Unite dalla sofferenza

di SignoraKing
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Unite dalla sofferenza
 
Il vento freddo le appiattiva i vestiti sul corpo facendola sembrare troppo magra, la giornata era grigia come le pietre del cimitero.
Gli alberi tra le cappelle sembrano piangere, chini sulle lapidi.
L’aria era piena dell’odore dell’asfalto bagnato e del frusciare delle foglie.
Roberta, in piedi di fronte alla tomba di famiglia, restava immobile contro il vento invernale senza sentire il freddo.
Il viso della ragazza era segnato da un dolore troppo profondo per essere vissuto da qualcuno così fragile, ma lei non si sentiva così, lei si sentiva forte e pensava che nulla potesse farle male dopo questo.
Si passò le dita fra i capelli, in quel momento si sentì fragile per la prima volta dopo tanto tempo.
In piedi davanti alla sua tomba, si sentì terribilmente sola. 
Dopo anni ancora non si rendeva conto che non c'era più e l'aspettava tutte le sere, nel suo letto. Aspettava il suono dolce della sua voce, il tocco delicato delle sue mani quando le rimboccava le coperte e il suo sorriso, così bello, che raggiungeva gli occhi e le faceva quelle bellissime rughe che collegava sempre alla felicità, ma anche alla stanchezza.
Quando lei le stava vicino tutto sembrava bello, anche il mondo.
Posò un mazzo di fiori, "sono troppo pochi" pensò.
Si voltò, si incamminò facendo scricchiolare la ghiaia del sentiero con i piedi.
Vide una persona in lontananza. L'unica persona che la amava e che lei amava.
Marisa, con i suoi grandi occhi blu e i capelli rossi legati in una lunga treccia, le sorrideva un po’ triste da davanti la tomba dei suoi genitori.
Incominciarono a camminare, l’una verso l’altra, desiderose di toccarsi e ricomporsi, e l’unico che poteva vederle era il sole pomeridiano che illuminava tutto con la sua luce bianca.
I loro occhi erano legati in uno sguardo così pieno di amore che avrebbe fatto invidia a Romeo e Giulietta, ma anche a Renzo e Lucia.
Finalmente si trovarono una di fronte all’altra e si guardarono ancora un po’ prima di abbracciarsi.
Si strinsero a lungo senza dire nulla.
Poi Roberta le sussurrò all’orecchio: “Resteremo insieme fino a quando non ne avremo le palle piene?”
“Anche oltre se vorrai.” la voce di Marisa le scaldò il cuore e il suo fiato le solleticò la guancia.
Sorridendo tornarono a casa mano nella mano, incuranti degli sguardi e dei giudizi.

 

Angolo autrice
Questa storia era nata come gioco su Tumblr e non aveva dettagli,
era molto corta,
ma mi ci ero affezionata e ho deciso di riscriverla mantendendo le cose iniziali.
Pensavo di riuscire a farla partecipare ad un contest,
ma mi sono resa conto che non andava bene allora ne ho scritta un'altra.

Trovo che sia giusto fregarsene dei giudizi se si ama veramente
e allora ho deciso di pubblicarla per farlo capire a più gente possibile.
Alla prossima,
SK

 




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