Practical
Pratico [
600 parole ]
-
Bringin’up baby! -
Era
sicuramente in momenti come quello che rimpiangeva la sua vita da
scapolo.
Certo, non
che la sua vita precedente fosse questo granché, ma, a suo
parere, tutto era
meglio di quello.
Dovette
fare uno sforzo sovrumano per non imprecare ad alta voce –
perché, secondo lei, il
bambino si sarebbe potuto
impressionare – e, con un coraggio che non credeva di avere,
almeno non in quelle occasioni,
tese le mani
verso quell’arnese infernale, allontanando contemporaneamente
la testa,
serrando le palpebre.
- Pah’a -
Riaprì
gli
occhi, reprimendo il sorriso involontario che era solito disegnarsi
sulle sue
labbra ogni volta che sentiva quel verso – che avrebbe dovuto
significare
“papà”- uscire dalla bocca di suo figlio.
Sakura
l’avrebbe pagata, lei e i suoi pomeriggi da
“ho-bisogno-di-uscire-bada-tu-al-bambino”.
Va bene,
forse occuparsi di Minato non era poi così male, in fondo lo
vedeva sì e no tre
ore al giorno.
E, chissà
perché, i pomeriggi di svago della sua adorabile mogliettina
coincidevano
sempre, da un mese a quella parte, con i suoi giorni di riposo.
Masticò
tra i denti un insulto poco carino, e si ripromise di tenerle il
broncio per i
prossimi tre mesi.
… Ok,
forse era un po’ troppo. Tre ore?
Sbuffò
seccato, mentre il bambino rideva, solleticato dallo spostamento
d’aria che si
era infranto sul suo pancino scoperto.
Dannazione,
era l’Hokage del Villaggio della Foglia e non riusciva
nemmeno a cambiare il
pannolino a un bambino di appena nove mesi?
Sasuke
lo
avrebbe sfottuto a vita.
E Sakura
lo avrebbe ammazzato, questo era sicuro.
Gli
sembrava di sentire già le sue urla, e rabbrividì
al pensiero di dover
trascorrere anche solo un’altra notte sul divano cigolante
del soggiorno.
Eliminò immediatamente
il proposito insano di metterle il muso e, armatosi di quelle che
avrebbero
dovuto essere, o almeno così gli sembrava, salviettine
profumate, si avvicinò
al bambino, che aveva cominciato a dare segni d’impazienza.
- Va bene,
va bene, adesso ti cambio…
Maledizione! – esclamò, poggiando il contenitore
delle salviette sul tavolo,
sopra il quale stava adagiato beatamente suo figlio.
Strinse i
denti per la concentrazione, cercando di staccare lentamente i due
rettangoli
adesivi che gli avevano assicurato una momentanea salvezza.
Inspira.
Espira.
Insp…no,
forse è meglio di no.
Il divano,
Naruto. Ricordati del
divano.
Strinse
una mano a coppa sul naso, chiedendosi perché diavolo non
esistessero delle
pinze che riuscissero ad evitargli un compito così ingrato
quale era il
trasportare quell’ammasso informe di… insomma,
buttarlo nella spazzatura.
E Minato
rideva, eccome se rideva.
Dopo
aver
sprecato decine di salviettine, aver rischiato di soffocare per il
troppo
borotalco, ed essersi quasi spaccato la testa sullo spigolo del tavolo
per
andare a prendere uno straccio per pulire il tutto, decise che poteva
anche
cominciare a chiedersi da che parte si infilasse
quell’aggeggio che ormai
Sakura maneggiava come se si trattasse di un kunai.
Maledisse la
sua poca praticità con i compiti di quel genere –
si sarebbe trovato
decisamente più a suo agio di fronte a uno stuolo di nemici
– e, preso il
pannolino
immacolato in mano, si chinò sul volto ridente del bambino che, quasi con sadismo, gli
sorrideva
beffardo, allungando le manine verso le sue guance graffiate.
-
A noi due, piccolo impertinente… -
Quando Sakura
Uzumaki, moglie del Rokudaime di Konoha, ebbe la sventura di tornare a
casa,
corse il serio rischio di rendere orfano di madre il proprio figlio.
Bambino che in quel
momento rideva come un pazzo, avvolto fino al collo da un fitto strato
di
pannolini, attaccati tra loro alla meno peggio.
E decise che, da quel
giorno, Konoha avrebbe fatto a meno del suo Hokage.
- Narutooo!!! -
***
Questa
storia partecipa al Pannolini!Challenge!!! indetto da solarial e
Makichan sul forum XD
E' davvero tanto che non pubblico qualcosa, e queste shot se ne stava a
marcire in una cartella del mio pc così... eccomi qua, a
partecipare al delirio collettivo XD
Un bacio a tutti,
Silvia
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