Come un alito di vento
Come un alito di vento
Marimo...
Zoro odiava quella parola, solo a sentirla un brivido di puro
nervosismo gli attraversava il corpo esaurendosi in un righio
infastidito pronunciato a denti stretti. Era stato quel cuoco idiota ad
affibbiargli quello stupido soprannome e per cosa poi? Perchè
diceva che il colore dei suoi capelli ricordava tanto un'alga, il
marimo appunto...che idiozia, e allora lui come l'avrebbe dovuto
chiamare? Pulcino?
Ciò che irritava di più lo spadaccino era che, nonostante
gli avesse palesemente fatto capire quanto odiasse essere chiamato in
quel modo, il damerino continuava imperterrito senza curarsi
minimamente di lui. Spesso addirittura si divertiva a rincarare la dose
aggiungendo al suddetto soprannome dei suffissi improponibili tipo -kun
o peggio ancora -chan, manco fosse una di quelle stupide donnette che
era solito corteggiare. Il cretino non smetteva mai, neanche in quei
rari attimi di pace quando riuscivano finalmente a concedersi un po' di
tempo solo per loro lontani da occhi indiscreti. E fu proprio durante
uno di quei momenti, mentre stavano abbracciati sotto le coperte, che
Zoro volle mettere fine a quella tortura.
"Che palle cuoco la pianti? Non capisco perchè accidenti mi devi chiamare in quel modo!"
"Perchè come altro ti dovrei chiamare?"
"Ma non saprei....per esempio Zoro! Forse non lo sai ma mi chiamo così!"
"Si però il tuo nome lo dicono tutti; invece Marimo lo posso dire solo io!"
E, anche se per lo spadaccino era dura ammetterlo, aveva ragione; lui
era l'unico che dopo averlo chiamato in quel modo, poteva azzardarsi a
sorridere beffardo facendosi poi perdonare con un semplice bacio.
Marimo...
Zoro odiava quella parola, solo a sentirla un tremolio improvviso si
impossessava delle sue membra e un pizzicore insolito gli bruciava gli
angoli degli occhi. Gli riportava alla mente litigi cruenti e insolite
riappacificazioni, insulti e baci rubati, capelli d'oro e occhi color
oceano; quello stesso oceano che lui tanto amava e che, come un bizzarro scherzo del destino, glielo aveva portato via.
Rapida, quasi a volersi vergognare della sua stessa esistenza, una stilla trasparente percorse la gota dello spadaccino.
Adesso capiva Zoro il reale significato di quella parola e avrebbe dato
anche la sua stessa vita pur di sentirla pronunciare ancora dalle sue labbra.... anche solo per una volta.
E fu come un alito di vento...."Marimo."
My personal little corner
Ok non so da dove mi sia
uscita questa cosa, so solo che volevo scrivere qualcosa per
partecipare alla Zosan- week indetta da Zampe_in_the_sun e la mia mente
ha partorito tutto ciò; non potevo non dare il mio personale
contributo ^___^
Che dire mi auguro che vi sia piaciuta, nel caso fatemelo sapere ;)
Alla prossima....Zosan ovviamente! =)
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