'Pronti,
partenza, Watanka'
“Eccoti,
Maggie” mi accoglie una dottoressa del reparto di oncologia
mentre
sistema le cartelline cliniche che le ho consegnato.
“Iniziamo
con una sola busta” inizia preparando la flebo
“vediamo come
reagisci, poi decidiamo se aumentare le dosi o continuare di volta in
volta con una sola”.
Mi
siedo su una poltroncina in pelle blu, poso il braccio verso la
dottoressa e rivolgo lo sguardo verso la finestra: ci sono tutti i
Braccialetti Rossi che mi salutano, mi fanno cenno di essere forte,
di combattere. Davide è l'unico che mi fissa senza lasciar
trasparire emozioni, è freddo ed immobile davanti alla
finestra, dop
qualche secondo appoggia la mano sul vetro.
“Ciao”
mimo con le labbra, rivolgendomi a tutto il gruppo, ma puntando lo
sguardo su Davide.
Sento
qualcosa punzecchiarmi il braccio: la dottoressa mi ha attaccato la
flebo ed il liquido trasparente inizia a scorrere nel mio sangue.
Inizialmente non percepisco nessuno degli effetti di cui mi ha
parlato Vale, successivamente un leggero formicolio mi infastidisce
il braccio.
“Tutto
bene?” mi domanda la stessa dottoressa di prima.
Annuisco
solamente, la nausea inizia a farsi sentire e dopo qualche minuto
inizio a rigettare tutta la cena in un secchio che regge
l'infermiera.
“Bevi
un po' d'acqua” mi consiglia porgendomi in bicchiere, la
ringrazio
senza forze con un semplice gesto della mano.
Rimango
circa un'ora attaccata alla flebo, immersa nei pensieri ed intenta ad
osservare le altre persone malate di cancro, poi il liquido
è
completamente nel mio sangue e la dottoressa mi rimanda in camera
sopra una barella perchè non mi reggo in piedi.
Appena
mi stendono sul letto, giro la testa verso il mare: il cielo
è
scuro, costellato da tante stelle, qualche nuvola macchia la distesa
di grigio, ma la luna splende, illumina la notte.
Il
rumore del mare mi culla dolcemente, le palpebre calano, tiro le
coperte fino al collo e immersa nel suono soave delle onde, mi
addormento.
“Ciao
Maggie!” una voce dolce e delicata mi richiama.
Osservo
l'ambiente intorno a me: è quasi surreale, un'enorme piscina
con
diversi trampolini, il sole è alto nel cielo azzurro e si
riflette
nell'acqua della vasca.
“Rocco?”
domando incredula riconoscendo il bambino, stranamente sveglio.
“Sono
io, tu che ci fai qua?” risponde lui sorridendomi.
Gli
occhi castani di Rocco brillano di speranza, di gioia, la voglia di
vivere e di giocare di un bambino è tutta concentrata nelle
sue
iridi. Sorride lievemente, cammina a piedi scalzi lungo il bordo
della piscina, indossa semplicemente un costume rosso ed una
maglietta a maniche corte.
“Non
lo so, ho appena finito la chemioterapia” rispondo alla sua
domanda, senza però soddisfarlo pienamente.
“Ciao
Rocco!” una voce familiare risuona ovattata nelle
mie orecchie,
ma non è stato il bambino a parlare. Mi osservo intorno
piuttosto
inquietata, siamo solo io e lui, nessun altro.
“Cos'è
stato?”
“Ciao
Toni! C'è qui anche Maggie, sai?” risponde Rocco
alla misteriosa
voce.
“Toni?”
Inizio
ad essere preoccupata, mi siedo sul bordo della piscina immergendo i
piedi nell'acqua fresca della vasca, muovendoli a destra e a sinistra
causo creo delle piccole onde contornate da un velo di schiuma
biancastra.
“Sì,
lui riesce a comunicare con me, per questo è il
furbo” spiega
Rocco sedendosi di fianco a me e iniziando a giocherellare con
l'acqua. Inizio a capire ciò che mi aveva raccontato Cris.
“Maggie,
cosa fai da Rocco?”
“Non
lo so, Toni” rispondo alla voce, sentendomi quasi impazzita.
Come
se stessi parlando con il nulla, con nessuno, al vuoto.
“Io
vado, che qua fuori è notte fonda e se la Lisandri mi vede
si
arrabbia, buonanotte” conclude Toni.
Io
e Rocco non parliamo, continuiamo a divertirci in piscina, dopo
qualche minuto iniziamo a schizzarci a vicenda con l'acqua e, tra una
risata e l'altra, decidiamo di fare una nuotata.
Saliamo
su uno dei trampolini, tendo la mano al bambino che la stringe con
sicurezza e sorride, ci avviciniamo lentamente al bordo e ci
prepariamo al salto.
“Sei
pronto Rocco?”
“Certo!”
esclama lui osservando il panorama dall'alto.
“Pronti...”
inizio io piegando le gambe.
“Partenza...”
“Via!”
urla Rocco ridendo, ci tappiamo il naso e dopo una breve rincorsa ci
lanciamo nel vuoto.
“Watanka!”
gridiamo in coro, prima di schiantarci contro l'acqua e riemergere
velocemente in superficie.
“Ti
è piaciuto Rocco?” gli domando una volta che vedo
il viso del
bambino fuoriuscire dall'acqua.
Lui
annuisce strofinandosi gli occhi e ridendo, improvvisando una nuotata
da un bordo all'altro della piscina.
~
Buongiorno
c:
Il piccolo Rocco *^* Okay, in questo capitolo non succede nulla di
eclatante, inizia la chemio, mi
mancano i Braccialetti, incontra l'imprescindibile, mi
mancano i Braccialetti, Davide
è preoccupato per Maggie, mi
mancano i Braccialetti... Mi mancano i Braccialetti T--T
Nulla di che per davvero.
Grazie mille a tutti per le dolcissime recensioni che mi lasciate, se
vi è piaciuto il capitolo commentate e vi regalo un panino
del Mc Donald's.
Scusate se vi lascio subito, ma ho un po' di roba da fare T-T
Watanka ♥
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