my story

di Elena1864
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Ad un tratto mi svegliai intorno a me vedevo solo alberi spogli, ero sdraiata su di un cumolo di foglie secche nel buio più totale, l'unica cosa che riuscivo a scorgere era il bagliore di quella grande luna che mi accarezzava la pelle. Un forte vento gelido penetrava il mio corpo,le sagome degli alberi erano sfocate,si muovevano all'impazzata formando strane ombre nel buio della notte.Riuscivo a sentire solo una grande fitta allo stomaco era un dolore lancinante,alzai leggermente la testa.....vidi una grossa ferita e tantissimo sangue,il coltello era di fianco a me,enoreme e ricoperto di sangue.Ad un tratto sentii lo scricchiolio delle foglie, pensavo che era tornato per darmi il colpo di grazia,avevo paura tremavo ero ridotta uno straccio,ma avevo l'adrenalina a mille tanto che tentai invano di afferrare il coltello.Però vidi dinanzi a me un ragazzo....era alto,aveva i copelli castani  ,una grande bocca,e degli occhi dei quali riuscivo a vedere poco sembravano verdi,indossava dei jeans e una maglietta verde.Si abbassò e mi chiese:

“hey che ti è successo??!!!”

“Non lo so,non ricordo molto” Gli dissi con  la voce tremante

“hai perso molto sangue,ma sono sicuro che guarirai velocemente,adesso ti porto in un posto caldo e sicuro.”

Aveva l'aria di uno che “sapeva il fatto suo” ed era molto sicuro di sé,mi prese in braccio e si incamminò all'interno del folto bosco.

Ricordo che mi portò in una grande casa mi poggiò sul divano.......prese degli asciugamani tamponò la ferita cercando di pulire il sangue.

“AGLIA!!fai piano che mi fai male”

“Scusa,resieti un pò”

Mi disse sorridendo.

“Non ti muovere vado a prendere una cosa”

“Dove vai??ti prego non te ne andare!!”

Tornò con un disinfettante,dell'ovatta e la casa che più mi preoccupò fù quell'ago che teneva in mano.

“Che vuoi fare con quel coso??”

“Cosa questo??”Mi disse mostrandomi l'ago. “Facile voglio ricucire la ferita,o vuoi rimanere con un grosso taglio sulla pancia !??”

“No,no....ma hai mai ricucito una ferita??”

“E me lo chiedi pure??Ormai sono diventato un esperto”

“In che senso “un esperto”??

“Bhe....nel senso che....Era un modo di dire”

Rimasi molto perplessa.

A quel punto prese ago e filo e cominciò a cucire la ferita.Faceva malissimo,sentivo le stelle.

Dopo dieci minuti un quarto d'ora il ragazzo finì questa piccola “operazione”......

“Ecco fatto!Vado a prendere delle bende e torno”

Rimasi di nuovo sola in quella grande stanza calda e vecchia,a riflettere sull’accaduto non potevo crederci,perchè mi aveva fatto una cosa del genere??.....

“Eccomi di ritorno!Dì la verità ti sono mancato!!”

Mi disse ridendo.

“Oh si mi sei mancato molto”

Risposi con un tono sarcastico ma con la voce dolorante e nello stesso tempo e ricambiai la risata.

Non ci siamo ancora presentati mi chiamo PAUL”

Disse avvolgendomi le bende in torno alla ferita.

“Bhe...io mi chiamo JOHANNA”

“Piacere di averti conosciuta Johanna”

“Il piacere è tutto mio Paul”




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