il mio cuore è un vacillante petalo strappato dal vento.
le mie orecchie sono piene di coltellate di avvenenza.
la mia mente è assenza di rumori,lo spartito senz’animo.
 
V’erano solo rigide ferrigne convezioni.

Lanciai al cielo una nota, la scagliai lontano
nella speranza che con essa partisse lo strazio,
chi la udì, ebbe solo una nota torta e stridente.

 Il treno, che avevo fatto filare sulla corda
era deragliato, contro il muro del tuo orecchio.

Ascoltami...