NdA: la colpa
è di Zineb.
La colpa è sempre sua. E di Valeria.
No one does it better
"Cristo, Liam. Sembra ti sia morto il cane."
La voce di Louis lo raggiunge nonostante la musica forte e ritmata del
club in cui si trovano. Liam si limita a trangugiare il resto del suo
drink, stringendosi nelle spalle.
"Nah, Loki sta benissimo" risponde Niall al suo posto mentre sul viso
gli si disegna una strana espressione consapevole.
"Era un modo di dire, Ni. Sono settimane, forse anche mesi, che Liam ha
questa faccia da cristo sofferente in croce incollata alla faccia. Sta
iniziando a deprimere anche me" dice Louis e Liam vorrebbe solo farlo
tacere. Dio, lo sa anche lui di non essere il massimo della compagnia
ma non per questo bisogna farglielo presente. Zayn si sta per sposare e
questa è una motivazione più che valida al suo
comportamento - o alla sua mancanza di reazioni.
"Non parlare di me come se non fossi qua" è la risposta,
forse un po' troppo aspra a giudicare dalla smorfia contrariata di
Louis.
Zayn rientra in quel momento, sorridente come mai si ricorda di averlo
visto. E questo lo ferisce, perché, Cristo, non è
possibile che solo lui ci stia male. Non è possibile che
solo lui sia costretto a sentire come se avesse mille chiodi piantati
nel petto ogni volta che ci ripensa.
"Lunga questa sigaretta" commenta Louis e Liam vorrebbe ancora farlo
stare zitto.
Una mano calda gli si posa sul ginocchio e una stretta leggera gli fa
capire che Niall è dalla sua parte. Niall sa cosa gli si sta
agitando nella testa e nel cuore. Liam gli sorride, ma non è
sicuro che quel sorriso abbia raggiunto i suoi occhi. Vorrebbe
tranquillizzarlo, dirgli che tutto va bene, che tutto andrà
bene, ma non trova le parole. Gli rimangono incastrate sulla lingua
perché Zayn finalmente lo sta guardando. Quando si
è trasformato in una ragazzina, Liam non lo sa e vorrebbe
saperlo perché ultimamente ha bisogno di certezze che non
siano il matrimonio di Zayn.
"Haz ha cercato di farmi rimorchiare una" spiega Zayn, stringendosi
nelle spalle. "Come se tradissi Pezza a due giorni dal matrimonio..."
Niall scoppia a ridere e quasi Liam vorrebbe imitarlo. Quella frase ha
un che di ironico e Liam lo sa bene, sicuramente meglio di Niall.
Zayn inclina la testa, come fa quando Liam gli bacia quel punto sul
collo, appena sotto all'orecchio, che lo fa sciogliere e implorare di
fare qualcosa di più. Guarda Niall come se non capisse cosa
ci sia di tanto divertente nella sua frase. Lui non sa che Niall ha
capito tutto, da mesi ormai. Non sa che Niall conosce alla perfezione
la loro storia, quei brandelli di vita e amore consumati al riparo
delle quattro pareti della camera di Liam.
Chissà se anche Perrie conosce quel punto, se glielo bacia
come fa Liam. Scuote la testa, perché è meglio se
non ci pensa.
Abbassa lo sguardo e nota che il suo bicchiere è tristemente
vuoto, sembra quasi una metafora di come sarà la sua vita da
quel momento in poi.
Harry torna da loro in quel momento, buttandosi sul divanetto affianco
a Louis quasi a peso morto, fornendo a Liam una sorta di distrazione
momentanea dal suo mare di pensieri soffocanti.
"Louuuuis, sono ubriaco. Portami a casa" grida un po' per sovrastare il
volume della musica, fattosi ancora più alto nel frattempo.
A Liam sembra tutto fuorché ubriaco, probabilmente
è una scusa per rimanere da solo con Louis, come sempre.
"Haz, non sono il tuo taxi" risponde Louis, ma la sua espressione
affettuosa tradisce le sue parole. Liam non si stupirebbe se Harry
mettesse il muso a quelle parole, ma Louis è veloce. Si alza
e porge la mano a Harry per tirarlo in piedi a sua volta.
"Ciao, sfigati!" li saluta, mentre Harry scuote la mano prima di
abbracciare Zayn e mormorargli qualcosa all'orecchio.
Liam guarda Niall e capisce già cosa l'altro ha in mente di
fare. Infatti si alza in piedi, dandogli un'altra stretta veloce questa
volta a una spalla. Saluta Zayn con un abbraccio veloce e segue Harry e
Louis fuori dal locale.
Zayn mormora qualcosa tra i denti, qualcosa che assomiglia a un
"guastafeste", prima di rivolgere la sua attenzione a Liam.
"Andiamo da te?" gli propone.
Forse Liam dovrebbe imparare a dirgli di no.
Il viaggio in taxi è stato fin troppo breve, considera Liam
una volta arrivati davanti alla porta del suo appartamento. Le mani gli
tremano leggermente mentre infila la chiave nella serratura. Zayn lo
segue in silenzio all'interno e si toglie la giacca di pelle,
abbandonandola sul divano. Liam gli guarda i muscoli delle braccia
contrarsi e rilassarsi, seguendo il movimento. Non si rende conto di
essersi avvicinato a Zayn fino a che non è a un paio di
centimetri dal suo corpo e riesce a sentirne il calore nonostante i
vestiti. Gli posa una mano sul fianco e Zayn fa quel passo indietro che
permette ai loro corpi di toccarsi. Il contatto tra il suo petto e la
schiena dell'altro gli causa un brivido. Cerca di reprimerlo, mentre
con le labbra va a trovare quel punto sul collo dell'altro. Zayn
inclina la testa per permetterglielo. E no, Liam pensa che tutto quello
sia sbagliato, terribilmente sbagliato, eppure così giusto.
Zayn si sta per sposare, ma le sue mani sono perfette sui fianchi di
Zayn e le sue labbra trovano quel punto nell'esatto istante in cui si
posano sulla sua pelle.
"Andiamo in camera" gli dice Zayn. Ha la voce leggermente arrochita e
Liam vorrebbe solo non farlo più parlare, ma solo gemere e
gemere, e gemere ancora una volta.
Zayn gli fa strada. Ormai conosce l'appartamento bene come il suo.
Conosce ogni angolo, sa dove tiene il tè e qual è
il cassetto delle posate. Soprattutto sa dove si trova camera sua e
qual è il cassetto coi preservativi e il lubrificante.
Prima di Zayn non avrebbe mai pensato di comprarlo, ora ne tiene sempre
una confezione nel secondo cassetto del comodino.
Una volta arrivati in camera, le labbra di Zayn sono sulle sue e Liam
si trova a ricambiare quel bacio in maniera quasi disperata. Ha dato
baci migliori di quello, ma questo sa che se lo ricorderà
per parecchio. Sembra essere un groviglio confuso di labbra, denti e
lingua e gemiti soffocati e Liam si lascia trasportare chiudendo le
porte a quei pensieri che gli si sono affacciati nella mente.
Lei ti bacia così? Lei ti fa gemere così? Lei ti
ama così?
Vorrebbe chiederglielo ma non ne ha il coraggio. Si limita a baciarlo,
mentre con mani tremanti gli leva la maglietta, lasciandolo a petto
scoperto, quei tatuaggi, che tanto gli è piaciuto baciare e
tracciarne i contorni, in bella vista, sotto alle sue mani.
Sono attimi confusi, sono attimi concitati. La maglietta e i pantaloni
di Liam vanno a finire per terra in un mucchio a far compagnia agli
abiti di Zayn.
E in un attimo sono sul letto, mentre i loro corpi nudi si sfiorano.
Zayn interrompe quel bacio e Liam vorrebbe solo riappropriarsi delle
sue labbra, però l'altro si è già
sporto verso il comodino e sta tirando fuori lubrificante e un
preservativo con uno strano sorriso sul volto.
"Voglio scoparti io questa volta" dice Zayn, ma Liam lo fa tacere. Lo
fa girare e mettere in ginocchio. No, vuole godersi la sensazione di
avere Zayn sotto di sé, averlo suo, alla sua
mercé, ancora una volta. L'ultima forse.
E Zayn sembra quasi capire, perché non dice più
nient'altro. Si limita a gemere quando le dita di Liam, rese fredde dal
lubrificante, gli si insinuano dentro iniziando a prepararlo
ruvidamente. Liam non ha intenzione di essere gentile, non vuole che
sia qualcosa di più dolce di quello che è in
realtà.
Al terzo dito decide di smetterla. Una sola spinta ed è
dentro di lui, completamente. Forse per l'ultima volta.
Lei questo non glielo può dare.
Liam odia le cravatte. Cerca di ripassare il modo giusto per metterla,
ricordandosi che la parte magra rimane più corta, quanto
più corta dipende dalla cravatta. Fa passare la parte
più larga attorno a quella più stretta, ma le
mani gli tremano così tanto che non riesce. Il nodo
è venuto uno schifo e lo deve rifare.
Niall, affianco a lui, gli sorride. Se fosse stata una circostanza
diversa, molto probabilmente l'avrebbe preso in giro perché
non è possibile che a ventitré anni Liam non
sappia ancora farsi un nodo da solo.
Zayn è dietro di lui e Liam cerca di non farci caso, mentre
i suoi occhi sembrano studiarlo attraverso lo specchio.
Riprova a farsi il nodo e il lato stretto è terribilmente
più lungo di quello largo. Non va bene.
"Lascia che faccio io" gli dice Zayn, mentre Niall li guarda, inarcando
un sopracciglio.
Zayn è stranamente calmo per uno che si sta per sposare. Le
sue mani sono ferme mentre in pochi secondi gli fa il nodo
perfettamente e gli sistema il colletto. Gli posa le mani sulle spalle,
guardandolo negli occhi. Liam ha paura ad alzare lo sguardo, ma
eventualmente si trova a farlo. Terribile errore. I loro sguardi si
trovano e Liam sa di essersi perso in quello di Zayn.
Vorrebbe chiedergli un sacco di cose. Vorrebbe chiedergli
perché si sposa, perché con Perry,
perché ha fatto l'amore con lui, perché non lo
ama come lo ama lui, perché... Eppure non lo fa, ma sa che
le sue domande sono facilmente leggibili nei suoi occhi. Sa benissimo
che a Zayn non sfugge niente. E questo è così
grave e pesante da non essere passato inosservato neppure allo sguardo
disattento e perennemente distratto di Niall.
"Liam" lo chiama Zayn, quasi sottovoce. Liam abbassa lo sguardo
perché non riesce più a sostenere quello
dell'altro. Tutto si è fatto più reale. Al
matrimonio ormai manca sempre meno. "Lo sai... Dimmi una parola, Liam.
Una sola parola e interrompo tutto...".
Liam vorrebbe solo ridere in quel momento perché sono mesi
che aspetta tutto ciò. Mesi d'inferno, mesi di tensione
continua, mesi d'incubi e mesi senza riuscire a guardare in faccia
Perrie. Forse però quella frase è arrivata con
mesi di ritardo o forse fanno ancora in tempo... No, Liam non ci vuole
pensare a quell'eventualità.
"Faccio ancora in tempo a tirarmi indietro" gli dice Zayn, sempre
sottovoce, quasi a leggergli nel pensiero.
Liam ha ventitré anni e non sa ancora fare il nodo alla
cravatta. Zayn si sta per sposare.
O forse no.
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