lontano, ma allo stesso tempo così vicino

di prendimi
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Vedevo i miei sogni lì in lontananza, li vedevo andarsene via man mano, vedevo scomparire il mio io, il mio tutto.
Sognavo in qualcosa di migliore, in frasi più vere, senza menzogna, in frasi più dette che scritte,  per poi non dover esser cancellate qual ora tutto fosse finito.
Vedevo ciò che volevo, ma non quello che ero e non mi accorgevo di tutto quello in cui mi avvolgevo.
 
Era la sostanza, era la lontananza che mi creava turbolenza.
Non vedevo ciò che amavo, e non più speravo, mi buttavo, e poi mi rialzavo, per poi ricominciare tutto da capo.
Ricominciare tutto, commettere gli stessi errori senza accorgermene e cambiare per diventare ciò che non ero, ciò in cui non volevo.
 
Non mi sentivo vera, non mi sentivo me stessa, e faceva più male di una piccola sofferenza.
Presi tutto ciò che ero e lo mostrai al mondo intero.
 
E ora mi prometto che non mi nasconderò più, mi prometto che non mi farò più sorreggere, mi prometto che lotterò per ciò che sono e ciò che sento e che non crollerò, non crollerò più, ma è più difficile solo tentarci.
È un’ impresa, è una sfida, ma è ciò che mi rallegra e ciò che mi tiene ancora appesa…
 




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