Una cena col botto
Un'intervista inaspettata:
Mentre Eva e Carlotta andavano dal
ginecologo, il capo di Eva tentava di mettersi in contatto con
l'ambasciata del Lussemburgo per sapere se era possibile avere
un'intervista esclusiva con la nuova coppia reale.
Alla fine, dopo vari tentativi, riuscì a mettersi in comunicazione con il Lussemburgo.
«Buongiorno, senta sono il direttore di Up to You, una nota
rivista di moda italiana. Volevo sapere se avevate già pensato
di rilasciare un'intervista per i futuri reali del Lussemburgo. Le
assicuro che la mia giornalista è la migliore sul campo e che
farà un ottimo lavoro, intervistando i reali. E' discreta e
assai competente.»
L'ambasciatore era alquanto irritato, non era la prima telefonata che
riceveva per quel motivo e la cosa lo indispettiva alquanto,
però, pensò di passare la telefonata al principe in
persona così li avrebbe sistemati lui tutti questi impiccioni.
Nessuno si aspettava che l'uomo invece fosse contento di far rilasciare
un'intervista a sua figlia e al futuro genero.
«Senta le passo il principe in persona e sarà lui a decidere qualcosa in merito alla sua proposta.»
A Roma, Iva Zavattini era assai compiaciuta di essere riuscita a farsi
passare il principe, dopottutto era una professionista e il suo
giornale stava per avere un'esclusiva unica al mondo.
«Sono il principe di Lussemburgo con chi ho il piacere di parlare?»
«Buongiorno sua altezza, io sono Iva Zavattini, il direttore
della rivista Up to You. L'ho chiamata per proporle un'intervista in
esclusiva con sua figlia e il suo futuro genero, le assicuro che la
pagheremo molto bene e che la mia giornalista, Eva Cudicini,
sarà estremamente professionale.»
Il principe appena sentito il nome della ex ragazza di Marco, decise di
fare una prova al futuro genero. Avrebbe considerato un oltraggio se
lui si fosse comportato in maniera disdicevole davanti ad una
giornalista, che lei fosse o meno la sua ex, perciò decise di
acconsentire all'intervista.
«D'accordo, la sua proposta mi fa veramente molto piacere e so
che i giornalisti italiani sono dei grandi professionisti, quindi
accetto con grande piacere. Mia figlia e mio genero potrebbero essere
intervistati nel palazzo di mia madre a Roma, saranno lì tra
qualche giorno.»
«Lei è davvero molto gentile, sua altezza. Le assicuro che
prima di andare in stampa l'intervista passerà sicuramente tra
le sue mani, il mio giornale è molto serio e se lei volesse in
qualche modo togliere qualcosa potrà farlo senza problemi.»
«E' lei ad essere molto gentile signora, sarebbe veramente
apprezzato il suo gesto di farmi avere una copia dell'intervista prima
di mandarla in stampa. Attendo fiducioso e potete rivolgervi a mia
madre per fissare un appuntamento per l'intervista. Io le
telefonerò immediatamente così da avvertirla in
tempo.»
«Grazie, è stato un piacere parlare con lei, altezza. La
saluto e ci risentiamo quando l'intervista sarà ultimata.»
«Non vedo l'ora.»
Iva Zavattini riattaccò il telefono contenta per essere
accaparrata l'esclusiva, proprio in quel momento rientrò Eva e
la donna la chiamò per dirle la novità.
«Cudicini, nel mio ufficio, subito.»
Il tono non ammetteva repliche ed Eva, suo malgrado, entrò nell'ufficio del capo.
«Iva, non mi sento molto bene oggi, avevo intenzione di tornare
prima a casa, ma se proprio vuoi che resti lo faccio.»
«Non ti preoccupare, non era per questo che ti ho chiamata. Ho
ottenuto l'intervista con i nuovi reali del Lussemburgo, tra qualche
giorno saranno a Roma e tu li intervisterai.»
Per poco Eva non cadde per terra, come faceva a presentarsi davanti a
Marco senza tradire il loro piccolo segreto? Chi diavolo poteva
aiutarla? Purtroppo se voleva mantenere il lavoro, doveva fare quella
maledetta intervista e si sarebbe comportata in modo impeccabile, da
vera giornalista.
«D'accordo, tienimi informata sul quando e sul dove ed io
farò il mio dovere. Vedrai che sarà la migliore
intervista mai apparsa sul giornale.»
«Ne sono sicura, punto molto su di te, Eva, e spero che tu questo lo sappia.»
«Si, Iva ed io te ne sono immensamente grata.»
«Adesso vai pure a casa, devi essere al cento per cento nei prossimi giorni.»
«Grazie, lo sarò, tranquilla.»
Detto questo, Eva andò in ufficio, prese le sue cose personali e andò a prendere Marta all'asilo.
*****
Intanto in Lussemburgo, il principe
aveva avvertito Maya dell'intervista e del loro prossimo rientro a
Roma. La ragazza non vedeva l'ora di andare da sua nonna e di dire a
Marco che avrebbero potuto tornare a Roma tra pochi giorni, quindi si
permise di disturbare la lezione di francese di Marco.
«Mi scusi Miss LeBlanc, potrei disturbare Marco per un momento? Devo dirgli una cosa importante.»
«Ma certo, principessa. Vi lascio soli per qualche minuto. Con permesso, sua altezza.»
«Grazie Miss LeBlanc.»
Appena la professoressa fu uscita dalla stanza, Maya cominciò a
raccontare le novità a Marco, il quale fu molto sorpreso.
«Sai, papà mi ha detto che tra qualche giorno torneremo a
Roma, dobbiamo fare un'intervista e ci stabiliremo al palazzo di nonna
Victoria. Non sei contento? Potrei finalmente rivedere Marta.»
Marco ci pensò su e doveva ammettere che sua figlia gli mancava
molto, ma aveva paura di rincontrare Eva. La cosa che più lo
preoccupava era il fatto che la ragazza potesse chiedergli spiegazioni
per la notte passata insieme e lui non sapeva che cosa gli avrebbe
risposto.
«Certo che sono contento, ma sai a che giornale dobbiamo rilasciare l'intervista per caso?»
«No, papà mi ha detto che è uno dei migliori
giornali italiani e vuole avere l'esclusiva sul nostro matrimonio e
sulla nascita del nostro erede. Ci pagheranno molto bene a quanto ha
detto papà e lui vuole che ci comportiamo come si deve.»
«Mi sembra che io mi stia comportando egregiamente, non credi?
Insomma, sto cercando di impegnarmi nello studio e credimi per me
è molto difficile.»
«Già, ho notato. Miss LeBlanc dice che non sei molto
portato per le lingue, ma soprattutto per il francese. A scuola non ti
hanno insegnato molto bene a quanto pare.»
Quando Maya cercava di fargli capire che non era all'altezza, Marco si
risentiva molto, ma in quel momento gli venne in mente Eva e il giorno
in cui aveva deciso di dargli lezioni di francese assieme a zio Cesare.
Naturalmente Cesare non si era presentato e la lezione l'aveva fatta
solo con lui; ci aveva provato a insegnargli come si parlava in
francese, ma la cosa era degenerata e lui aveva iniziato a farle un
sacco di complimenti ed Eva era diventata tutta rossa d'imbarazzo. In
quel momento si rese conto che Eva era sempre stata la sua musa, con
lei scrivere canzoni o fare complimenti gli veniva naturale, mentre con
Maya sembrava tutto forzato.
«Lo so, non sono riuscito ad imparare il francese nemmeno al
liceo, quindi lasciamo perdere. Ho fatto pure fatica con l'inglese, ma
avendo lavorato per un po' di tempo in Inghilterra mi ero abituato a
parlarlo e poi mi sembra più facile.»
«Io non credo che l'inglese sia più facile del francese,
ma forse ha meno regole di grammatica, comunque non importa nei giorni
in cui saremo a Roma potrei staccare un po' la spina dalle tue lezioni
e ti rilasserai.»
«Già non vedo l'ora.»
In quel momento, rientrò Miss LeBlanc per riprendere le lezioni
e Maya si congedò da Marco con un bacio sulle labbra. Nessuno
dei due sapeva che la giornalista sarebbe stata Eva e che l'intervista
avrebbe creato non pochi problemi.
*****
Qualche giorno dopo, Marco e Maya
finalmente arrivarono a Roma e Ingrid li scortò al palazzo di
Lady Victoria. La nonna di Maya era contenta di vedere la nipote e di
potersi assicurare che stesse bene. Naturalmente, dopo i primi
convenevoli, Marco decise di andare a trovare la figlia e Maya
andò con lui. Marta era all'asilo e quando vide arrivare il
padre gli corse incontro felice, mentre la maestra telefonava ad Eva
per sapere se la figlia potesse uscire da scuola con il padre. Eva fu
d'accordo quasi subito, era contenta che Marta potesse vedere il suo
papà e Marco portò la bambina ai giardinetti per farla
giocare un po'.
I tre si divertirono molto e poi riportarono la bambina a casa della
madre, solo che ad attenderli non c'era Eva come Marco si aspettava, ma
Rudi. Il ragazzo disse che Eva stava ancora lavorando e poi, dopo aver
salutato suo fratello e Maya, riportò la bambina in casa. A dire
il vero Rudi aveva capito che qualcosa tra suo fratello ed Eva era
successo perché la ragazza aveva ripreso a piangere ed avere gli
incubi di notte, quindi era a dir poco furioso con il fratello maggiore.
Marco e Maya si erano diretti al palazzo per prepararsi per il giorno
dopo e per la loro prima intervista come coppia ufficiale, di certo non
si aspettavano di vedere Eva davanti a loro l'indomani.
*****
Eva si era svegliata il giorno dopo come
se stesse per andare in guerra e forse un pochino era la verità.
Si era preparata, aveva portato Marta all'asilo e poi si era diretta al
palazzo di Lady Victoria. Ingrid la fece accomodare nel salottino e le
disse che andava a chiamare la principessa. Eva si guardava intorno,
frastornata, non capiva come Marco potesse essere cambiato così
tanto da trovarsi bene in quel palazzo. Era strano che il giovane che
odiava la mondanità e stava spesso in camera sua da solo a
suonare la chitarra potesse essere diventato un amante del lusso e
della mondanità. Mentre passava davanti ad uno specchio, si
guardò e cercò di concentrarsi sul suo lavoro, non poteva
continuamente pensare a Marco e alla loro vita precedente. Non si rese
nemmeno conto di parlare ad alta voce.
«Forza Eva, concentrati. Questa è un'opportunità
unica e Iva ti ucciderà se non ti comporterai come una
professionista. Devi essere distaccata e professionale, fagli capire
che non dirai niente di quella sera e fai le tue domande
tranquillamente. Durerà tutto solamente un'ora, tranquilla e
respira, andrà tutto bene.»
Dopo aver finito il discorsetto di incoraggiamento, si mise seduta sul
divanetto, pronta per l'intervista. Pochi minuti dopo, entrarono nel
soggiorno Maya e Marco stringendosi la mano e ad Eva per poco non si
fermò il fiato. Marco rimase sconcertato dal trovarsi di fronte
Eva, così come Maya, ma la principessa reagì subito
d'istinto.
«Eva, ma che piacere! Non sapevo fossi tu a farci l'intervista,
non è meraviglioso Marco? Potremmo stare tranquilli visto che la
giornalista è Eva, lei non ci farà sicuramente
sfigurare.»
Eva sorrise forzatamente e Marco si costrinse a rispondere in maniera adeguata al momento.
«Ma certo che sono più tranquillo, ero veramente
preoccupato per l'intervista, ma come dici tu, se la giornalista
è Eva possiamo rispondere tranquillamente, come se fossimo a
casa.»
Eva rimase colpita da tutto quel perbenismo, non era da Marco essere
così forzato, ma si convinse che ormai l'uomo che aveva amato
non esisteva più e che davanti a lei ci fosse una persona
completamente diversa. Poi decise di rispondere con gentilezza ai
complimenti che i due le avevano fatto.
«Grazie, sono contenta che siate a vostro agio. Questa prima
parte dell'intervista ci saremmo solo io e voi, sapete il fotografo vi
scatterà dopo le foto all'interno di questo magnifico
palazzo.»
Maya sorrise compiaciuta, mentre Marco sembrava a disagio. Eva,
però, si comportò da perfetta giornalista ed
iniziò con le domande.
«Dunque, iniziamo pure l'intervista. I nostri lettori saranno molto curiosi, quindi come vi siete conosciuti?»
Fu Maya a rispondere.
«A dire il vero è molto buffo, la prima volta che ci siamo
visti ci siamo odiati a morte. E' successo al locale di Francesco,
Marco ha tentato di romorchiarmi ed io l'ho insultato. Poi ho
conosciuto Giulio, suo padre, e lui mi ha proposto di fare la ragazza
alla pari in casa sua. In un primo momento non ho accettato, ma poi
volevo provare a vivere da ragazza normale e quindi ho detto sì.
Così sono capitata nella famiglia Cesaroni e mi sono subito
trovata bene, la prima sera io e Marco si siamo scontrati nel letto in
mansarda e poi dopo qualche piccolo scherzo da parte sua e qualche
battuta da parte mia, abbiamo legato e con il tempo ci siamo innamorati
follemente.»
Marco non diceva una parola, sembrava in stato di trans. Eva scriveva
sul suo taccuino e aveva anche acceso il registratore per non perdersi
nemmeno una parola.
«Dunque nessuno in casa sapeva che eri una principessa
all'inizio, come l'hanno presa quando hanno saputo la
verità?»
«Bhé in effetti all'inizio non lo sapeva nessuno, è
stata dura quando la verità è uscita sui giornali e in
famiglia l'hanno presa abbastanza bene, tranne Marco. Lui si sentiva
preso in giro, pensava che io l'avessi fatto perché ero una
bugiarda. E' stato abbastanza difficile ricucire un rapporto, ma Mimmo
mi ha aiutato a preparare una sorpresa a suo fratello e su un pulmann
da turisti gli ho fatto una dichiarazione d'amore degna di un film
romantico.»
Ad Eva scappava quasi da vomitare, era veramente una stupida storia
d'amore molto scontata, tipo Vacanze romane. La principessa che fa la
ragazza normale e si innamora di un tipo qualunque, che stupidaggine!
«Ma adesso siete qui insieme e state per sposarvi, tra quanto è previsto il vostro matrimonio?»
A rispondere fu nuovamente Maya, sembrava che Marco facesse lo
spettatore pagante per vedere distruggere ogni possibilità di
recupero con Eva.
«Non abbiamo ancora fissato una data precisa, ci sono molti
preparativi da fare e la mia gravidanza imprevista potrebbe accelerarli
come rallentarli.»
Eva tentava di contenersi, soprattutto perché Maya sfoggiava un
sorriso che la disturbava molto, sapeva quasi di vittoria. Cercò
di concentrarsi sull'intervista e non sul fatto che anche lei era
incinta e che il padre del suo bambino era la stessa persona che le
stava di fronte. Per sua fortuna, l'intervista avveniva adesso che
ancora la pancia non si vedeva.
«Si, a proposito del bambino in arrivo, so che è stata una gravidanza non prevista, ma come l'avete presa?»
«Oh! Io sono stata felicissima ed ho subito telefonato a Marco
che si è precipitato in Lussemburgo all'istante per starmi
vicino, non è vero amore?»
Eva iniziava solo allora a capire che Marco se ne era andato
perché era stata Maya a telefonargli e non di sua spontanea
volontà, ma cercò di non farci troppo caso. Dopo essere
stato tirato in ballo, Marco decise di aprire la bocca.
«Si, appena ho saputo che Maya era incinta non ho potuto fare a
meno di partire e vedere se lei e il bambino stavano bene.»
Eva si rendeva conto che lo sguardo di Marco diceva altro rispetto alle
parole che uscivano dalla sua bocca. Era come se cercasse di dirle che
era stato costretto a fare tutto questo e se fosse dipeso da lui non se
ne sarebbe andato via.
«Certo capisco, dovete amarvi molto e la cosa si vede dal vostro
sguardo. Dunque non c'è una data definitiva, ma come vi
immaginate il giorno del vostro matrimonio?»
Eva aveva sottinteso o cercato di far capire a Marco che non era
arrabbiata e che aveva capito lo svolgimento dei fatti, ma a rispondere
fu di nuovo Maya.
«Ogni ragazza sogna il giorno del suo matrimonio e le principesse
non fanno differenza. Quindi direi che sogno l'abito bianco e mio padre
che mi accompagna all'altare e il mio sposo che mi attende con un
sorriso smagliante sul viso e tutti gli invitati che festeggiano e
brindano al nostro amore.»
Eva era sempre più convinta che Maya fosse una ragazzina
innamorata più dell'amore che di Marco stesso, ma cercava di
fare lo stesso il suo lavoro.
«E tu Marco, come vedi il tuo matrimonio?»
Marco si convinse allora a rispondere sinceramente.
«Se fosse per me, il matrimonio si svolgerebbe qui a Roma in una
piccola chiesetta con pochi invitati, ma capisci bene che non è
possibile perché le ragioni di stato vogliono altro.»
«Oh Marco, come sei romantico! Sai anche tu che papà non
permetterebbe mai una cosa del genere, anche se sarebbe fantastico lo
stesso perché l'importante è che ci siamo io e te.»
Eva era di nuovo irritata da quella ragazza che sembrava uscita dal mondo delle favole, ma cercò di non pensarci.
«Bene, direi che abbiamo solo un'ultima domanda. Vorreste un maschietto o una femminuccia?»
«Senza dubbio preferirei una femmina, mi piacciono le bambine e poi mi sentirei più a mio agio.»
Certo che si sentiva più a suo agio, lei voleva una femmina per
poter togliere a Marta il privilegio del padre. Eva, invece, in cuor
suo, sperava di avere un maschietto.
«Marco, e tu che cosa preferiresti?»
Marco ci pensò su e poi rispose diplomaticamente.
«Non mi importa il sesso a dire il vero, l'importante è che sia sano o sana.»
«D'accordo, abbiamo finito qui. Adesso ci spostiamo per fare qualche foto e poi abbiamo finito.»
Eva, dopo le foto, se ne andò dal palazzo. Finalmente aveva
capito il perché del biglietto che Marco le aveva lasciato, ma
la cosa non la faceva sentire meglio, anzi forse stava peggio
perché era sicura che se fosse dipeso da lui, avrebbe scelto lei
e Marta ed invece adesso era in ostaggio di un matrimonio e di un
figlio che non voleva.
Nessuno, però, sapeva che il fato avrebbe fatto il suo corso e molto presto tutto sarebbe cambiato di nuovo.
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