I'm swimming in clouds.

di MockinGleek_
(/viewuser.php?uid=171345)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


I'm swimming in clouds
 
Mi chiamo Hazel Grace Lancaster. Ho diciassette anni.
I miei polmoni sono fatti di qualcosa che li sta divorando mentre io, stesa immobile in un letto d’ospedale nel reparto di terapia intensiva, ascolto i racconti dei giorni che scorrono.
Sento le lacrime delle persone che entrano a trovarmi. Parenti e quei pochi amici che mi rimangono.
A volte, poi, riesco ad addormentarmi sul serio. E quelli sono i momenti che preferisco, perché nei miei sogni c’è Gus. Il mio primo amore, il ragazzo che mi ha regalato un infinito dentro un numero finito.
 
-Hazel Grace.-
La sua voce è melodiosa quasi il doppio di quanto ricordassi.
Era da tanto che aspettavo di sentir pronunciare di nuovo il mio nome come lo faceva Gus.
-Augustus Waters.-
Un filo di voce talmente debole che non sembra neanche più la mia.
Forse hanno ragione quando dicono che l’emozione non ha voce.
Augustus ride con la sigaretta spenta che gli balla tra i denti.
-Dovresti parlare più spesso, stai dimenticando come si fa.-
Sorrido leggermente.
-E’ arrivato il momento?-
Gus si avvicina a me, afferrandomi la mano.
-Non ancora.- Dice poi velocemente, come se avesse paura che le parole gli venissero fuori nel modo sbagliato se aspettasse più del dovuto per pronunciarle.
Sento un nodo stringermi la gola.
Per un attimo avevo egoisticamente sperato che, dopo aver preso la mia mano, mi avrebbe portato con sé.
-Mi manchi.-
-Non sono andato via.- Risponde lui tranquillamente. -Sono stato tuo, sarò sempre tuo. Solo che ora sto nuotando tra le nuvole. E’ una metafora, sai?-
Mi viene da sorridere al pensiero della prima volta in cui la parola “metafora” era uscita dalle sue labbra. Sembrava essere stata creata per lui, pareva danzargli sulla lingua prima di uscire fuori e rivelarsi al mondo.
-E’ una metafora.- Ripeto incerta, cercando di far mia quella convinzione.
-Okay?- Dice poi lui allentando la presa sulla mia mano.
-Okay.-
 
Apro gli occhi nella stanza candida dell’ospedale. Mia madre, al mio fianco, dorme con la testa appoggiata sulle mie gambe. Poco dopo che mi sono svegliata, però, apre gli occhi.
-Hazel…- Mi sussurra con voce debole, accarezzandomi la guancia.
-Sono qui.- La rassicuro poiché mi guarda come se fossi solo un sogno lontano, irrealizzabile.
Lacrime leggere, timide, cominciano a rigarle le guance rosee.
-Lo so.- Si asciuga una lacrima e mi sorride. -Non farmi mai più spaventare così, okay?-
Sento le lacrime minacciare di fuoriuscire anche dai miei occhi, ma le ricaccio indietro.
-Okay.-


 
*spazio autrice*
Salve belli :33
Mi sono resa conto solo circa un'oretta fa di aver scritto migliaia di fanfiction,
ma mai nessuna sul mio libro preferito D:
Da questo colpo di genio delle 21.30, nasce questa flashfic. (che trovo davvero penosa, ma vabbè)
Beh, ad ogni modo spero che voi la apprezzerete e magari mi lascerete qualche parere :33
Non voglio dilungarmi molto dato che dovrei quasi andare a dormire, quindi vi saluto!
Alla prossima dolcezze ♥
MockinGleek_

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2643675