“ Non
temiamo la morte, ma il pensiero della morte
„
-Lucio Anneo Seneca
Prologue
Spencer
era distrutto, dalla morte di Maeve non aveva avuto il coraggio di
tornare al lavoro, tutto ancora gli ricordava lei. Aveva avuto un
permesso di un mese, con la ripresa fissata per oggi. Psicologicamente
non era ancora pronto a rivedere la propria squadra, anche se loro
erano sempre stati la per lui. Ma rivederli gli faceva tornare in mente
le loro espressioni di quel giorno, erano tutti sconvolti una volta
arrivati mentre Diane si era tolta la vita, togliendola anche
a lei, l'unica che Spencer avesse mai amato. E lei era ancora nei suoi
pensieri, e non riusciva togliersela dalla testa, aveva persino sognato
di essere in una libreria con lei quando iniziano a ballare
dimenticandosi di tutti gli altri. Spencer si stava vestendo, come ogni
giorno lavorativo, ma era distante, con la testa non era presente. Ma
doveva andare al lavoro e doveva dire che da una parte la sua squadra
gli era mancata anche se venivano a trovarlo, fuori dalla porta,
perché lui non faceva entrare nessuno. Spence mise le sue
scarpe addosso, si lavò la faccia per scacciare i suoi
pensieri, e si guardò lo specchio chiedendosi chi era quello
nel riflesso, perché sicuramente non era lui.
Mangiò una barretta al volo, prese la sua amata tracolla e
si avviò verso il lavoro, pensando che prima o poi sarebbe
riuscito ad andare avanti. Passeggiava per le strade di
Quantico, aveva un bisogno immenso di un caffè, passando
quindi vicino ad uno Starbucks ne prese uno. Doveva riprendere il
lavoro, la caffeina gli serviva eccome, per stare nella squadra.
Pagò il conto e si affrettò ad uscire dal bar,
dopo aver visto il suo orologio, che indicava di essere in ritardo.
Nella fretta non vide chi stava arrivando e si scontrò con
una ragazza, facendo cadere tutto il suo caffè sulla sua
camicetta bianca. «Che
sbadato che sei Spencer!»
pensò il ragazzo.
«
Oh mio Dio, mi dispiace tanto io non volevo giuro, mi scusi tanto ».
La
ragazza stava pensando dove avrebbe preso un'altra camicetta ma in
fondo non era colpa solo del ragazzo, anche lei era entrata di fretta e
furia senza guardare avanti.
«
Ma stia tranquillo davvero non è niente che una lavatrice
non possa lavare »
scherzò la ragazza alzando lo sguardo. E vedendo che fosse
un ragazzo arrossì leggermente, lei era così: una
ragazza timida a primo impatto ma quando imparavi a conoscerla era una
pazza.
«
Lo so ma mi dispiace comunque »
rispose Spencer incontrando lo sguardo della ragazza. Qualcosa si mosse
nello stomaco del ragazzo al contatto con lo sguardo cioccolato della
ragazza di cui non sapeva il nome, era qualcosa che non provava da
tempo, che non provava da Maeve.
«
Io sono Spencer, piacere »
si
presentò lui alla ragazza
«
Io sono Riley piacere mio »
sorrise la ragazza a Spencer.
«
Guarda io sono in ritardo per il lavoro se vuoi ti lascio il mio
biglietto da visita, magari cosi ti pago anche una nuova camicetta »
Spencer
passò il suo biglietto da visita alla ragazza che
l'accettò volentieri
«
Chiamami, ci sentiamo. A presto »
E
se ne andò. Ma le sorprese per Riley non erano finite,
infatti non appena lesse il biglietto rimase a stupita.
"Dott. Spencer
Reid, Agente Speciale, Unità Analisi Comportamentale
dell'FBI"
Era dell'FBI «Davvero?
Avrà avuto si e no 25 anni »
Ripose
il biglietto nel portafoglio e si avviò al bancone,
ripensando all'incontro. Spencer intanto era quasi arrivato
all'Unità ed aveva una paura enorme. Aprì la
porta e tutti i suoi amici erano li ad aspettarlo, Derek gli era appena
andati contro e lo aveva abbracciato. «Quanto
mi sono mancati? pensò felice Spencer.
«
Ciao a tutti era alquanto imbarazzante »
«
Bentornato Spencer - Hotch gli aveva appena sorriso - E' bello averti
di nuovo tra di noi ».
E
nonostante tutto, Hotch lo abbracciò perché
Spencer era come un figlio per lui, era così giovane e non
meritava tutto quello che stava pensando. Non fece quasi in tempo Aaron
a sciogliere che l'uragano Penelope lo prese alla sprovvista e lo
abbracciò talmente forte da non farlo quasi respirare.
«
Garcia, non riesco a respirare ».
Questa affermazione scatenò l'ilarità della
squadra.
«
Lo so scusa ma mi sei mancato tantissimo piccolo genio
».
Spencer
andò incontro a Jennifer, la sua migliore amica. Quanto le
era mancata? E quanto lui era mancato a lei?
«
Ciao Spence ».
Si perché lei era l'unica che lo chiamava Spence.
«
Ciao JJ, come stai? Come sta il mio nipotino?».
Quello scricciolo gli mancava.
«
Sta bene, anche a lui manchi Spence
»
«
Appena posso giuro faccio un salto e lo vengo a salutare il mio
scricciolo
».
Reid salutò anche Blake, ma Hotch interruppe tutto con il
nuovo caso. Si riunirono come ogni volta nella sala riunioni dove JJ
mostrava i dettagli del caso.
«
L'ultima vittima è Tara Ferris, venti anni, è la
terza in due settimane, tutte trovate dai pendolari sulle rampe
d'uscita dell'autostrada »
iniziò
JJ consegnando alla squadra il materiale su cui lavorare.
«
Non le nasconde quindi? »
disse
Hotch
«
Autostrada di Los Angeles all'ora di punta, vuole che siano
trovate »
informò Rossi
«
E in fretta
»
aggiunse Morgan
«
Beh hanno ancora i loro vestiti il che minimizza l'effetto shock »
prese parola per la prima volta Blake
«
Forse è un gesto di attenzione
».
A parlare fu Spencer, tutti si girarono a guardarlo con occhiate
compassionevoli
che c'é? »
aggiunse
«
Niente »
risposero contemporaneamente
«
Stavo dicendo, vuole che qualcuno se ne prenda cura »
«
Nessun segno di violenza sessuale sulle vittime »
continuò
JJ
«
Guardate come è pallida »
Rossi individuò un particolare nella foto
«
Erano tutte gravemente ipovolemiche*, Tara aveva meno di mezzo litro di
sangue »
puntualizzò
JJ a Rossi
«Le
prime due ne avevano più di un litro e mezzo a testa se il
dissanguamento è il suo scopo l'SI sta diventando sempre
più efficente »
Spencer
ripese la parola
«
C'è una novità qui, Tara è l'unica a
portare un messaggio »
continuò
JJ continuando a dare informazioni sul caso.
«
La bugiarda? Che strano vero? Non una bugiarda o solo bugiarda »
Blake riprese parola
«
Tutte le vittime strangolate e poi dissanguate e hanno ferite alla gola
identiche »
«
In altre parole sarebbero impronte di zanne?
«
Le ferite erano cosparse da saliva come se avesse... »
«
Bevuto il loro sangue »
finì Spencer la frase di Jennifer
Hotch diede l'ordine di partire in trenta minuti, cosi tutta la squadra
andò a prepararsi, Spencer era ancora frastornato dal
rientro al lavoro. Un attimo dopo sentì il suo cellulare
squillare all'impazzata e sul display lampeggia 'Sconosciuto'
così senza indugio rispose.
«
Sono il Dott. Reid, con chi parlo? »
«
Ehi Spencer sono Riley, ti ricordi di me? Sono quella a cui hai buttato
il caffè sulla sua camicetta »
E
come poteva dimenticarla? A parte la sua memoria eidetica, era l'unica
che l'aveva fatto sentire vivo nell'ultimo mese
«
Ehi certo che mi ricordo di te, dovrei salvare il tuo numero
così magari un giorno di questi possiamo andare a prendere
un caffè senza che te lo butti di nuovo addosso, che ne
dici? »
le propose il ragazzo. Lei alla battuta di lui rise, e Spencer
pensò proprio che lei avesse una bellissima risata, era
speciale.
«
Certo mi piacerebbe tanto, allora ci sentiamo. A presto »
disse
lei che riagganciò non prima che Spencer le disse un «
A presto »
Era
l'ora di partire e quindi Spencer con il resto della squadra si
avviò all'aereo, dove il ragazzo non smetteva di pensare
alla ragazza del bar.
Come sempre sull'aereo si parlava del caso, con l'aiuto di Garcia e
l'oracolo del computer
«
Reid parlaci dei bevitori di sangue »
Il primo a parlare fu Derek
«
Il consumo di sangue umano o vampirismo clinico è nato come
sindrome di Renfield, prende dal personaggio entomofago del romanzo di
Bram Stoker 'Dracula' »
concluse
anche un po' soddifatto Spencer
«
Sono sadici? »
chiese Blake
«
Non necessariamente - puntualizzò Reid - la sofferenza della
vittima è un danno collaterale, il sangue è il
fulcro, la sindrome di Renfield è accompagnata di diversi
livelli di schizofrenia e occasionalmente dal classico cannibalismo se
la malattia progredisce. Vorrei aggiungere che i casi
autentici sono estremamente rari ».
«
E' confortante più o meno. »
scherzò JJ
Il
viaggio continuò abbastanza tranquillo, Spencer si mise un
po' in disparte dagli altri, era comunque il suo primo giorno di lavoro
dopo un mese e gli scoppiava la testa da tutte quelle informazioni.
«
Ragazzi avete per caso un'aspirina?
»
interruppe il più giovane gli schiamazzi del team
«
Si Spence ce l'ho io, tutto bene?»
gli chiese Jennifer preoccupata
«
Si ho solo un po' di mal di testa niente di grave, JJ devo raccontarti
una cosa, verresti con me?».
E
JJ annuì con il capo
«
Ho conosciuto stamattina una ragazza in un modo alquanto bizzarro
«
Cosa non è bizzarro con te?».
Ma il più piccolo le mandò un occhiataccia che
fece scoppiare a ridere JJ, che si riprese chiedendo scusa all'amico
«
Dicevo bizzarro, perché ero di fretta altrimenti avrei fatto
tardi al lavoro, non l'ho proprio vista e le ho versato il mio
caffè sulla camicetta bianca».
E
li JJ non poteva trattenersi e scoppiò in una risata che
infastidì un po' l'amico anche se poco dopo si mise a ridere
anche lui
«
Le ho lasciato il mio biglietto da visita e lei prima mi ha telefonato
e le ho chiesto se un giorno di questo le andava di prendere un
caffè un giorno di questi
»
«
Spence sono così contenta per te, la meriti un po' di
felicità. Fammi sapere poi come va»
concluse JJ tornando dai ragazzi.
E Spencer si sedette vicino al finestrino e guardando fuori pensava a
lei.
(TI ODIO/ TI AMO PT 1)
Perché mi ridi così? Ti amo tanto.
*Ipovolemia: Per ipovolemia si
intende la diminuzione del volume di sangue circolante
(volemia).
Fonte: Wikipedia
Memoria
Eidetica è qui di nuovo tra di voi dopo tantissimi mesi che
non scriveva ma stavolta in un altro fandom, io sono follemente
innamorata di questo gnomo qui (che tanto gnomo non è...
è alto più di uno e ottanta per cui) e quindi
volevo sperimentarmi in un altro contesto, che è quello di
Criminal Minds. Questo è anche il lavoro che
vorrò fare da grande per cui. Penso che come prologo non sia
male, ho ripreso la storia dopo la morte di Maeve (8x12) e ho provato a
descrivere i sentimenti di Spencer nel migliore dei modi ma quel
ragazzo è criptico sotto tutti i punti di vista. E' il mio
bambinone per cui guai a chi me lo tocca, l'amore mio ahahaha okay sto
divagando. Comunque come sempre vi lascio i miei link qui sotto.
Link : Facebook - Twitter - Gruppo
FB - Pagina
su Matthew
Vi saluto belli
un bacio la vostra Memoria Eidetica,
Beatrice.
Ah in serbo per
voi nel prossimo capitolo altre gif dove possiate morire di infarto
come lo sto facendo io AHAHAH.
Alla prossima,
again.
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