IL
MIO CAPOLAVORO
Apro gli occhi, ancora in dormiveglia, rendendomi conto di
una presenza accanto a me nel letto.
Il tuo calore mi raggiunge anche se il tuo corpo non mi
sfiora nemmeno.
Te l’avrò ripetuto mille volte che non
m’importa niente di
svegliarmi, perché ti ostini a non abbracciarmi quando,
rientrato dagli
allenamenti, mi trovi addormentata?!
Mi volto e ti vedo profondamente rilassato, immerso in un
sonno ristoratore.
Non posso impedirmi di ammirarti.
Il tuo viso è così calmo e sereno.
Semplicemente perfetto.
Studio attentamente la tua mascella squadrata, il tuo naso
dritto, le tue labbra sottili e invitanti e le tue palpebre rilassate.
Quella cicatrice che ti attraversa l’occhio mi fa sempre
venire una gran voglia di ricucirla con le mie labbra.
Ma non voglio svegliarti.
Il tuo respiro, profondo e regolare, è come una ninna nanna
per me.
Sento già il bisogno di richiudere gli occhi, ma non prima
di avere fatto una cosa.
Mi sollevo con il busto, sporgendomi verso di te.
Mi abbasso sul tuo orecchio e ti sfioro appena con le mie labbra sulla
basetta
verde.
Non è neanche un bacio, ma lo senti.
Senza svegliarti – nemmeno una cannonata ci riuscirebbe
quando dormi così – ricambi con il regalo
più bello che potresti farmi.
La tua bocca si piega in un ghigno sghembo, il mio sorriso
preferito.
Sorrido a mia volta, soddisfatta.
Nemmeno se vivessi mille anni e mi impegnassi a fondo per
diventare la migliore artista del mondo, riuscirei mai a disegnare
qualcosa di
così bello come il tuo sorriso storto sul tuo volto
rilassato.
Eppure anche questo capolavoro l’ho fatto io, con il mio
bacio a fior di labbra.
È merito mio, porta la mia firma, umida sulla tua pelle.
Il mio capolavoro.
Mi sdraio, stavolta stringendomi a te e, con un profondo
respiro, in un attimo ti raggiungo nel mondo dei sogni.