Burn in my frozen heart like a dancing flame

di L S Blackrose
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Can't you see he's the heartless
Your pain won't ever be love
It doesn't matter how hard you try
To you all is lost

(H.I.M)


Capitolo 1


Eric



Un verso irritato accompagna il mio brusco risveglio.

Quei maledetti incubi.
Si insinuano nel mio inconscio come piccoli serpenti velenosi che mi impediscono di dormire.

Mi alzo dal letto come un automa e mi guardo allo specchio.
Mi piace quel che vedo.
D’altronde, tutti vorrebbero essere me. Come dargli torto?

Eric, Capofazione degli Intrepidi.

I miei piercing sono già una moda, i tatuaggi che ho sul collo e sulle braccia sono i più richiesti al Pozzo.
Io e la mia immagine riflessa ci scambiamo un’occhiata soddisfatta.

Poi però ricordo che giorno è e cosa mi ha spinto ad alzarmi così presto.

Impreco sonoramente.

Il dannato Giorno della Scelta.

Mi passo una mano sul viso, esasperato e infastidito da quel che mi aspetta.

Cosa può esserci di più irritante di una banda di ragazzini schiamazzanti?

Già mi immagino quegli odiosi bimbetti trasfazione, allegri e soddisfatti di aver scelto di entrare a far parte degli Intrepidi.
Poveri idioti, non sanno a cosa vanno incontro.
Nemmeno io lo sapevo quando ho scelto di lasciare gli Eruditi, ma sono sempre stato furbo e svelto ad imparare.
Niente riesce a cogliermi di sorpresa.
Intelligenza e forza, mischiate ad un pizzico di crudeltà, sono armi preziose per chi, come me, sa usarle senza farsi inutili scrupoli.

Tutti sono utili, nessuno è indispensabile.

Non ho bisogno di alleati, né tantomeno di amici.
Se fossi stato un sentimentale non sarei diventato uno dei più giovani leader degli Intrepidi.

Mi piace essere temuto, mi fa sentire invincibile.

Non avrei mai provato questa sensazione se fossi rimasto negli Eruditi, perciò mi congratulo per l’ennesima volta con me stesso per la brillante decisione.

Ma non sei il più forte. Quattro è migliore di te.

Dannazione. E questo pensiero da dove arriva?
Il mio cervello ormai dovrebbe aver capito che al solo suono di quel soprannome il mio istinto omicida prende il sopravvento.

Quattro. Anche solo pensare a lui mi provoca una rabbia cieca.
Comincio a sentire le mani fremere per la voglia di tirare un pugno a qualcuno.

Quel Rigido deficiente, che tutti osannano solo perché ha il numero più basso di paure nella storia degli Intrepidi, mi fa venire il voltastomaco.
Mi torna alla mente il giorno in cui hanno esposto i risultati dell’iniziazione e la furia si innalza a livelli allarmanti nelle mie vene.

Ero sempre io il primo della lista. Il primo a saltare, il più forte negli scontri con gli altri iniziati, uno dei migliori nelle simulazioni… e poi arriva questo schifoso Abnegante, che riesce a soffiarmi il primo posto nella graduatoria finale.
Ancora non riesco a capire come ho fatto a controllarmi.
Avrei tanto voluto fargli sparire quel sorriso impacciato dalla faccia a suon di calci.

Controllo, Eric, mi ripeto per calmarmi.
Potrò anche essere impulsivo, cattivo, meschino e via dicendo, ma non sono uno sprovveduto, né tantomeno un ingenuo.

Sono un Capofazione e devo dimostrare agli altri Intrepidi che non sono inferiore a quel coglione che si fa chiamare con un numero.
Perché alla fine il moccioso si è rivelato essere un codardo, quando gli hanno proposto un lavoro ai vertici.
Come si fa a essere così stupidi da rifiutare una proposta del genere?
Dovrebbe chiamarsi Uno, come il numero dei suoi neuroni ancora in vita.

Io non aspettavo altro. È sempre stato questo il mio obiettivo: il potere.
Cosa c’è di meglio del potere?
Impartire gli ordini, vedere gli altri abbassare gli occhi al tuo passaggio, prendere le decisioni in qualsiasi situazione.
Io vivo per questo.

È passato solo un anno, eppure non mi stancherò mai.
Adoro essere uno dei capi, mi fa sentire così…vivo. E importante. E ammirato.

Tutti hanno paura di me. Lo vedo nei loro occhi quando incrociano il mio sguardo di ghiaccio.

È così eccitante.

Passo la lingua su uno dei piercing che adornano il mio labbro inferiore e trattengo un ghigno.
Ci sarà da divertirsi, con questi iniziati. Così innocenti ed ingenui… potrei perfino provare un briciolo di tenerezza per loro, se avessi un cuore.

Purtroppo nel mio petto non c’è spazio per questi sentimenti. Bontà, affetto, amore…per me sono come una pestilenza.
Più distanza metto tra me e loro, più al sicuro sarò. La corazza che ho creato in questi anni non si infrangerà mai più, per nessuna ragione al mondo.

Mi avvio verso il Pozzo con passo deciso, mentre nella mia mente compilo una lista delle punizioni che potrei infliggere alle nuove reclute.
Dopotutto, forse non mi annoierò.

 





 
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Ciaoooo! Grazie grazie e ancora grazie a chi a visitato il Prologo della storia. Sono emozionata come una bambina la mattina di Natale ;) ;) ;) Spero che il Cap vi piaccia: ho cercato di entrare nella mente di Eric per quanto possibile e spero che il risultato sia buono… fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Un bacio a tutti dalla vostra Lizz!!! ;)
p.s. mi scuso in anticipo per gli eventuali errori!




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