Tired of living, scared of dying

di Ilary0000
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Ho sempre odiato i miei genitori. Ci sono stati momenti in cui gli volevo bene, ma non era vero affetto. Ero felice perché mi regalavano sempre ció che volevo. Poi è arrivata lei. Da quando è nata tutti pensano a quella. Ci sono momenti in cui vorrei sparisse. Prima le attenzioni erano tutte su di me, ma ora non mi notano più di tanto. La notte non mi fa dormire e il giorno non mi fa studiare. È una macchina costruita per farmi impazzire. Sì, esiste solo per quello. Tutto dicono che è bella, diversa totalmente da me. Per gli altri sono solo una comparsa in questo spettacolo chiamato "vita", e la protagonista è lei: la mia sorellina. ||Boston, 3 Aprile 2006|| "Diana, tesoro, potresti scaldare il latte?" Ogni giorno. Mi sveglio così sempre. Con la mocciosa che urla e mia madre mi chiede di fare qualcosa. Sono stufa marcia di questa storia, va avanti da mesi ormai. Quando se ne andrà? Quando si leverà dalle palle? "Diana, mi senti?" Ho capito. Non serve che urli. Mi sto vestendo. Ma continua. Io rispondo ma lei non sente. Ed è così ogni volta. Ogni dannatissima volta. "Abbassa la voce!" Ed eccolo. Mio padre. Si sente dalla camera da letto che urla, chiedendo un po' di riposo. Ovviamente succede sempre così. La sera sta con gli amici e gioca a poker fino a tardi e la mattina si alza alle 11. Un ottimo esempio di padre modello. Non vedo l'ora che se ne vada anche lui. "Se tua figlia si muovesse potrei anche smetterla!" E discutono così. Urlando e sbraitando per casa. E io esausta, scendo le scale e mi dirigo in cucina. Non ho i miei occhiali, dove li ho messi? Merda, sono ancora di sopra. Rifaccio le scale e scendo di nuovo. Nel frattempo sono già le 7:30 e non mi sono neanche lavata. Riscaldo il latte e lo do alla mocciosa, che piange ancora. Mi fa saltare i nervi. "Se non sei capace di darglielo il latte, evita di combinare casini. Guarda che macello qui." Certo. Sono stata io a bermi tre casse di birra e a finire il dolce della nonna in meno di dieci minuti. Dai tutta la colpa a me per non far incazzare tuo marito. Ecco cosa vorrei dirle. Ma sarebbe solo fiato sprecato. Sbuffo e me ne torno in camera. Non ho voglia di andare a scuola, nè di uscire, nè di parlare o di interagire con qualcuno. Voglio solo un po' di pace. La mia è una famiglia distrutta, me ne rendo conto. Ma non riesco ad accettarlo. È tutto cambiato da quando è arrivata lei. Vorrei fosse morta. Vorrei che lo fosse davanti ai miei occhi. In America quando si partorisce si deve pagare, non è come in Italia, dove sono nata io. E avendo pochi soldi, siamo pieni di debiti, o meglio, mio padre è pieno di debiti. E così si è dato al gioco d'azzardo, all'alcohol e alle prostitute. Mia madre lo sa ma come dice lei "Ormai dobbiamo vivere di ció che abbiamo". Se quella non fosse nata, ora non sarebbe così. Ora non starei soffrendo così tanto. Non avrei quei cazzo di tagli sulle braccia. A volte, però, vorrei essere io... a sparire. Angolo dell'autrice: Salve a tutti! Il mio nome è Ilary0000, ma preferirei mi chiamasta Ilary e basta ^^". Ad ogni modo, questa è la mia prima storia, potrebbe sembrare un po' corta ma spero vi piaccia. Se sarà così, sarei molto felice di continuare a pubblicarla. Grazie per aver letto, a presto! {Peace n' love BD




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