Reise, reise

di pucciosaherm
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Roma, 9 Luglio 2013.

Sei uomini in gamba erano appena scesi dall'aereo, diretti all'albergo che li avrebbe ospitati per le seguenti tre notti.
Sei uomini in gamba si guardavano attorno con un briciolo di meraviglia mista a nostalgia; che bella l'Italia, si sente il profumo di mediterraneo sin dagli spazi più bui dell'entroterra.
"Ricapitoliamo, tra mezz'ora dovremmo essere in albergo, poi auto fino all'Ippodromo delle Capannelle, trucco, costumi e stage. Trucco, costumi...e stage!"
"Flake, per l'amor di Dio, avrai ripetuto questa scaletta almeno 5 volte nell'ultima ora! Pensa a ricordarti di regolare bene la tua pianola in modalità wireless, l'ultima volta ha causato un flop pazzesco sul finale!"
Richard Kruspe si stava spazientendo. Quel buon uomo di Flake non faceva altro che mettere ansia: persona molto precisa, non c'è che dire; ma quando si esagera si esagera.
"Io sto già pensando all'after party, gente! Dite che ci saranno belle gnocche con cui potersi intrattenere?"
"Ovvio che sì Till, come sempre!" Esclamò Paul Landers, chitarrista ritmico della band. Non amava distruggersi di alcool e adescare groupies ai concerti, certo, ma era incuriosito dall'effetto che lui e i suoi colleghi riuscivano ad avere sulle fan. Ormai attiravano ragazze sempre più giovani e sempre più disattente all'etica morale: non era forse questa una cosa fighissima?
"Paulie, non fare la fine dell'ultima volta: quella biondona era di dieci centimetri più alta di te!" Esclamò Doom, il batterista, con un gran sorriso. Il resto della band scoppiò a ridere.
"Schneider, almeno io non sono rimasto senza ragazza!" rispose Landers, ridendo di gusto. Conosceva bene il suo collega e amico Christoph: era una persona piuttosto seria e si lasciava andare poche volte con le fan: foto e autografi, con abbracci occasionali in omaggio. Doom rise, allungando lo sguardo verso la zona check-out: tre Audi nere coi finestrini oscurati erano venuti a prenderli, per portarli al Rome Luxury Hotel a disfare i bagagli e rivedere per l'ultima volta la scaletta da seguire durante il concerto di quella sera.
"Finalmente ci siamo!" Esclamò Oliver, impaziente.




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