Ma io ti
piaccio per
caso? Come aveva potuto tacere? Era rimasto in silenzio a
quella domanda.
Le aveva dato la risposta in silenzio, ecco cosa aveva fatto: tacendo
le aveva
confermato che lei avesse ragione! E non che volesse affermare il
contrario,
assolutamente! Cuddy gli piaceva e anche molto, forse troppo! Era una
donna
bellissima, sexy, intelligente e quelle poche volte che avevano parlato
da
"amici", e cioè senza che uno dei due alzasse la voce, si
era
dimostrata all'altezza. Lo aveva saputo consolare e far sorridere e
nonostante
tutto non l'aveva mai abbandonato. La immaginava mentre si avvinghiava
tra le
braccia di quel mammalucco che aveva appena conosciuto. Idiota!
Doveva essere lui a scoprire il suo corpo, a baciarla, a
toccarla, a fare l'amore con lei.
"Che cosa vuoi?" Cuddy spazientita
aprì la porta
di casa
"Tu non mi piaci...assolutamente! Ho
taciuto solo
perché...mi hai colto di sorpresa, ma non mi piaci...hai
capito? Ma
dormivi?"
"Vattene House!"
"Che c'è...il meccanico si
arrabbia se parliamo?"
"A te non te ne frega niente degli
altri vero? Tu
cammini sui loro sentimenti quasi fossero zerbini. Guarda, forza, che
c'è vuoi
entrare? Vuoi cercarlo? Se n'è andato...e sai
perché? Per colpa tua...perché tu
hai dovuto per forza intrometterti e hai ragione...io non ti
piaccio...perché
se così fosse tu forse ti renderesti conto che io ho bisogno
del contatto umano
con le altre persone. Fammi un favore...sparisci. Da questa casa, dalla
mia
vita...sparisci! Non sono la tua donna, la tua amica...io sono il tuo
capo.
Immaginami come un omone con i baffi e i pantaloni larghi invece che
una donna
sexy con le gonne. Sparisci dalla mia vita House...non ti voglio
vedere....non
ti voglio vedere più!" e richiuse la porta sbattendola.
House sentì la
catenella affrancarsi sulla porta. L'aveva messo a tacere ancora una
volta. Era
rimasto in silenzio. Aveva osservato l'ira di Cuddy spostarsi dalla
mano che
stringeva saldamente la maniglia della porta, alle parole che le
uscirono dalla
bocca. Era stata crudele, e House questa volta aveva sentito il colpo
affondare
ed era rimasto male, sì. Aveva provato un'emozione di
delusione. Una donna, una
maledetta donna gli faceva sentire tutto questo!
Entrò nel suo ufficio
lanciando la giacca su una sedia e
avvicinandosi nervosamente alla macchina del caffé.
"Dove sei stato?" Cameron
osservò il fare
nevrotico del suo capo.
"Ho fatto un giro nella tana di
Lucifero!" rispose
cercando di aprire nervosamente una bustina di caffé.
I ducklings si voltarono ad osservare
Wilson "E' stato
dalla Cuddy!" disse lui.
"Non è tempesta
tiroidea...fate altri esami! - si
diresse verso il suo ufficio con la tazza del caffé -
Vattene!" cercò di
cacciare Wilson.
"Cosa le hai fatto questa volta?"
"Io niente...lei lo ha fatto a me...e
Vattene è un
sinonimo di Sparisci!"
"House se tu stai così,
immagino come stia lei...che ti
ha detto?"
"Ma tu non capisci proprio eh? V a t
t e n e...porta,
apri, oltrepassi, richiudi...non sbattertela addosso! La Cuddy la
farebbe
pagare a me!"
"Le hai rovinato la serata...di certo
non può averti
ringraziato. Non puoi prendertela con lei per essere arrabbiata con te.
E' il giorno
di San Valentino e tu hai fatto di tutto per sabotare il suo
appuntamento,
ammettilo!"
"Se chiudo gli occhi ed esprimo forte
forte un
desiderio.... - House chiuse gli occhi ed iniziò a
farfugliare qualcosa e poi
li riaprì - Ahhh...che fregatura, non funzionano mai! Sei
sempre qui!"
"Tu le hai sconvolto l'esistenza
House...da quando sei
nella sua vita, non fai altro che crearle disastri. La prendi
costantemente in
giro, la umilii davanti a tutti...è un miracolo che ti stia
ancora a
sopportare!"
"Lo faccio per divertirci...pensa che
noia!"
"House...è una
donna...è sensibile, ha dei
sentimenti...e lo sappiamo tutti e due che non è l'unica ad
avere sentimenti
particolari per qualcuno!"
"No...anche tu? Jimmy giuro che mi
fai arrossire! - si
fece serio un'altra volta e abbassando la testa e il tono di voce
continuò -
Non so cosa fare...vuole che stia lontano dalla sua vita!"
"House...falla calmare, poi le vai a
parlare, le porti
dei fiori e dei cioccolatini, e non mangiarli per strada. E le chiedi
scusa
House...ha bisogno di questo, di sapere che può contare sul
tuo rispetto!"
House lo guardò. Sapeva
che aveva ragione, James Wilson
sapeva come farsi amare dalle donne: lui le comprendeva, le rispettava,
le
sapeva prendere e sapeva essere un buon amico.
"I cioccolatini al liquore o senza?"
"Devi chiederle scusa non farla
ubriacare!" glielo
disse mentre usciva dal suo ufficio.
Rimase per qualche istante seduto
alla sua scrivania, con
gli occhialetti da vista ancora sul naso, ad osservare il disordine in
cui
regnava l'ufficio. Poi si fece forza, tirò su un lungo
sospiro, ingoiò due
pillole di Vicodin e prendendo la giacca uscì dall'ufficio.
Toc toc.
Bussò per
oltre 20 minuti prima che Cuddy gli aprisse.
"Evidentemente sparisci non
è stato molto efficace!
Vattene House!" stava per richiudere la porta, ma lui mise il bastone
in
mezzo.
"Aspetta...solo due parole..."
"No...non due, non una...neanche un
respiro! Devi solo
andartene...mi hai rovinato il San Valentino...hai rovinato tutto nella
mia
vita, House...devi andare via...sali sulla tua moto e vai ad ubriacarti
da
qualche parte ma stai lontano da me! Tu non..."
"Un minuto...solo un minuto!" la
zittì prima che
potesse proseguire. Era testardo...Gregory House era l'uomo
più testardo sulla
faccia della Terra, ma sapeva che neanche Lisa Cuddy scherzava quanto
ad
intestardirsi su qualcosa.
"No...di minuti con te ne ho sprecati
già troppi...sei
un bambino House e non cambierai mai e io speravo che potesse accadere
ma non è
così...hai distrutto tutto quello che avevo...per una volta
nella vita che mi
ero spinta più avanti..."
"Non ti sei spinta più
avanti...gli sei saltata
addosso!"
Cuddy iniziò a ridere "Non
ci riesci proprio...non
riesci ad essere diverso...vattene House...lasciami consumare questo
San
Valentino in solitudine!"
House si insinuò di
prepotenza nella casa e ad un sospiro
contrariato di Cuddy mostrò l'orologio. "Guarda...non
è più San
Valentino...è San Faustino, la festa dei single. Vuoi
festeggiarla con
me?" le mostrò i fiori e i cioccolatini. Cuddy rimase
sorpresa, non se
l'aspettava. Aveva capito che in un modo del tutto contorto cercava di
chiederle scusa...sapeva che Wilson lo aveva fatto ragionare, eppure
non voleva
cedere, non voleva mollare. Era stata risoluta, fredda e diretta. Ma
quel
gesto, così semplice e dolce, per quanto sapesse essergli
stato suggerito dal
'grillo parlante', la fece sciogliere e fu come se ogni parola, ogni
pensiero
urlato e ogni cattiveria pronunciata fossero svaniti nel vento. Non era
il
gesto in sé a farla ammaliare, ma il fatto che proprio lui,
Gregory House
avesse deciso di compierlo. Si fece da parte e sorridendogli lo
lasciò entrare
nella stanza accanto "Ti preparo un caffé!" gli disse e
chiuse la
porta con serenità e gioia...Gregory House, stava finalmente
cambiando!
F I N E
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