Salsa contest
Pacchetto: Roux
Fandom: Total Drama
Pairing: Trent, Gwen
Genere: comico
Note/avvertimenti: missing moment
Smell of teen spirit...?
Si rigirò nel buio della casetta.
Le molle del materasso cigolarono fastidiosamente rompendo il mediocre silenzio.
LewShana mugolò nel letto sopra al suo, per poi tornare a russare.
-Ooooh!- si lamentò coprendosi le orecchie col cuscino.
La calura estiva, il russare
della compagna e... una bolla d’aria le risalì dallo
stomaco per l’esofago, fino ad essere espulsa dalla bocca con un
rutto.
Gwen si lamentò una
seconda volta con lo stesso verso, ma poi si massaggiò la
pancia. Anche lei si lamentava, ma non per la fame... o meglio, in
parte anche per quella, ma soprattutto per quello che Chef le aveva
rifilato. Era sicura, sicurissima, che in quel pasticcio ci fosse del
burro andato a male, o lì vicino.
Con riluttanza si tirò su a sedere.
Dopo quella giornata di
sport E-X-tremi passata a svelare il mittente e il destinatario della
lettera, che per inciso si erano rivelati essere Harold e LewShana
– Chi l’avrebbe mai detto? -, proprio non le andava di
alzarsi, ma se voleva che quel mal di pancia se ne andasse non aveva
molta scelta.
Aprì la porticina sgangherata della casetta e scivolò fuori.
Il campetto era illuminato da qualche lampione che funzionavano sì e no.
La brezza marina le
sfiorò il viso perlaceo, scostandole i capelli; inspirò a
fondo l’odore della salsedine che la liberò dal senso di
nausea che l’opprimeva.
Intorno si sentiva solo il
vento fra le fronde degli alberi e versi di animali selvatici, in poche
parole nella notte la natura poteva tornare a regnare sull’isola
di Wawanakwa.
Non ci aveva mai pensato ma,
senza la troup televisiva e tutto il resto, quel posto diventava
davvero bello. Magari se lo sarebbe potuta comprare coi soldi della
vincita del reality... in un momento si immaginò nella sua isola
paradisiaca e affascinante... a proposito, sai chi era davvero
affascinante?
Le gote divennero immediatamente purpuree a quel pensiero.
“Stupida!”
esclamò nella sua testa battendosela con i pugni. Non era il
momento per pensare a quel macho man di Trent, doveva dedicarsi al suo
stomaco imbronciato con una bella camminata.
E, con lo stesso umore, Gwen si addentrò nel bosco.
La foresta aveva un
ché di sinistro con tutte quelle ombre, quei suoni e il buio...
Avanzava a tentoni, aiutata dalla luna, fra cespugli e rami caduti che
la facevano inciampare a ogni metro.
Eppure non vagava a caso.
A prima vista poteva sembrare che si fosse persa, ma in realtà Gwen sapeva esattamente dove doveva andare.
Non era la prima volta che seguiva quel preciso sentiero, anzi si poteva dire che lo conosceva meglio di notte che di giorno.
Era stato più o meno verso la terza settimana che lei, LeShawna, Trent, Owen, Duncan, Geoff
e Bridgette avevano deciso
di costruirsi un posto tutto loro, una sorta di base segreta dove
potersi rifugiare per stare lontani dalle telecamere e... come dire...
fare cose da adolescenti.
A prim’acchito le era
parsa una cosa da marmocchi, ma successivamente la cosa si era rivelata
estremamente utile e... sì, divertente!
Durante una prova, Duncan
aveva trovato un posto che riteneva adatto e, notte dopo notte, avevano
costruito quel rifugio, da utilizzare esclusivamente quando tutti
dormivano.
Chissà se ci avrebbe trovato qualcuno?
Mmmh magari Owen aveva
portato qualcosa di buono da mangiare, rubato dalla dispensa di Chris.
Finalmente il suo stomaco avrebbe avuto un pasto decente, seppur poco
salutare.
Scostò alcuni arbusti
bassi che le graffiarono, ancora, le gambe – accidenti un altro
paio di collant era andato a farsi fottere – e finalmente
intravide una buca. Per fare quel passaggio avevano faticato un bel
po’ e, a dirla tutta, i paletti che avevano usato come sostegno
non le parevano molto affidabili, anzi, ogni volta che strisciava per
quel tunnel le sembrava che potesse crollare da un momento
all’altro. Come se non bastasse era un luogo angusto, insomma non
il migliore amico per una claustrofobica, ma una luce in lontananza la
rincuorava e spingeva a proseguire.
Un odore le solleticò le narici, un odore che in effetti le era familiare...
Pian piano il tunnel si
faceva sempre più largo fino ad aprirsi in uno spazio
tondeggiante, abbastanza largo da ospitare una decina di ragazzi.
Il soffitto non ci sarebbe
stato, se non l’avessero coperto con rami e sterpaglie per
camuffarlo, inizialmente infatti quello non era nient’altro che
una grossa buca, alla quale avevano aggiunto un tunnel per raggiungerla
e un tetto per nasconderla.
Spuntò al centro
della base e sbatté le palpebre. Aveva capito che avrebbe
trovato qualcuno per via della luce delle lanterne ma... cavolo... no,
non credeva si sarebbe mai trovata davanti una scena del genere.
-Allora avevo ragione, era
odore di erba bruciata- e per erba non intendeva affatto quella che
cresceva abbondante sull’isola.
Il ragazzo moro si
voltò verso la nuova arrivata. Era stravaccato su alcuni cuscini
e coperte, con la schiena poggiata alla parete terrosa e sfoggiava due
occhioni rossi :-Oh piccola, che ci fai qua?-
-T... T-T... Trent?!-
esclamò con espressione incredula. Signor perfettino, tutte A a
scuola, figlio di un avvocato che si stava fumando una canna?! No, no,
doveva essere per forza un sogno, tutto ciò era realisticamente
impossibile...
Gwen si pizzicò un
braccio nella speranza di svegliarsi ma, evidentemente, quella
situazione non era così impossibile.
-Sì? Dimmi, piccola-
la guardò in un modo che la dark non poté fare a meno di
arrossire; abbassò il viso e prese a tirare la manica opposta,
sapeva che era fumato e non capiva molto eppure perché gli
bastava così poco per metterla in soggezione? Si sentiva
così stupida.
-Si può sapere che cavolo stai facendo e... dove hai trovato quell’erba?!- sbottò.
-Un regalino da qualche
amico- spiegò brevemente con un sorrisetto tonto, che avrebbe
voluto essere furbo :-Vuoi favorire?-
-Ma sei matto?!-
Una quindicina di minuti dopo...
-Io... io penso che questa
sia tuuuutta una gran stupidata. Chris e i suoi modi di ucciderci, Chef
che non sa cucinare... ah! E poi tutti quei odiosi compagni-
borbottò una Gwen dalle pupille assai dilatate.
Sbuffò sonoramente e appoggiò il capo sulla spalla del ragazzo, che la circondò con un braccio.
Trent espirò un’ultima boccata di fumo e spense la canna.
-Ti... ti ringrazio per questa, mi serviva proprio rilassarmi un po’. Qualche volta è il meglio che esista!-
-Tutto quello che c'è
di divertente nella vita, come qualcuno ha giustamente osservato,
è o immorale o illegale o fa ingrassare- rifletté il
ragazzo.
Lei ridacchiò:-E questa perla di saggezza?-
- Pelham Grenville Wodehouse!- esclamò con un certo orgoglio :-Lo scrittore preferito di papà-
-Ahh ma certo, il cocco di
papà!- lo canzonò disegnando qualche cerchiolino sul suo
petto, cosa che, in effetti, gli procurò un certo brivido.
-Odio i miei genitori! Loro sono così... perfetti! E ovviamente io devo essere altrettanto-
-Ahm... ora capisco
l’erba. Beh dovresti essere un po’ più sciallo,
goderti la vita, fare cose pazze alla luce del sole...!- disse Gwen con
un grande gesto teatrale, allargando le braccia al cielo.
-È per questo che mi
piaci tanto- confessò osservandola intensamente negli occhi e,
per un attimo, lei riprese la lucidità.
Erano così vicini...
le labbra di Trent erano così vicine che... cavolo poteva
sentire il caldo respiro sul suo viso. Avrebbe potuto muoversi un poco
in avanti per assaggiare quella bocca e... perché le sembravano
man mano più vicine? Perché in quel luogo faceva
improvvisamente più caldo?
-Allora Chef hai scoperto qualcosa?!- esclamò l’inconfondibile tono stridulo di Chris.
In un movimento rapido il moro spense le luci elettriche da campeggio.
Prese l’amica per la
schiena e la spinse a terra a pancia in giù, affiancandola
:-Shh- le sussurrò piano, un indice davanti le labbra.
Si limitò ad annuire.
-No, non c’è niente qua in giro- rispose scocciato il cuoco.
-Bene perché il mio
sonnellino di bellezza ne sta risentendo! Ah, sono sicuro che domani
avrò bisogno di cinque ore di seduta dal truccatore-
Borbottò mentre la voce andava scemando nel bosco.
Gwen e Trent si guardarono
e, sotto l’effetto della droga e le parole di quell’odioso
di Chris, scoppiarono in una fragorosa risata.
Asciugandosi una lacrima la dark aggiunse :-Direi che domani sarà una gran giornata!-
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