Brividi
senza freddo.
Robert
Baratheon entrò nella stanza, rapido e silenzioso come solo
lui
sapeva essere, chiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò
al
muro.
Alzai
lo sguardo dal libro che stavo leggendo.
I
capelli corvini di Robert erano arruffati, il suo petto ampio e
muscoloso si alzava e si abbassava in fretta, aveva corso.
«Lyanna...»
il suo sussurro scivolò dolcemente nella stanza.
Le
sue labbra si inarcarono verso l'alto.
«Robert...»
replicai ricambiando il suo sorriso.
«Cosa
ti ha fatto tardare?» chiesi, chiudendo il libro.
«Tuo
fratello» rispose, stendendosi accanto a me.
Si
frugò nelle tasche e da quella destra fece uscire una rosa
blu
leggermente spiegazzata.
Me la
porse con un sorriso incerto.
«Oh
Robert...» soffiai, prendendo la rosa fra le dita e
sfiorandole i
petali.
«Si
è un po' sgualcita...» il suo tono sembrava
colpevole.
«Non
importa, è bellissima»
Sfiorai
ogni petalo blu, il profumo era ancora inebriante, si
insinuò nelle
pieghe del mio vestito.
Le
labbra di Robert cominciarono a disegnare cerchi sulla mia spalla
nuda.
Mi
voltai verso di lui, cercando le sue labbra.
La
rosa scivolò sul pavimento, le mie mani gli cinsero il collo.
Le
nostre labbra si incontrarono, prima con dolcezza, quasi timidamente,
poi Robert innescò la passione con un bacio poco casto sulle
mie
labbra.
Il
suo profumo mi inondò, l'intera foresta aleggiava intorno a
Robert.
Conoscevo
ogni sfumatura di quell'essenza viva e palpitante che avevo imparato
a riconoscere come muschio.
Ma
questa volta c'era qualcosa di diverso nel suo profumo.
C'era
un aroma dolciastro.
Le
mie labbra sfuggirono dalle sue, accostai la guancia al suo orecchio
cercando la fonte di quella fragranza.
Era
un intensa combinazione di vaniglia e oli speziati.
Di
colpo capii.
Era
stato con loro.
Di
nuovo.
Di
scatto mi scostai, i capelli mi scivolarono sul viso, creando una
barriera fra di noi.
«Con
quante di loro sei stato?»
Un
lampo di consapevolezza attraversò lo sguardo di Robert.
Non
aspettai nemmeno la sua risposta, avevo capito.
«Di
che stai parlando?»
«Delle
tue puttane» la mia voce non tremò,
vibrò secca.
«Lyanna...»
la voce di Robert si perse nell'aria, carica di colpe.
«Vattene»
mi si annebbiò la vista.
«Lyanna,
posso spiegarti...» le mani di Robert raggiunsero la mia
vita.
Mi
alzai di scatto, allontanandomi da lui.
«Cosa
puoi spiegarmi? Ti hanno corteggiato? Ti hanno forse
costretto?!»
chiesi sull'orlo delle lacrime.
Robert
distolse lo sguardo.
«Non
voglio loro, voglio te...»
«Avevi
promesso...» una lacrima solcò la mia guancia.
I
miei piedi nudi sfiorarono il pavimento, lanciai la rosa blu nel
fuoco e mi lanciai fuori dalla stanza.
L'urlo
di frustrazione di Robert straziò la mia anima.
Il
freddo mi assalì, la mia veste leggera danzava nel vento
notturno.
Le
tenebre calarono su di me, oscurando ogni mio senso.
Fuori
nella notte, gli uomini continuavano a lavorare.
Le
carrozze entravano a Grande Inverno accolte dalle tenebre e dal
freddo, trepidanti in attesa del Torneo.
Mi
appoggiai a una parete gelida, cercando di controllare il respiro.
Mi
asciugai le lacrime fredde e sciolsi i capelli corvini, cercando
calore.
Dei
passi risuonarono dietro di me, mi voltai illuminata dalla luce di
una torcia.
Occhi
viola tristi e profondi mi scrutarono con curiosità.
Distolsi
lo sguardo immediatamente, mi sfregai i palmi sulle braccia per far
sparire i brividi, causati non solo dal freddo.
Il
giovane poggiò la torcia sulla parete, con un gesto fulmineo
si
tolse il mantello e me lo avvolse intorno.
«Avrete
freddo, mia lady» disse, i capelli biondi scintillavano
argentati,
bagnati dalla neve.
La
sua voce era divertita, ma cordiale.
La
sua pelle, bollente, sfiorò la mia, gelida, mentre mi
appoggiava il
mantello sulle spalle.
Fuoco
e fiamme mi investirono.
Tutto
intorno a lui sembrava odorare di fumo e di tempesta.
Rimasi
a guardarlo strabiliata.
La
sua pelle era chiara, il fisico magro e asciutto non aveva niente a
che fare con quello di Robert, massiccio e imponente.
Lui
ricambiò il mio sguardo attento, i suoi occhi viola
sfiorarono i
miei capelli corvini, indugiarono sulla mia pelle chiara.
«Deduco
voi siate Lyanna Stark» parlò con chiarezza,
pesando ogni parola.
Mi
riscossi al suono del mio nome.
Non
avevo proferito parola, arrossii leggermente.
«Voi
siete Rheagar Targaryen» dichiarai, recuperando un po' di
contegno.
«Vostro
fratello mi ha parlato di voi» la voce di Rheagar bruciava,
viva.
«Ah
si?» chiesi, stringendomi nel mantello.
«Ha
detto che vi piacciono le rose»
Strinsi
le labbra, per poi dischiuderle di meraviglia quando Rheagar estrasse
dalla sua borsa un fiore.
Una
rosa rossa.
Una
rosa rossa con venature color sangue.
Sembrava
viva, la toccai con le dita, avevo timore bruciasse.
Il
profumo pulsava di fuoco, fiamme, fumo e tempesta.
Alzai
lo sguardo verso di lui, mi girava la testa.
Strinsi
la rosa fra le dita e indietreggiai, colpita da vertigini.
Quella
notte Rheagar Targaryen invase il mio sonno, privandomi di ogni
brivido.
Saaaalve!
Sono
Jey e questa è la mia prima ff sul Trono di Spade. Spero di
non
avervi deluso!
Ho
guardato la serie tv e ho letto solo le prime 200 pagine del primo
libro.
Mi
sono spoilerata un casino di cose (ops!) tra queste la teoria
dell'amore fra Lyanna e Rheagar (ahw, il piccolo Jon)
Spero
che questa one shot vi piaccia!
E
spero di non aver scritto colossali stronzate! :)
-Jey.
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