Mi feci una doccia lampo, poi
entrai in camera, apri
l’armadio. Mancava un quarto d’ora. Dove saremmo
andati? Non lo sapevo. E non
sapevo neanche cosa mettermi. Non sapevo niente! sfogliai
l’armadio stampella
per stampella, accostai i colori, apri i cassetti e tirai fuori tutto,
anche i
vestiti dimenticati, quelli che odoravano di naftalina. Alla fine mi
decisi.
Misi dei jeans chiari, una
maglietta bianca un po’
attillata e senza maniche, un giacchettino nero,cintura, e burro di
cacao,
calzini colorati e scarpe da ginnastica. Feci le scale di corsa, lui
era vicino
al portone.
Jeans scuro e camicia bianca. Le
tinte chiare gli stavano
benissimo.
- ciao – dissi
- finalmente, per tua informazione
ho aspettato 5
minuti...
- aaa non essere pignolo
– dissi sorridendo
Lui sorrise di rimando, mi prese
per mano e uscimmo fuori
dal portone...
Ce ne andammo al lago...camminammo
per una buona
mezz’ora...non smise un attimo di parlare delle sue vacanze,
dei suoi amici e
del quiddich
Ci sedemmo sotto
l’albero...gli raccontai di quando
andavo li con Harry e Ron e ci schizzavamo con l’acqua della
riva come
bambini...
Mi guardò e fece finta
di sbadigliare...
-c’è un modo
per farti stare zitta?
Gli feci notare che mi ero subita
le sue storie vacanze,
i suoi amici e il quiddich
-hai proprio il cuore di pietra-
gli dissi sbuffando
Lui prese la mia mano e se la mise
sul petto
-secondo te le pietre vanno
così veloci?
Il battito accelerato. Lo guardai
fisso e lasciai ancora
per un pò la mia mano lì, sul suo petto. E pensai
che bastava poco per
baciarlo. Pensai, ma non agii è la pratica il problema.
-bè quando rotolano
si..- gli risposi, e mi convinsi di
avere un talento particolare : dire le cose sbagliate nei momenti
giusti. Gli
bussai sul petto e mi ritornò un rumore cupo...
-si è proprio di pietra
Lui si avvicinò e mi
guardò negli occhi, fisso fisso per
pochi secondi, che a me parvero eterni...e mi ripersi nel blu...poi mi
baciò...
Le sue labbra invitavano le mie a
ballare, ma le mie non
conoscevano bene i passi, le mie erano ballerine alle prime armi, che
guardavano quelle di lui e cercavano di imitarle...
Dopo quel bacio mi
abbracciò...e rimanemmo lì seduti
sotto quell’albero per qualche ora chiacchierando abbracciati
e baciandoci ogni
tanto...
Alle 23.45 entrai nella mia
stanza...tutte le mie amiche
dormivano...
Mi sedetti sul letto e cercai di
aggiustare la versione,
di darle una parvenza logica, il finto ordine di chi accartoccia i
vestiti e li
chiude nell’armadio. Mi domandai se ero mai andata a scuola
con un compito non
fatto, se mi ero mai presentata a un’interrogazione senza
sapere tutto per filo
e per segno, se avevo mai preso una brutta valutazione, se mi ero mai
giustificata, se avevo mai saltato una lezione...
La risposta era NO!!!!
Non per bravura, ma per paura.
Allora pensai che era
tempo di chiudere il quaderno,e di mettermi nel letto ad ascoltare un
pò si
musica, così, senza pensarci...
E mi chiesi se era il momento di
rischiare!!!
Michelle
tu dormi tranquilla nel tuo lettino...
Sembri
un piccolo angelo, sei il mio angelo....
Vedi
Michelle arriva un momento in cui bisogna capire se si ha
più paura del rischio
o dell’amore...io quel rischio volevo correrlo...adoravo
lui....ogni cosa di
lui...
Spazio Autrice
SlytherinPrincess: grazie per aver recensito...sn contenta che ti
piaccia, per quanto riguarda le descrizioni, anche in questo capitolo
sono poche perchè è pur sempre un diario, in cui
lei riassume le sue giornate, prometto che dal prossimo
metterò più descrizioni!!
ciao ciao
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