Una cena col botto
Novità scioccanti:
UN MESE DOPO
Era passato un mese dalla nottata di Marco ed Eva e tutto era cambiato in casa Cesaroni.
Alice si era convinta, dopo l'articolo di sua sorella, ad andare alla
polizia e denunciare Francesco, anche se poi la denuncia non aveva
avuto seguito, visto che il ragazzo era incensurato. Comunque Francesco
non si era più presentato a casa Cesaroni e Alice era piuttosto
tranquilla, così come Rudi.
I due avevano iniziato la loro relazione di nascosto dai genitori, ma
supportati da Eva, la quale sapeva bene come ci si sentiva e sperava
che per i due ragazzi fosse diverso da come era stato per lei.
Rudi aveva parlato con Giulietta che, al contrario di quello che
pensava Alice, la prese molto bene e rimase amica dei due. Giulietta
aveva sempre saputo che Rudi amava Alice e sapeva che prima o poi la
loro relazione sarebbe di nuovo tornata ad essere un'amicizia; quello
che nessuno si aspettava, però, era che Giulietta diventasse
amica intima di Alice.
Alice con Jolanda, decise di iscriversi ad un corso di moda
all'università e le due studiavano e lavoravano nello stesso
tempo. Rudi continuava i suoi studi al DAMS con ottimi voti e suo padre
era molto orgoglio dell'uomo che era diventato.
Giulio aveva ripreso assieme a Cesare, Augusto ed Ezio, le ricerche del
quarto fratello: il trio si era trasformato in un quartetto molto
affiatato e la cosa piaceva a tutti quanti.
Lucia e Stefania continuavano a lavorare nella libreria, che aveva
molto successo, mentre i loro uomini erano impegnati nelle ricerche.
Carlotta e Walter andavano d'amore e d'accordo e supportavano la povera
Eva, che si era sentita sempre più sola da quando Marco era
tornato in Lussemburgo.
Mimmo, invece, aveva superato la cotta per Matilde. Aveva conosciuto
una nuova ragazza, Irene, ed i due avevano subito legato tantissimo,
talmente tanto da uscire insieme come coppia ormai da due settimane.
Matilde, in principio, non era molto contenta della cosa, ma Mimmo non
sembrava farci caso ed anche lei alla fine dovette ammettere che Irene
le piaceva.
Marta, invece, da una parte era molto contenta che i suoi due zii
fossero innamorati, ma dall'altra sentiva molto la mancanza di suo
padre ed Eva non sapeva più cosa inventarsi per farla distrarre.
Marco le telefonava ogni giorno, promettendo alla piccola che sarebbe
tornato a casa molto presto, ma le cose in Lussemburgo stavano per
prendere una piega alquanto imprevista.
Sofia per un primo periodo, aveva capito che Marco fosse andato a
lavorare da un'altra parte, ma dopo un mese senza aver ricevuto nessuna
telefonata da parte del ragazzo, disperava di riuscire a fare il lavoro
per il quale era stata pagata.
Maya era la più contenta tra tutti, la sua gravidanza imprevista
era riuscita a ricucire il suo rapporto con Marco e per una volta tanto
la fortuna era dalla sua parte.
*****
In Lussemburgo la piega improvvisa che
aveva preso la vita di Marco lo sconcertava alquanto. Appena ritornato
nel principato, il padre di Maya lo aveva fatto sgobbare parecchio per
studiare, proprio come quattro mesi prima e poi era un continuo di
serate e impegni. La sera arrivava talmente stanco a letto che non si
accorgeva nemmeno di avere vicino Maya o di stare per diventare padre.
Non riservava alla ragazza nemmeno una delle premure che aveva avuto
quando Eva era incinta; era come se non sentisse di essere parte di
quella nuova nascita e la cosa lo preoccupava.
Tuttavia, nonostante gli impegni, riusciva sempre a trovare il tempo da
dedicare alla piccola Marta; le telefonava ogni pomeriggio subito dopo
l'asilo, tanto per non sentire la voce di Eva, non ne aveva la forza e
sapeva che avrebbe potuto cedere se avesse anche solo sentito la sua
voce.
Un mese era passato in fretta e quel giorno il principe aveva deciso di
diramare un comunicato stampa dove avrebbe annunciato il prossimo
matrimonio di sua figlia con Marco Cesaroni e la futura nascita di un
erede al principato.
Marco era all'oscuro di tutto, infatti venne a sapere della cosa da Maya e non dal principe a cose fatte.
«Amore, papà ha dato alla stampa l'annuncio del nostro
matrimonio e dell'arrivo di un erede a breve, non sei contento?»
La domanda aveva lasciato senza parole Marco: come diavolo poteva
essere contento di aver troncato la sua vita definitivamente? E adesso
che cosa avrebbe pensato Eva e la sua famiglia? Preso dalla rabbia, si
mise ad urlare contro la ragazza che non capiva che cosa stesse
succedendo.
«Ma come diavolo gli è venuto in mente? Non avevo ancora
detto niente a casa e adesso verranno a saperlo dai giornali, non hai
pensato che ho una figlia da tutelare a Roma? Non potevi dire a tuo
padre di aspettare un altro po'?»
Maya era scossa dalle domande a bruciapelo di Marco e non capiva che
cosa gli stesse succedendo, visto che lei non lo aveva mai visto
così.
«Amore, mi dispiace, pensavo avessi capito. Insomma, papà
era stato chiaro quando sei tornato che avrebbe mantenuto il riserbo
solo per un breve periodo ed è passato un mese, quando volevi
dirlo ai tuoi genitori?»
Marco non lo sapeva, ma di certo non erano i suoi genitori il suo vero problema.
«Papà capirà, il problema è Marta, come
pensi che prenderà il fatto che suo padre si sta sposando con
una donna che non è sua madre e che avrà un fratellino o
una sorellina?»
«Bhé amore, ma Marta è talmente piccola e poi
c'è Eva ad aiutarla a capire. Vedrai che quando verrà a
palazzo a trovarci non ci sarà nessun problema.»
Maya non capiva la perplessità di Marco e non sapeva che il vero
problema era Eva. Marco stava pensando a come avrebbe potuto prendere
la cosa e sapeva che non ne sarebbe stata entusiasta e non lo avrebbe
per niente aiutato a far capire la cosa a Marta e lui temeva di
perderle entrambe o forse ormai era già successo.
Tralasciò il discorso e per una volta si soffermò a
pensare a Maya e al bambino che portava in grembo.
«Maya, stai esagerando con i tuoi impegni in questi ultimi tempi
e non fa bene al bambino. Forse dovresti cercare di riposarti di
più.»
Maya scrollò la testa e si rilassò, poi riprese a parlare.
«Stai tranquillo, il bambino sta bene ed anche io, so quando fermarmi.»
Lei lo disse convinta delle sue parole, ma il tempo avrebbe dimostrato che Marco aveva ragione.
*****
Quello stesso giorno a Roma, Eva si era
svegliata non sentendosi troppo bene: aveva la nausea, ma decise di
andare lo stesso al lavoro. Portò Marta all'asilo come ogni
mattina e poi andò in redazione.
A metà mattinata arrivò il comunicato stampa della corte
reale del Lussemburgo e il suo capo la chiamò in ufficio per
parlarle.
«Cudicini, perché diavolo non mi hai detto che il tuo ex
si stava per sposare con la principessa Maya e che stanno per avere un
bambino?»
Il capo continuava a parlare, ma Eva sentiva solamente la terra che la
inghiottiva lentamente ed inesorabilmente. Non poteva essere vero, non
era possibile, allora era per questo che se ne era andato. Certo era
tipico di Marco scappare quando aveva un problema e stavolta era
veramente un enorme catastrofe.
«Cudicini, mi ascolti? Sto parlando con te, ho detto se sei interessata a fare un'intervista ai promessi sposi.»
Solo in quel momento Eva si rese conto che il capo aveva continuato a
parlare mentre i suoi pensieri avevano occupato per intero la sua
mente. Decise che era venuto il momento di parlare e sembrare almeno
professionale, visto che si sentiva una pezza più che una
giornalista in quel momento.
«Mi scusi capo, io non lo sapevo. Non parlo con il mio ex da un
mese ormai e fino ad un mese fa lui non aveva parlato né di
matrimonio né di bambini in arrivo. Per l'intervista, lei
è sicuro che io sia la persona più adatta? Insomma sono
parte in causa in tutto questo e forse sarebbe poco professionale se mi
occupassi di questo.»
«Ho capito, ma credo che tu saresti la persona migliore. Sei
obiettiva e non credo che la tua gelosia o qualcosa del genere
offuscherebbe il tuo spirito di giudizio. Mi fido di te.»
Eva, a malincuore, acconsentì a fare l'intervista a Marco e
Maya, ma appena mise piede fuori dall'ufficio del capo, si diresse in
bagno e vomitò la colazione direttamente nel gabinetto.
La ragazza in un primo momento pensò di essersi presa
l'influenza, visto che Marta l'aveva avuta la settimana prima, ma
tornando in ufficio un piccolo dubbio si instillò nella sua
mente. Prese l'agendina dove segnava i suoi affari personali e si rese
conto di essere in ritardo di una settimana e mezzo.
«No! Non è possibile, perché proprio adesso e
perché proprio a me. Non può succedere di nuovo, come
cavolo faccio adesso?»
Dapprima non sapeva che cosa fare, poi prese il cellulare e telefonò a Carlotta: lei era l'unica a poterla aiutare.
«Carlotta, ho bisogno del tuo aiuto, puoi venire a pranzo con me oggi?»
«Ma certo tesoro, sei sconvolta dalla notizia giusto? Ero su
internet e ho visto il comunicato stampa proveniente dal Lussemburgo,
mi dispiace tesoro, Marco è veramente un cretino.»
«Carlotta, non è solo questo. Ho bisogno di parlarti a quattrocchi, promettimi di venire a pranzo con me.»
«Ma sicuro che vengo, sarò da te a mezzogiorno preciso.»
«Grazie, sei veramente la migliore amica che io abbia mai avuto.»
Le due si congedarono per poi rivedersi dopo due ore.
*****
Giulio e Lucia vennero a sapere della
cosa tramite gli amici comuni che anche loro avevano letto la cosa su
internet e non la presero molto bene.
Lucia pensava che Marco volesse lasciare Maya perché nel periodo
che era stato a casa aveva visto di nuovo lo stesso sguardo innamorato
ogni volta che il ragazzo guardava Eva e poi si stava preoccupando per
la figlia, non voleva che lei soffrisse.
Giulio era stravolto, anche lui avrebbe giurato che Marco amava ancora
Eva e adesso si scopriva che si sposava e aspettava un altro figlio; ma
dove diavolo era finito suo figlio? Lui a questo punto non lo
riconosceva proprio più.
Alice e Rudi, invece, lo vennero a sapere mentre studiavano. Giulietta
arrivò e glielo comunicò senza mezzi termini. Alice era
sconvolta, pensava a sua sorella e alla piccola Marta, mentre Rudi era
davvero infuriato con quel demente di suo fratello: come poteva fare
una cosa del genere alle persone che amava di più nella sua
vita? Lui non riusciva a comprenderlo, ma sapeva che lui e Alice
dovevano stare vicini ad Eva, soprattutto adesso.
*****
A mezzogiorno in punto, Carlotta era fuori dalla porta del giornale
dove lavorava Eva e la vide scendere le scale con la borsa a tracolla.
«Dove andiamo di bello a mangiare, Eva?»
«Devo andare da un ginecologo, Carlotta. Tu ne hai uno di fiducia qui a Roma?»
Carlotta non capiva dove volesse andare a parare Eva, ma all'improvviso
ricordò la loro ultima chiacchierata e il fatto che Eva e Marco
avevano fatto l'amore poco prima che lui partisse e si coprì la
bocca con la mano.
«Si, lo so, è impossibile, ma ho un ritardo di una
settimana e mezzo e devo sapere se aspetto un altro bambino oppure
è solo una questione di stress, ti prego aiutami.»
«Ma certo che ti aiuto, ma che cosa hai intenzione di fare se fosse vero?»
«Non lo so, Carlotta, non lo so proprio.»
Le due andarono dal ginecologo di Carlotta e dopo un'ecografia furono
informate che Eva era effettivamente incinta di un mese. Carlotta era
davvero arrabbiata con Marco e mentre uscivano dal ginecologo si stava
sfogando verbalmente contro di lui.
«Quando torna a Roma, io lo uccido con le mie stesse mani. E'
proprio un deficiente, ma come si fa a lasciarti in questa
situazione.»
Eva cercava di farla ragionare, ma anche lei si sentiva stordita dalla notizia.
«Carlotta, Marco non sa che sono incinta e non poteva saperlo
visto che se n'è andato il giorno dopo aver fatto sesso con me.
Calmati e ragiona.»
«Non mi importa, avrebbe dovuto far lavorare il cervello prima di portarti a letto. E adesso che cosa intendi fare?»
Eva si passò una mano sulla pancia e rispose subito all'amica.
«Io voglio tenerlo, Carlotta. Lui è mio e se Marco non
vorrà saperne allora non ci sono problemi, lo crescerò da
sola, ma è frutto del nostro amore ed io non posso abortire,
capisci? E' come se tu abortissi il bambino tuo e di Walter.»
«Devi parlargliene appena mette piede a Roma, Eva. Marco deve saperlo da te.»
«Io non so se voglio dirglielo, insomma, gli causerei un sacco di
problemi. Maya aspetta anche lei un bambino e si stanno per sposare,
non voglio che torni indietro da me solo perché aspetto un
bambino suo.»
Carlotta non capiva, ma cercava di essere tollerante. Alla fine mise
una mano sulla spalla della sua amica e la riportò in ufficio.
Prima di ritornare a casa, Carlotta diede il suo appoggio
incondizionato ad Eva.
«Eva, ricorda, io e Walter per te ci siamo sempre, d'accordo? Chiamaci per qualsiasi cosa.»
«Vi voglio bene, ragazzi. Grazie.»
Le due si lasciarono con un abbraccio e ognuna tornò ai propri compiti.
*****
Alla casa discografica, invece, la
notizia del prossimo matrimonio di Marco creò un pandemonio,
soprattutto a Sofia. Si chiuse nel suo studio e dopo pochi minuti
arrivò la telefonata che lei si aspettava.
«Sofia, che diavolo hai combinato? Ti avevo chiesto di far
ragionare Marco e adesso mi ritrovo con lui che sta per diventare
principe del Lussemburgo.»
Sofia prese un respiro profondo, si aspettava che il suo capo avrebbe
dato la colpa a lei, ma cercò di giustificarsi come poteva.
«Non è colpa mia. Marco è un cretino, non mi ha
più telefonato da un mese, il disco è fermo e poi questa
notizia è uscita come una bomba a ciel sereno. Si è
fregato con le sue mani, che ci posso fare io?»
«Tu dovevi aiutarlo a tornare con Eva, non a mettere incinta la principessa, cavolo non ci voleva molto.»
«Senti io non potevo stare sempre con lui, almeno quando andava a
letto lo sceglieva lui con chi andarci. Non è giusto che tu
accusi me, Franco.»
«Lo so, mi dispiace, ma io e Simona contavamo su di te per
riportarlo sulla retta via. Cosa diavolo dobbiamo fare con lui?»
«Franco mi dispiace, non so che dire e non credo che dopo tutto
questo possiamo ancora fare qualcosa per Marco ed Eva. Lui ha rotto
ogni possibilità di recupero, dubito che lei lo rivorrebbe
indietro sapendo che aspetta un figlio da un'altra.»
«Hai ragione, comunque non andartene da Roma, tra qualche giorno
arriviamo sia io che Simona e vediamo di trovare una soluzione a tutto
questo pasticcio.»
Nessuno sapeva che il problema si sarebbe risolto tra qualche tempo e
che Eva avrebbe portatoo avanti una gravidanza di cui erano a conoscenza solo lei e Carlotta.
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