Alone

di ashtons_wjfe
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                                                                                               Chapter 3




Scacciai i pensieri e le lacrime rigarono il mio viso.
Non dovevo piangere.
Tra mezz'ora avevo un colloquio di lavoro davvero importante per me e mia figlia e io necessitavo davvero di quella opportunità offerta a me, una ragazza- madre. Stavo passando un periodo difficile. Era da due mesi che non pagavo l'affitto e ne mancava una terza e sarei finita per strada. Molto cautamente entrai in un bar con il passeggino, ma da quanto ero impacciata andai a sbattere contro un ragazzo che aveva il caffè in mano.

"Scusami. Mi dispiace tanto." dissi senza neanche guardarlo in viso, ma la mia piccola che giocherellava con la sua Barbie.

Il ragazzo non rispose, ma uscì di fretta non calcolandomi  minimamente.

"Maleducato" pensai, ma sicuramente uno presuntuoso come lui  non mi avrebbe rovinato la giornata. Mi accomodai ad un tavolino, bevvi il mio caffè e accompagnai Candice dalla baby sitter. Presi la metropolitana che mi lasciò poco distante dall'edificio dove avrei avuto il colloquio. Mi dirisi verso l'indirizzo scritto sul foglio, che tenevo in mano, e vicino al campanello c'era un'insegna di colore dorato con su scritto: "Studio legale della famiglia Styles."
Il  mio curriculum era perfetto per quel lavoro, dovevo solo dimostrarmi una brava segretaria e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Aprii il portone, salii un piano di scale e mi trovai due porte di fronte. Sul foglio c'era indicato la porta a sinistra quindi bussai, ma non ci fu nessuna risposta. Cautamente aprii la porta e trovai un uomo girato di spallle che stava imprecando qualcosa e trafficava con la camicia. Mi schiarii la voce e lui, il mio forse futuro capo, sembrò riprendersi.

"Cos'è ora non si ha neanche più l'abitudine di bussare?" disse abbastanza alterato alzando un po' la voce.

"Mi scusi. Io ho bussato, ma forse lei non ha sent-" mi bloccai. L'uomo si girò del tutto e mi guardò. Non riuscvo a crederci. Quegli occhi verdi che pensavo non avrei più rivisto ora erano di fronte a me. Misi una mano sulla bocca sorpresa e sbarrai gli occchi, facendo cadere la borsa a terra.

"Harry." sussurai e lui si avvicnò a me. Mi guardò negli occhi non so per quanto tempo e pronunciò il mio nome. Si ricordava di me. Istintivamente lo abbraciai, ma lui non ricambiò. Lo guardai e vidi che era scosso.

"Scusa." sussurai abbassando il viso e una lacrima solitaria scese lungo il  mio viso arrivando velocemente al mento. Lui alzò il mio viso e asciugò la mia lacrima, prima che cadesse a terra.

"Delilah quanto tempo, pensavo che non ci saremmo più incontrati. Ehi, non piangere." sussurò dolcemente.

"Mi sei mancato." immediatamente mi tappai la bocca, raccolsi la borsa da terra e feci per andarmene, ma lui  mi bloccò.

"Anche tu Delilah, anche tu." rispose tirandomi a se e stringendomi forte. Non me lo aspettavo. Il suo profumo era lo stesso misto al caffè rovesciato sulla sua camicia, il corpo era più scolpito e riempito da molti più tatuaggi che potevo intravederere da alcuni bottoni slacciati della camicia, i ricci raccolti verso l'altro, era diventato più alto, gli occhi della stessa tonalità verde e vivaci. Era decisamente cambiato, ma era sempre Harry. Mi staccai da lui e indicai la sua camicia.

"Che hai fatto?" chiesi con un sorriso divertito, ma già potevo immaginare tutto. Era lui che quella mattina era uscito dal bar e io gli ero andata contro rovesciando il suo caffè.

"Una stupida stamattina mi è venuta letterlamente addossso con il passeggino. Ancora mi chiedo dove aveva la testa. Cazzo, ma guarda di fronte a te" sbottò alterato.

"Così mi offendi" commentai scoppiando a ridere

"Ma che...?" chiese confuso "Aspetta. Eri, eri tu quella col passegino?" iniziò a balbettare.

"Già" annuì

"Ma che ci facevi con un passegino?" ecco lo sapevo. Era meglio se stavo zitta. Io e la mia stupida boccaccia.

"Sono venuta qui per il colloquio" sviai il discorso.

"Ah già. Vieni accomodati, ma poi mi dici perchè eri con un bambino." annuì per niente sicura.



*spazio autrice*
SCUSATE SCUSATE PER L'IMMENSO RITARDO.
Ero davvero troppo impegnata a fare altre cose, a pensare alla scuola che ho proprio lasciato perdere la storia. Spero mi perdoniate. Ringrazio tutti quella che stanno seguendo la storia
ORA MI DILEGUO
ALLA PROSSIMA
     UN BACIONE 

 




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