Mai fidarsi degli amici
Erano all'ultimo anno delle scuole medie e la Guntai, formata da Yohei
Mito, Nozomi Takamiya, Chuichiro Noma ed Yuji Ohkusu, stava
chiacchierando seduta ai loro banchi ai danni di Hanamichi che, quel
giorno, aveva deciso di dichiararsi a Yoko: ragazza di cui era
innamorato dal primo anno di scuola ma che, per colpa della sua totale
timidezza verso i sentimenti, non era mai riuscito a fare.
«Secondo me torna incavolato nero!»
Dichiarò perentorio Takamiya, mentre addentava la sua
merendina alla marmellata, tonda come il suo faccione. Ovviamente
quella frase non ammise repliche ma gli altri ci fecero poco caso e
continuarono a sputare sentenze ai danni del rossino.
«Secondo
me torna in lacrime!»
Assentì Noma portandosi una mano al mento con fare pensoso,
continuando a pensare in silenzio e con gli occhi rivolti al cielo, ad
altre possibilità che però, per fortuna, tenne
per sé.
«Secondo
me non torna affatto!»
Ridacchiò Ohkusu e tutti gli altri scoppiarono a ridergli
dietro pensando ad un Sakuragi, in lacrime ed incavolato nero -come
avevano detto gli altri due- che se ne va correndo da scuola a
nascondersi da qualche parte.
Però, quando fu il turno di parlare di Yohei, il ragazzo
aprì la bocca per dire la sua ma, essendo il più
razionale degli altri, non ne uscì qualcosa di "brutto".
«Secondo
me invece ce la fa questa volta. Insomma, dopo quarantanove delusioni,
ce ne sarà una nella scuola che riesca a vedere il bello in
Hanamichi!»
Disse Mito con il suo tipico sorriso, ma gli altri tre si guardarono
per cercare conforto l'uno con l'altro con gesti negativi del capo che
fecero alzare un sopracciglio ad un confuso Yohei.
«Fossi
in te non ne sarei così sicuro. Stiamo parlando del re dei
due di picche!»
Rimarcò Takamiya con la bocca piena.
«Gli
sto solamente dando un po' di fiducia...» Scrollò
le spalle il chiamato in causa.
«Sei
pronto a scommettere?»
Chiese infine Noma ridacchiando, pensando già ad una
possibile penitenza.
«Va
bene, scommettiamo!»
Incrociò le braccia Yohei, già sicuro della
vittoria.
Gli altri tre chiacchierarono a bassa voce per qualche secondo, per non
far sentire all'altro ciò che stavano macchinando, poi,
tornati ai loro posti, Chuichiro riprese parola.
«Se
vinceremo noi tu andrai in giro col motorino colorato di rosa, che tu
stesso dipingerai!»
Ovviamente il moro serrò la mascella al solo pensiero del
suo adorato scooter azzurro colorato, da lui stesso poi, di rosa come
quello di Barbie. Ma, si disse, non c'era da preoccuparsi. Hanamichi
non avrebbe fallito...forse.
Ovviamente, nei giorni a seguire, Yohei (insieme agli altri
inseparabili amici), fece sfoggio del più scintillante
motorino rosa della Prefettura di Kanagawa!
Mai scommettere sugli amici, specialmente su Hanamichi! Non era poi
così affidabile al tempo. Ma si sà, a volte le
esperienze non insegnano.
Infatti...
Al secondo anno dello Shohoku, dopo che Hanamichi si
dichiarò ai suoi amici come omosessuale, loro iniziarono ad
osservarlo meglio per vedere se avesse puntato qualcuno nella scuola.
Non si perdevano né un allenamento, né una
partita. Poi, dopo che Miyagi era diventato il capitano della squadra,
loro si erano presi la liberà di entrare in palestra ogni
volta che volevano.
Ed era proprio in un casuale allenamento che loro quattro, seduti
davanti alla porta d'entrata, sventolandosi una mano di fronte al viso
sia per il caldo che proveniva da fuori, sia per quello che si
alimentava dentro con il sudore dei giocatori, che decisero di
intrattenersi. Ma, nonostante la calura, i loro occhi erano puntati sul
ragazzo dai capelli rossi che, di tanto in tanto, lanciava occhiate
d'intesa a quello che, a quanto sapevano, era il suo più
acerrimo rivale: Kaede Rukawa.
«Io
scommetto che fra quei due c'è del tenero!»
Commentò distrattamente Noma, con le gocce di sudore che gli
colavano lungo gli angoli del viso.
Ovviamente, tutta la Guntai si girò a guardarlo con gli
occhi sgranati.
«Tu
dici?»
Chiese Takamiya, voltandosi a guardare l'amico che correva su e
giù per il campo. «Già...è
vero!»
Esultò poi, neanche avesse visto chissà cosa
perché, agli occhi di Yohei, non era successo proprio nulla.
Infatti...
«Ma
dai ragazzi, solo per delle semplici occhiate? Magari hanno decretato
una provvisoria alleanza sul campo, no? Sono un po' grandi adesso per
continuare a punzecchiarsi acidamente!»
E, di nuovo, iniziarono a scommettere e questa volta ad andarci di
mezzo fu la bicicletta del povero Mito che Noma, un'altra volta, aveva
minacciato di fargliela colorare anch'essa di rosa.
Come potrete ben immaginare, qualche giorno dopo Hanamichi
presentò Kaede ai suoi amici come il suo ragazzo. Lo stupore
di Takamiya, Noma e Ohkusu però agitò leggermente
i due basket man, mentre Mito aveva gli occhi abbassati dalla sconfitta.
Ringraziò il cielo che non aveva ancora la macchina!
Fine
°°°°
Colei che scrive,
principalmente cavolate:
Oh, ma salve! :D Sono
tornata con questa breve "cavolata" che mi è venuta in mente
proprio oggi (povera mente xD). Ripensavo al fatto che il motorino di
Yohei fosse dapprima blu e poi rosa, quindi mi sono chiesta:
perché? xD Io vi ho svelato il mio perché xD Mai
scommettere su un personaggio come Hanamichi u.u xD
Spero che vi sia
piaciuta questa breve one shot ai danni del povero Mito :3 e colgo
l'occasione per scusarmi del tremendo ritardo della long :S il tempo mi
è tiranno e lo sarà sempre di più in
questi prossimi tre mesi!
Un bacione!
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