Di circuiti e speranza in bilico su un ponte
E vorrei che quei nostri
pensieri
quelle nostre speranze
di allora
rivivessero in quel che
tu speri
o ragazza color
dell'aurora.
«Be', Lovi, lo sai meglio di me. Senza differenza di
potenziale non puoi accendere una lampadina in un circuito.»
«Ma per chi mi prendi! Lo so benissimo.»
«E quindi sai che se fossimo tutt ricchi o tutti poveri non
funzionerebbe più nulla, no? Neanche in Huxley o Orwell sono
tutti uguali.»
«Già. "Alcuni sono più uguali di
altri".»
«Quindi?»
«E quindi mi fa schifo, Feli!»
Rimasero in silenzio per qualche minuto, perché il loro
abbraccio fosse sentito nella più profonda consapevolezza.
«Senti, Feli, ma noi siamo manifestazione del popolo o di chi
comanda?»
Feliciano rispose con un Non
lo so delle spalle.
Il libero arbitrio è di tutti o solo dell'uomo?
«Però, da quando vengo qui da te, a
metà Maggio, sono sempre più convinto che siamo
umani, Lovi.»
Si guardarono.
«Tutto il male
avevamo di fronte, tutto il bene avevamo nel cuore...»
Per loro cantare e ballare era la manifestazione più
immediata della libertà e della vita. «... A vent'anni la vita
è oltre il ponte - oltre il ponte comincia l'amore!»
Amore per se stessi e il loro Paese, che li faceva ritrovare a Cinisi
ogni anno; perché ci vogliono vent'anni per amare di un
amore così grande e furioso, e bisogna essere un po' anche
esseri umani per amare di un amore così dubbioso e inquieto.
Note Autrice:
Sono in ritardo. Non ho scuse da darvi. Spero che abbiate pensato a
Peppino in questi giorni più volte che durante il resto
dell'anno (se mai lo fate).
Ormai scrivo poco e quello che scrivo non lo pubblico più,
se non qualcosa ogni anno in questi giorni e le poche storie per dei
contest che mi ispirano, per cui sono fuori allenamento. Penso a
Peppino più di prima, però.
La canzone (in corsivo, sia nella flashfic che nella citazione
all'inizio) è «Oltre il ponte».
Indovinate di chi? (lol)
Vi ringrazio per aver letto. Alla prossima!
claws_Jo
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