Sai che
ti amo?
Solo quello ci mancava. Un’altra stupida, inutile e
disastrosa rissa. Proprio ora che mancava così poco alle nazionali. E di tutte
le persone che potevano picchiare, quei teppisti avevano scelto proprio loro,
in un comunissimo giorno in cui lo Shohoku stava andando ad assistere ad una
partita. E, dato che, sia Haruko che le sue amiche erano insieme alla squadra
in quel momento, c’erano andate di mezzo anche loro. E proprio Haruko se l’era
cavata con qualche graffio e un polso fasciato e ora stava lì, in ospedale,
seduta su una sedia accanto al letto dove era sdraiato il ragazzo che l’aveva
salvata. Kaede Rukawa, 16 anni, la matricola e nel contempo l’asso dello
Shohoku. Era stato lui. Lui l’aveva tratta in salvo. Avrebbe potuto darsela a
gambe, ma non l’aveva fatto. Anche se già ferito, aveva picchiato a dovere quei
maledetti. Erano ormai cinque giorni che Haruko era seduta lì, senza alzarsi o
dormire, e pensava a quello che aveva fatto Rukawa, non ne capiva il senso.
Possibile che si fosse preoccupato per lei? Assurdo, impossibile. Lui non
l’aveva mai neanche guardata!!!Lo osservò. Era sveglio e fissava il soffitto.
Aveva rischiato di morire dissanguato a causa dei colpi che aveva preso, ma ora
era salvo e tra non molto avrebbe ripreso a giocare. Haruko credeva in lui, più
di quanto lui potesse immaginare, e quando l’aveva visto a terra come privo di
vita si era sentita davvero malissimo, aveva passato notti intere, sempre
seduta accanto al suo letto, a piangere, sapendo di non poter far nulla per
aiutarlo. E ora che si era svegliato lei si sentiva davvero felice, ma non
capiva cosa stesse pensando, tutto il giorno a fissare il soffitto di quella
camera di ospedale. Solo in quel momento Haruko si accorse che stava ancora
stringendo forte la mano del ragazzo, come quando lui era ancora in punto di
morte, dopo cinque, lunghi giorni le dita di lei erano ancora intrecciate alle
sue. Notò che anche Rukawa stava fissando quel punto e quindi ritrasse la mano
arrossendo.
- Scusami…- balbettò Haruko
Rukawa non profferì parola (che novità!!), ma la guardò
intensamente facendola arrossire ancora di più. Dopo un silenzio di qualche
minuto, Rukawa si tirò su a sedere e si voltò a guardare il comodino del suo
letto, ricoperto di fiori, bigliettini e regali di ogni genere.
- E questi da dove sbucano fuori?
- Sono regali delle tue ammiratrici, quelle del club
Mitakina(mi pare si chiami così, ma non ne sono sicura n.d.KagomeChan.)
- Ah, quelle befane….
Haruko avrebbe voluto aggiungere che aveva pienamente
ragione, ma si trattenne vedendo che Rukawa stava scrutando una scatola di
cioccolatini che aveva estratto dal mucchio. La aprì e ne prese uno.
- Questi chi li manda?
- Sono da parte mia….
-Ah…e dove li hai comprati?
-Li ho fatti io….
Altra pausa, poi Rukawa le chiese:
-Da quanto tempo sei qui?
-Con oggi sono sei giorni…
Rukawa mangiò il cioccolatino che aveva in mano e pensò
che Haruko era davvero un’ottima cuoca…ed era anche brava a giocare a
basket….anzi, ora che la guardava bene, si accorse anche che era una ragazza
davvero graziosa e dolce. Ora capiva perché Sakuragi tenesse tanto a lei…ma che
diavolo andava a pensare?Lui che si trovava d’accordo con quell’idiota di
Sakuragi??Era forse impazzito?No….Ripensando alla scena di sei giorni prima,
quando aveva picchiato quel teppista perché si era avventato su Haruko, si
accorgeva che si stava veramente affezionando a qualcosa che non fosse il
basket. Ma com’era possibile?Lui che non aveva mai provato interesse per nulla,
tranne che sconfiggere Sendoh, ora sentiva di provare per Haruko Akagi un
sentimento completamente diverso dall’indifferenza e probabilmente anche
dall’amicizia. Lui era…attratto da lei!!! Ormai aveva lo sguardo fisso nel
vuoto da parecchi minuti, e quindi la ragazza cominciava a preoccuparsi.
-Ehi, Rukawa…
Rukawa si voltò lentamente verso di lei e sussurrò:
-Guarda che mi chiamo Kaede…
-Oh, sì, scusa..hai ragione
-Grazie, Haruko…
La ragazza lo fissò perplessa, Rukawa se ne accorse e le
chiese:
-Che c’è?
- C’è che non mi avevi mai chiamata per nome…
-Beh, in fondo anche tu mi hai sempre chiamato Rukawa…
-E poi, per cosa mi ringrazi?
-Per essere rimasta qui senza neanche riposarti un po’….
Entrambi tacquero per qualche istante, rinchiudendo i loro
pensieri in quel silenzio. Haruko ormai non ne poteva più. Doveva assolutamente
trattenersi dal gridargli che lo amava da impazzire, che ogni volta che lo
vedeva si emozionava fino a svenire. Ad un tratto scattò in piedi.
-Senti..vado un attimo in bagno..tu non puoi ancora
alzarti, quindi non ti muovere, O.K.?
Ma non fece in tempo a muovere un passo che sentì Rukawa
chiamarla:
-Ascolta, Haruko…
-Dimmi, Kaede…
-…posso baciarti?
- Eeeeeeh?!- Haruko non credeva alle sue orecchie -
potresti ripetere????
Invece di ripetere la domanda, il ragazzo si sporse in
avanti, afferrò Haruko per un braccio, avvicinò il viso di lei al suo e, con il
solito sguardo tenebroso, ma stavolta anche seducente, le sussurrò:
-Sai che ti amo?
Haruko arrossì, mentre Rukawa si avvicinava di più a lei e
la baciava. Non poteva essere più felice. Rukawa l’amava….non lo avrebbe mai
immaginato, e mai sognato. Stare tra le sue braccia e baciarlo. Lui, il ragazzo
che aveva sempre amato e desiderato…Kaede Rukawa, la matricola dello Shohoku….
FINE
KagomeChan
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