Nella Torre dei Demoni

di Flam92
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Capitolo 5
 
Flam arrivò nei pressi della Torre dei Demoni che era il crepuscolo. Nonostante si stesse tenendo alla larga dal crinale che ospitava il sentiero per raggiungerla, sentì incombere su di sé l’alta costruzione di basalto e la sua ombra minacciosa. Si fermò un istante a guardare in quella direzione, stringendosi nel mantello e abbassando ancor più il cappuccio sul volto. Il fiato corto del lupo la faceva sobbalzare leggermente, il poveretto aveva corso più veloce che poteva.
Smontò dicendo: “Da qui al luogo di incontro non manca molto: proseguirò a piedi, così potrai riposarti.”
Il lupo annuì in risposta, la lingua penzoloni fuori dalla bocca. Si incamminarono e in mezzora arrivarono in vista della piccola tenda in cui si era rifugiato Septimus.
Il vecchio mago si trovava lì vicino, seduto su una roccia.
“Benarrivata.” La salutò.
“Buonasera Septimus.”
“Hai fame?” chiese.
“Non molta, ma il nostro amico qui credo abbia bisogno di un po’ di carne fresca.”
Septimus sorrise, estrasse da una bisaccia di cuoio una grossa bistecca grondante sangue e la lanciò al lupo. Quello la prese e si allontanò, sparendo fra i cespugli.
“Accomodati, il messaggero di Howl mi ha spiegato che stai cercando di preparare un veleno.”
Flam annuì. “Ho copiato alcuni ingredienti che potrebbero essermi utili ma che non riesco a reperire. Inoltre, data la tua.. ehm.. esperienza nel mondo..”
“Stai cercando di dire che sono vecchio?” chiese Septimus alzando un sopracciglio.
“Devi ammettere di non essere più esattamente un giovincello, ma non volevo certo mancarti di rispetto.” Flam realizzò di temere l’ira dell’uomo: dopotutto, restava pure sempre un mago molto potente.
Septimus proruppe in una sonora risata, lasciandola sbigottita e sollevata al tempo stesso. Le si dipinse un sorriso ebete in faccia e infine il mago la rassicurò: “Tranquilla, so di essere un vecchio bacucco, non me la sono di certo presa. Ma ti prego, vai avanti.”
“Oh bene, in questo caso.. come dicevo, data la tua esperienza in questo molto e la tua sapienza, mi chiedevo se fossi a conoscenza di qualche sostanza, pianta o altro che potrebbe arrecare danni allo Spirito della Morte, o in generale ad un demone. Qualcosa che noi non sappiamo insomma.” Spiegò la Ninja.
Septimus si prese un attimo per riflette, accarezzandosi la barba. Quindi le chiese di visionare la lista degli ingredienti mancanti.
“Quelli barrati li ho trovati nel laboratorio del castello. C’è tutto quello che ho messo nel preparato sperimentale che ho distillato in giornata. Devo fare altre prove in realtà: creare una gamma di veleni da usare anche in combinazione, o semplicemente a casaccio. Dietro c’è anche la procedura che ho utilizzato per il veleno di oggi. Non l’ho portata a termine purtroppo, a causa della mancanza di ingredienti, ma te ne ho portato un campione.”
Septimus girò il foglio prima di darle un giudizio: “E’ una lista interessante, lo devo ammettere. E non credo ci sia altro da aggiungere. A parte forse della polvere di Ametista. Per il resto posso solo farti i miei complimenti, è una miscela ben congegnata, i passaggi che hai eseguito nella sua preparazioni sono davvero interessanti e sfruttano le proprietà più adatte allo scopo finale. Posso procurarti quello che ti manca.”
“Grazie mille Septimus!”
“Ora però mangiamo, domani andrò a reperire quel poco che non ho fra le mie scorte. Fortunatamente per te possiedo una discreta riserva di Lacrime di Dea. Usale con parsimonia, sono molto rare.” La raccomandò.
“Certo. Non ne sprecherò nemmeno una.” Promise.
Septimus mise a cuocere la cena mentre Flam affilava i suoi pugnali. Finito di mangiare, la Ninja gli fece esaminare il campione di veleno che aveva portato. Septimus decretò che aveva svolto un ottimo lavoro e le chiese di farle avere un campione del prodotto finito. “Chiederò a un lupo di scortarti sulla via del ritorno; lo potrai mandare come messaggero una volta che avrai ultimato il veleno.”
“D’accordo.”
Infine si coricarono.
 
Il mattino dopo, Flam si svegliò trovando la tenda vuota.
“Septimus dev’essere già andato in cerca degli ingredienti.”
Trovò un biglietto per lei, in cui l’avvertiva che poco distante si trovava un giacimento di Ametista da cui poteva estrarre la materia prima grazie al piccone fuori dalla tenda.
Vi si recò subito e quando ritenne di aver fatto una scorta sufficiente da aggiungere alle miscele che avrebbe sperimentato, tornò sui suoi passi. Si era avvicinata molto al territorio dello Spirito della Tigre Gialla, ma di lui neanche l’ombra. Si chiese se fosse solo un caso o pura fortuna.
Septimus non era ancora tornato, così estrasse i pugnali e iniziò ad allenarsi, utilizzando gli alberi come bersagli dei propri attacchi.
Il sole descrisse un discreto arco in cielo, e l’ora di pranzo era orma giunta, quando finalmente Septimus tornò al piccolo accampamento. Flam si deterse il sudore dalla fronte, rinfoderò i pugnali e gli andò in contro. Aveva un tascapane e dalla sua espressione la Ninja intuì che aveva trovato tutto.
“Ecco qui, ti ho trovato gli ultimi ingredienti.” Confermò difatti Septimus.
“Ti ringrazio. Come posso ricambiare?”
“Sconfiggendo quel mostro e liberandoci da questo ennesimo nemico. Non voglio nulla in cambio per queste quattro cose.”
Flam non era completamente convinta, ma non obiettò.
“Vedo che hai trovato il giacimento.” Osservò entrando nella tenda.
“Sì, ho preso quanti più minerali grezzi, in teoria sono anche in quantità superiori alle mie reali esigenze.”
“Perfetto. Ora mangiamo, sarai affamata. Era tanto che ti allenavi?”
“Un po’.” Rispose vaga. “Partirò subito dopo pranzo. Mi spiace lasciarti così in fretta, ma reputo sia meglio che io non mi trattenga oltre.”
“Saggia osservazione. Porta i miei saluti a Krasus e Takhisys. E a tutti gli altri ovviamente.”
Quand’ebbero finito di pranzare, un lupo del branco di Howl fece capolino dalla vegetazione. Flam non seppe giudicare se fosse lo stesso del giorno precedente, e si chiese anche da quanto tempo aspettasse nascosto. Gli montò in groppa consapevole che aveva ricevuto istruzioni e fece ritorno al castello.
, l'editor di EFP.




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