi ordina un bel cazzo. In confronto a me sei una bambina, una ragazzina che mi sta sui.." non mi diede tempo di finire che m'interruppe.
"Zitto. Senti, quì l'unico che sta sui coglioni sei te. Nessuno ti ha chiesto di picchiarlo, nessuno ti ha ordinato di rompergli il cavolo con le tue frasi del cazzo, ed ora ti sto parlando più sincera che mai. Posso anche essere una ragazzina di sedici anni e mezzo, ma tu non sarai meglio di me." alzò il tono di voce.

Non mi diede tempo di ribattere sul discorso che mi pestò un piede e corse via.

"Cogliona." ansimai dal dolore.

Dopo essermi ripreso dalla piedata che mi era stata 'regalata', presi le mie cose (compresa la coppa) e mi diressi al parcheggio. Aprii con il pulsante la mia Range Rover ed entrai. Misi in moto e partii.

Bravo Styles, ora ti fai mettere i piedi in testa da una sedicenne. Bella figura che hai fatto per essere un 20° enne.

...CONTINUA

Spazio Scrittrice: 
Ed ecco il primo capitolo di questa avvincente Fan Fiction. Come vi sembra il primo capitolo? Commentate, anche se negativamente. Voglio sapere le vostre opinioni anche perchè posso migliorare. :') Non chiedo obiettivo, voi siete il mio obiettivo. 




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