Siamo nei guai!
Mercoledì
31 ottobre, giorno di Halloween.
Hogwarts
come tutti gli anni è addobbata al meglio, in ogni punto del castello ci sono
ragnatele, scheletri e zucche.
Tutti gli
studenti aspettano con ansia di dirigersi nella sala grande. Silente ha
qualcosa d’importante da dire.
“Cari
studenti” incominciò con voce possente “Quest’anno per tutti noi ci saranno
delle sorprese...come sapete negli ultimi giorni sono successe delle cose molto
strane nel castello...crediamo che sia tutto opera di qualche fantasma un po’
burlone, ma non ne siamo sicuri, quindi vi raccomando di fare attenzione a
quello che vi sta intorno”
“Fantastico!
E io che volevo godermi questa giornata strafogandomi di dolciumi!” disse
sbuffando Ron.
“Tu lo fai
tutto l’anno Ronald!” gli rispose sarcasticamente Hermione.
“Nessuno,
ripeto nessuno, vi vieterà di svolgere i vostri impegni!” continuò il preside.
“Ma comunque per tutto il resto della giornata vi prego di fare
attenzione, non sappiamo le vere intenzioni di codesto burlone... resta il
fatto che io e i vostri insegnanti saremo occupati tutto il giorno nella
preparazione di infusi magici, quindi oggi non ci saranno lezioni, perciò ogni
prefetto di ciascuna casa avrà la responsabilità di provvedere a ciascuno di
voi; E’ proibito per tutta la giornata agli studenti, in queste condizioni, di
fare magie.” dopo di che fece cenno di aprire le porte
dalle quali gli studenti uscirono.
“Che bello, che bello, che bello. Meno male che è sorto
questo problema, non avrei retto in una giornata così
un ora di pozioni!” disse Ron ai suoi amici.
“Hai
ragione, ma adesso che facciamo? Non possiamo fare magie...ricordi?”
affermò Harry mentre con gli amici stava attraversando un lungo
corridoio.
“Io avrei preferito
fare lezione, ma visto che non si può, userò questo
tempo per approfondire il mio studio! Se avete bisogno di
me mi trovate in biblioteca!” si allontanò di qualche metro poi tornò indietro,
come se avesse dimenticato qualcosa e diede un bacio di sfuggita al suo
ragazzo, Ronald Weasley. Si voltò e si diresse alla biblioteca.
“Da quanto
tempo siete assieme?” chiese Harry al rosso.
“Circa
otto mesi...tanto, davvero tanto”
“Non
l’avrei mai detto!”disse con gli occhi spalancati.
I due
amici decisero di andare a fare una partita a scacchi.
Andarono nella loro stanza, presero la scatola e si diressero nella sala
comune. Passarono alcune ore e la giornata si pronunciava assai noiosa,
quando...
“Non è
giusto hai vinto un’altra volta, voglio di nuovo la rivincita!”disse Harry con
voce scocciata.
“E’ gia la
decima volta che ti do la rivincita e vinco lo stesso
sempre io! Non vedi...ormai non abbiamo neanche più il
tifo, se ne stanno andando tutti a mangiare!”
“Ok mi
arrendo. Mi hai stracciato. Dai vai a ritirare gli
scacchi ti aspetto qui”
“Arrivo
tra un istante!”
Harry si
sedette sul divanetto, aveva una strana sensazione, come se sarebbe successo
qualcosa.
“HARRY!!” urlò Ron dalla stanza “HARRY VIENI SUBITO QUA!”
Il moro
spaventato salì di corsa le scale e si precipitò dall’amico. Ora capiva il
perché di quella strana sensazione. Aprì la porta e vide un Ron tutto paonazzo
con gli occhi spalancati.
“Ron cosa
c’è?”
“Harry sai
per caso se qualcuno ci ha duplicato in questi giorni?”
“Ron ma
che stai dicendo? Le partite a scacchi ti hanno dato alla testa!”
L’amico
puntò il dito verso i due letti davanti a loro, sopra di essi
vi erano sdraiati due ragazzi, stranamente simili a i due amici.
Harry
rimase stupito da quello che vide. Davanti a lui c’era un
ragazzo familiare, al dire il vero era la sua copia spiccicata solo per
qualche piccolo particolare. Il nuovo
Harry aveva, innanzi tutto, i capelli biondi, non portava gli occhiali e dalla
faccia sembrava proprio un secchione, ma il segno
inconfondibile della loro cicatrice che li legava era li presente, sulla fronte
di ognuno.
Ron però
fu sorpreso molto di più, il ragazzo di fronte a lui aveva i capelli castani,
la camicia ordinatamente messa nei pantaloni e sulla faccia aveva uno sguardo
da rubacuori, si vedeva che era parecchio romantico.
“Scusate ma voi chi siete? Come avete fatto
a venire qua?” chiese il nostro Harry
ai due intrusi.
“No, chi
siete voi! e poi perché siamo uguali?”
“Noi siamo
Harry e Ron voi vi chiamate...?”
“Anche noi Harry e Ron!”
“Ma guarda non l’avrei mai detto!”disse Ron con sarcasmo per
sdrammatizzare la situazione.
“Allora
come avete fatto a venire fin qua?”
“Ci
trovavamo in sala comune, poi c’è stato un vortice e ci siamo ritrovati qui!” disse
l’altro Ron con uno sguardo fulminante.
“E perché non avete fatto nulla per andare via?” chiese
imperterrito Harry.
“Perché ogni volta che facciamo degli incantesimi di
teletrasporto non abbiamo nessun risultato!” rispose il biondo con voce
seccata.
“Silente
avrà bloccato tutte le nostre bacchette!”
Harry rifletté
un attimo e subito capì cos’era successo.
“Senti
Ronald...” chiamandolo così l’amico si girò di scatto,
chiaramente non voleva essere chiamato così.
“Scusami
ma così non ci confondiamo, volevo dire che mi sa che
questi sono i nostri paralleli di spazio-tempo!”
“Come??
Paralleli di che? Mi basta Hermione che parla con parole non ancora scritte sui
dizionari, non ti ci mettere pure tu e parla chiaro!”
“Siamo le
vostre copie che vivono in un mondo parallelo e opposto al vostro!” disse il
biondo con un po’ di imbarazzo, per aver interrotto il
suo clone.
“Grazie
per l’aiuto Harry...” disse il moro con un filo di
voce.
“Oh certo,
ma da come ho letto sui vostri giornali prima che
arrivaste, non sono famoso come te!”
“Almeno tu
sei intelligente...”
“Che barba, finiamola di gettare parole al vento...parliamo
di me ovvero di te! In questa scuola cosa combini?”disse
l’altro Ron al rosso, sua copia.
“Penso
quello che fai tu nella tua! Studio magia... ma se ti devo dare un piccolo
riassunto della mia vita a scuola direi che come
studente me la cavo ma non sono uno dei migliori, sono il migliore amico di
Harry...”
“Che vita
barbosa...la ragazza ce l’hai?”disse il castano con
curiosità e superficialità, interrompendo il rosso.
“Si, si
chiama Hermione è bellissima intelligentissima e che dire...è lei in tutto e
per tutto! Credo che ci sia anche nel vostro mondo”
“Sì,
aspetta stai affermando che tu sei il ragazzo di Hermione Granger?”
“Ebbene si” si fermò un attimo a guardare il ragazzo che
stava parlando con lui, era diventato improvvisamente triste “Ron o come
diavolo ti chiami ti senti bene?”
Alla copia
di Ron divenne tutta la faccia rossa, improvvisamente poi divenne serio e
disse:
“Ci siamo lasciati otto mesi fa...non riesco ancora a crederci!”
“Ma guarda,
io e lei ci siamo messi insieme proprio otto mesi fa!
Ahio!” Ron ricevette da Harry una gomitata, mentre dal suo omonimo un occhiataccia.
“Oh oh, siamo nei guai! Ora che ci penso se li vedono crederanno
che li abbiamo fatti venire noi qua!” disse Harry
all’amico.
“Ma Harry questo è impossibile! Non abbiamo fatto niente, per
questa volta...ma ovviamente i professori hanno sempre
ragione quindi...siamo nei guai!”
“Vai a
chiamare Hermione lei sicuramente saprà darci una mano!” continuò a bassa voce
per non farsi sentire dall’altro Ron.
“Corro”
Intanto la
ragazza, che cercava di concentrarsi nel suo approfondimento di studio,
sentendo che le cose stavano andando fin troppo bene, capì di stare allerta.
Non
riusciva a studiare però con quella preoccupazione addosso,
decise allora di fare una pausa andando a leggere il suo libro preferito
nella sua stanza.
Uscì dalla
biblioteca si diresse nella sala comune di Grifondoro salì le scale e
finalmente dopo aver aperto la porta della sua stanza con passo deciso si
avvicinò al letto. Alzò gli occhi e fece un balzo all’indietro facendo cadere il libro dei suoi appunti.
Lo
raccolse e appena alzò gli occhi si ritrovò davanti una persona che non avrebbe
mai pensato di incontrare.
Come i
suoi amici davanti ad Hermione si trovava il suo parallelo spazio-tempo.
“Oh
mamma...calmati Hermione tutto questo non è reale, non c’è nessun altro in
questa stanza, ci sei solo tu adesso apri gli occhi e vedi che non c’è nessuno,
al tre. Uno...due...e...”
“E’
inutile che conti tanto io esisto e non scompaio!” rispose l’altra Hermione con
voce superba.
La ragazza
aveva solo il nome simile a Hermione, ma di carattere, atteggiamento e aspetto
era tutto l’opposto. Aveva i capelli nero corvino arruffati sulla testa, la
divisa della scuola ritoccata da vari accessori e si atteggiava con aria da
superiore e quasi da bulletta.
“Come ti
permetti di entrare nella mia stanza e poi come hai fatto ad entrare?”
“Non sono
mica venuta qui per mia volontà sono stata
trasportata...proprio mentre stavo per convincere una del primo anno a farmi i
compiti!”
“Oh quindi
tu ti fai fare i compiti dagli altri? Mi vergogno per
te”
“Ehi
attenta come parli...” la ragazza le si avvicinò con
aria minacciosa puntandole la bacchetta addosso.
“Non mi
fai paura tanto non puoi fare nessuna magia”
“Chi te la detto?”
“Lo so e
basta! Comunque torniamo serie, ti devo far tornare
nel tuo mondo o sarò nei guai!”
“Ma quanta fretta, fammi vedere questa scuola”
“Non si
può, c’è troppa polvere e la signora delle pulizie sta lavorando e non ci vuole
tra i piedi!”
Hermione
era disperata, non poteva mica farsi scoprire con la sua copia in giro per il
castello, per questo per mezzo della bugia sperava di convincere l’altra
ragazza a rimanere in stanza. Invece appena finì di pronunciare le parole l’altra Hermione era già sulle scale.
“Aspetta
non puoi andare là è il dormitorio dei ragazzi” urlò la bruna.
Intanto
Ron, che aveva cercato la sua fidanzata invano era
tornato nella stanza dell’amico dove riferì che la sua missione era fallita.
“Spero
solo che non le sia successo niente!” disse il rosso tutto agitato per aver
fatto le scale di corsa.
“Non ti
preoccupare! Cercheremo di trovare una soluzione da soli”
In quel
momento Hermione e la sua copia irruppero nella stanza
dove gli altri, vedendo delle ragazze nel dormitorio maschile, rimasero ad
occhi aperti.
“Hermione!
Finalmente! Ero così preoccupato! Non ti ho trovato in biblioteca...ti ho
cercato dappertutto!” disse Ron rivolto alla fidanzata
mentre però abbracciava la sua copia.
“Ehi
levami le mani di dosso, è lei che devi abbracciare!”disse la mora scacciando
le braccia del ragazzo dal suo collo.
“Infatti mi sembrava un po’ strano il tuo
abbigliamento,scusami!”
I due
fidanzatini si abbracciarono e si diedero un bacio affettuosissimo senza però
contare che l’altro Ron li stava guardando con aria invidiosa, mentre dava
anche delle occhiatine alla sua ex-ragazza.
“E’
inutile che guardi, ormai io te non staremo più
insieme!”
“Per
favore dammi un’altra possibilità! Ti giuro che non ti tradirò mai più!”
“Niente da
fare!”
“Beh
potete continuare a fare i vostri discorsi quando
sarete nel vostro mondo? In ogni modo, io sono Harry diciamo, quello di questo mondo!” disse il moro
porgendo la sua mano alla ragazza dai capelli neri.
“Io
Hermione, dell’altro mondo”
“Ok,
adesso che facciamo? Gli incantesimi di magia non vanno” disse
il biondo con aria sapiente.
“E se creassimo un portale? Per quello non ci vuole nessun
tipo di incantesimo ma solo una filastrocca e degli
ingredienti particolari...” replicò Hermione all’ Harry biondo.
“Va bene io ci sto! Non voglio stare più in
questo luogo con lui!” disse la mora puntando il dito verso il clone di
Ron, suo ex-fidanzato.
“Anche noi vogliamo tornare a casa” dissero in coro gli altri.
Tutti
diedero una mano a spostare i mobili. I ragazzi crearono con il gessetto la
traccia del portale sulla parete. Hermione ed il biondo scrissero
la filastrocca su una pergamena. Harry e l’amico andarono
a cercare una scodella e delle candele. I due ex-fidanzati cercavano di non
incrociare i loro sguardi.
Tutto era
pronto, mancavano solo gli ingredienti particolari... “Bene, ho bisogno un
vostro capello” disse Hermione rivolta a tutti e tre i cloni.
I ragazzi
subito si staccarono un capello e lo diedero in mano alla ragazza.
“Ora ho
bisogno di una goccia di sangue...da parte vostra!”affermò rivolta al fidanzato
e al suo amico.
“Scusa ma
perché a noi i lavori più dolorosi?” domandò Harry con voce scoraggiata.
“Harry non
fare domande...prendi questo spillo e bucati il dito,
versa la goccia di sangue nella scodella e passala poi a Ron”
“Va bene
con te me la vedo dopo io...” borbottò
scherzando il ragazzo. Dopo di che passò la scodella all’amico, il quale la
passò poi alla fidanzata.
“Dopo che
io butterò le nostre gocce di sangue e i vostri capelli nella scodella dovremmo
pronunciare tutti insieme questa filastrocca” passò
dei pezzi di pergamene a ciascuno “E poi...”
“Quindi non ci vedremo più! Mi stavo
abituando alla vostra presenza!”disse il rosso un po’ imbarazzato.
“Ronald se
non li facciamo andare via insorgono molti problemi: primo la gente del loro
mondo li staranno cercando, secondo se li beccano crederanno
che gli artefici degli scherzi siamo noi, e già lì ci troveremo in seri guai, terzo...”
“Non c’è
un terzo motivo ma credo che già due possano bastare!” confermò l’altro Ron
dando ragione ad Hermione.
“Ci siamo”
pronunciarono in coro gli amici.
“E’ stato bello sapere che c’è un Ronald rubacuori di un altro mondo,
spero che ci rincontreremo”
“Anch’io e mi raccomando tienitela stretta!” gli suggerì
nell’orecchio.
”Lo farò” poi
si abbracciarono.
“Non ci
avrei mai creduto se non ti avessi visto di
persona”disse il moro al suo clone.
”A cosa ti
stai riferendo?” rispose quello.
“Che esiste un Harry non famoso e intelligentissimo! Quasi,
quasi ti invidio.”
Si
stinsero la mano e poi si abbracciarono.
“Che posso
dire!” disse Hermione tirando su le spalle “Sono meravigliata che ci sia una Hermione non appassionata di libri...ma dimmi, almeno un
libro lo hai letto” chiese infine con le mani a foggia di preghiera.
“Si, uno si” gli occhi di Hermione si riempirono di gioia “Si
intitolava Come sezionare un topo-ragno”
“Beh, non
male” disse sorridendo.
“Sei forte!” le rispose l’altra. Si diedero un abbraccio
amichevole.
Si
avvicinarono al portale con di fronte la scodella.
Pronunciarono la filastrocca mano per la mano:
Oh caro e strano
mondo
Non ti voglio
dimenticare
È stato solo per un
secondo
E adesso me ne devo andare
Lascio qui tutti i mie ricordi
Affinché nessuno li
scordi
Ritornerò di nuovo da
te
Solo quando il mio
sogno sarà vicino a me.
Con la
commozione negl’occhi si lasciarono le mani, i tre
cloni si avvicinarono al portale e si dileguarono.
I tre
amici, intanto, erano rimasti lì, da soli...immobili, poi
Harry disse:
“Beh
diamoci da fare a mettere a posto”
Gli amici
annuirono e dopo aver finito si recarono alla sala comune, non avevano ancora mangiato.
Entrando
videro tutti gli studenti seduti nei tavoli rispettivi alle loro case. Erano
stati convocati da Silente.
Dopo che
gli amici si sedettero, Silente incominciò a parlare come se avesse saputo che
non erano presenti tutti gli studenti un attimo prima.
“Bene
ragazzi! Sono lieto di dirvi che io e i vostri
professori abbiamo scoperto l’artefice di tutti quegli strani episodi” prese
fiato e poi aggiunse “Come pensavamo si trattava di un fantasma disperato che
provava conforto nel provocare scherzi agli altri” fece un giro con gli occhi
per tutta la stanza per scrutare gli studenti, infine disse:
“Spero che
ciascuno di voi non si sia messo nei guai e che invece avesse impiegato il suo
tempo nello studio!”
I tre
amici si guardarono negli occhi con un leggero sorriso sulle labbra. Erano
consapevoli di essersi messi nei guai, di non aver concentrato il loro tempo
sullo studio, apparte Hermione ma di aver scoperto un lato della vita
sconosciuta ad essi e di aver vissuto un esperienza
che porteranno sempre nei loro ricordi.
The End
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Ecco per voi la mia seconda shot!
Ringrazio chi ha recensito la prima!! Recensite anche questa, please!
Baci
Ryna91