*Prologo*
Una sera buia di dicembre,
la pioggia scricchiola sull'asfalto e rimbomba sulle grondaie di una
casa. le luci sono accese e flebili voci si sentono accompagnate dal
rumore di un televisore.
Una figura ammantata di nero si muove furtivamente per quella via ormai
isolata a causa della tarda ora. Un cappotto l'avvolge completamente,
un cappuccio calato sugli occhi appannati sia dalla pioggia che dalle
lacrime. Stringe un fagotto tra le braccia di un colore cristallino in
contrasto col nero intenso del cappotto. si avvicina alla casa senza
far rumore, posa delicatamente il fagotto di fronte la casa con una
pezzo di carta stropicciato adagiato sopra, un piccolo braccino sbuca
fuori dalla copertina, la figura la ripone dentro, dona un ultimo bacio
al piccolo, suona il campanello della casa e corre via nella notte,
piangendo come non mai, non badando alle pozze d'acqua che le bagnano
tutti gli abiti consunti che ha addosso.