Famiglia

di Starnie
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- Questi sono gli ordini -
- Andrò a riferirli agli altri, padroncino. - replicò Arba con un piccolo cenno della testa.
- ... Quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quel modo? - fece Solomon sospirando - Non voglio creare nessun distacco con voi, siamo una famiglia e nelle famiglie deve esserci uguaglianza e non una gerarchia basata sui titoli nobiliari -.
- Scusami...- disse la donna assumendo un'aria costernata, sapeva di aver sbagliato, ma non l'aveva fatto di proposito: dopo essere stata al fianco del suo principe per così tanti anni, le veniva naturale chiamarlo in quel modo; dal canto suo, il giovane uomo le accarezzò una spalla per accettare le sue scuse, riservandole uno sguardo comprensivo.
Se per gli altri la reazione di Solomon poteva essere eccessiva, per lui non lo era affatto: lo scopo del suo obiettivo era creare un mondo di pace, armonia e uguaglianza, perciò come avrebbe potuto fare ciò se all'interno della sua stessa squadra la gente non faceva che rivolgersi a lui con l'appellativo di "principino" o "padroncino"? Non sarebbe stato minimamente coerente col suo pensiero. Anche perché le catene della schiavitù possono insorgere anche solo col linguaggio e lui voleva evitare ciò ad ogni costo.
Lui doveva essere un liberatore, non un carceriere.
Il popolo doveva essere liberato, non imprigionato.
E con questi pensieri nella testa, dopo che Arba uscì dal suo alloggio, si concesse un pò di riposo.




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