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L'ANGELO NERO E LA RAGAZZA
Era un bel pomeriggio,
l'aria era fresca e i raggi solari donavano la giusta quantità di tepore. Megu
che la sera prima non si era sentita molto bene non aveva resistito alla
tentazione di uscire all'aperto. Medici ed infermiere, le avevano sconsigliato
di avventurarsi all'aperto ma lei, era stata irremovibile: a quell'ora del
pomeriggio, nel cortile dell'ospedale non c'era nessuno ed era proprio allora
che lei e Suigin Tou potevano incontrarsi nel cortile lontano da occhi
indiscreti.
Megu, si fece
accompagnare all'aperto da una delle infermiere, era ancora debole e per questo,
era seduta su una sedia a rotelle.
"Verrò a prenderti tra
mezz'ora e non un minuto di più." La avvertì l'infermiera col tono di chi non
ammetteva repliche
"Si." Si limitò ad
affermare Megu da brava ragazza.
Lasciata sola, Megu si
sistemò all'ombra di un grande albero e come sempre attese che Suigin Tou si
facesse viva, per ingannare l'attesa, la ragazza chiuse gli occhi, prese un
respiro profondo e comincio a cantare la canzone che a lei e Suigin Tou piaceva
tanto:
"Yume
wa kaze
Hikari michibiku
Sora to kumo o koete yuku
Anata no koe hibike
Shiawase to
Iya na omoide
Yasashii ima ga toozakaru
Shizuka na yoru tsuzuke
Kono basho ni nokosu
Ashiato sae
Kiekakete yugamu
Kizuato no you
Yume no naka
Umareta kokoro
garasu mado ga
Kimi miteru
Shun no uchi ni komete
Sugaru kimochi sutete
Subete omoi tsunage."
Appena terminata
l'ultima strofa e appena riaperti gli occhi, Megu vide delle piume nere cadere
dolcemente dall'alto "Buon pomeriggio, Suigin Tou" la salutò prima ancora che la
bambola incantata si facesse vedere sbucando dalla folta chioma dell'albero per
andare a sistemarsi sulla panchina ma badando bene di non trovarsi troppo vicina
alla sua medium.
Megu osservò in
silenzio: era tipico di Suigin Tou mostrarsi forte e distaccata in ogni
occasione, a costo di reprimere i propri sentimenti.
"Canti sempre quella
canzone." Attaccò discorso la prima Rozen Maiden, guardando altrove senza
incrociare lo sguardo di Megu.
"Mi piace e sono certa
che piace anche a te." Rispose dolcemente la ragazza "Oggi è una bella
giornata..." continuò "...inoltre mi sento meglio è ho persino più appetito del
solito!"
"Sono felice per te, mi
fa piacere che tu stia meglio." Fu la risposta un po' piatta di Suigin Tou.
Chiunque avrebbe potuto
sentirsi offeso o scoraggiato dinnanzi all'indifferenza della prima bambola ma
non Megu che era certa di conoscere bene Suigin Tou ed era abituata al suo
atteggiamento austero e distaccato.
La ragazza stava ora
osservando l'anello di rose all'anulare della sua mano sinistra "L'altro giorno
hai combattuto Suigin Tou?" Questa domanda riuscì finalmente a cattutare
l'attenzione della prima Rozen Maiden "L'anello scottava più del solito ed anche
io ero più debole del solito, ho immaginato che stessi affrontando una dura
battaglia e ho davvero temuto per te."
Le parole sincere e
tristi di Megu toccarono profondamente per Suigin Tou e per un attimo fecero
emergere tutto l'affetto che la prima bambola provava per quella sua gentile e
sfortunata medium che era stata vittima di un destino così simile al suo.
"Naturalmente, non avevi
motivo di preoccuparti..." Fu la fiera risposta di Suigin Tou "...io sono
la migliore fra le Rozen Maiden!"
Come sempre Megu le
sorrise dolcemente "Sono certa che è così."
"Mi sembra di avertelo
detto anche un'altra volta."
"Quindi continuerai il
Gioco di Alice?"
"Naturalmente!"
"Intendi continuare a
combattere finché non avrai sconfitto Shinku e le tue altre sorelle?"
La voce di Megu, aveva
perso la sua solita allegria, Suigin Tou se ne accorse e a sua volta perse un
po' della sua sicurezza "E il mio destino, io sono colei che diverrà Alice."
"Per favore Suigin Tou..."
la chiamò Megu allargando le braccia verso di lei "...vieni qui, vieni vicina a
me."
"Megu..." Senza riuscire
a celare il suo imbarazzo, l'orgogliosa prima bambola volò vicina alla sua
medium e le si sedette in grembo.
"Suigin Tou..." parlò
piano Megu "...io devo dirti una cosa: quella volta ti ho sentito mentre parlavi
con l'altra bambola... non stavo dormendo."
Suigin Tou sobbalzò per
la sorpresa "Megu tu..."
"Mi dispiace, avrei
dovuto parlartene prima." Si scusò la ragazza.
"Stupida! Cosa ti sei
messa in testa? Io combatto per me stessa e basta!"
"Suigin Tou, ricordo
ancora la prima volta che ci incontrammo, io ti chiesi di consumare la mia
energia e di prenderti la mia vita ma tu invece mi hai fatto capire che
sbagliavo! Che mi stavo comportando da codarda!"
"Megu, ma cosa..."
Suigin Tou era confusa: quella non era la solita Megu, sebbene la ragazza avesse
sempre avuto dentro di se una vena di malinconia, non si era mai lasciata andare
sino a tal punto. Improvvisamente le braccia della ragazza cinsero forte a se la
prima bambola "Che fai? Lasciami!" Protestò sorpresa ed imbarazzata Suggin Tou
che per quanto si divincolasse non riusciva a liberarsi dalla presa di Megu
"Lasciami ti ho detto!" Una calda lacrima, bagnò il viso di Suigin Tou che smise
di dibattersi e guardò in alto "Megu tu stai... perchè stai piangendo?"
"Basta combattere Suigin
Tou!..." urlò la ragazza in lacrime "...ho deciso di accettarmi per quello che
sono! Non mi lamenterò più e saro forte! Perciò Suigin Tou, non combattere! Non
devi combattere per me: non voglio il potere delle Rose Mistiche! Non devi
rischiare la vita per me, sei mia amica: non voglio perderti!"
Qualcosa di caldo e
umido cominciò a rigare le guance di Suigin Tou la prima Rozen Maiden, che non
comprese subito, ma poi con stupore realizzò cosa stava accadendo "Ma cosa...
lacrime? No non è possibile! la prima Rozen Maiden non può piangere! Io non
posso piangere!... Megu, hai risvegliato sentimenti sopiti in me da tempo... ora
mi sento davvero completa e pronta ad affrontare l'ultima battaglia... Megu
grazie."
Il sole splendeva alto
in cielo e una lieve brezza soffiava carezzando dolcemente tutto ciò che
incontrava sul suo cammino: due grandi amiche si godevano tutto questo all'ombra
di un albero, unico testimone della loro speciale amicizia.
"Megu, io non perderò:
vincerò perchè sono la migliore e poi tornerò da te, non ti lascerò sola... è
una promessa!"
FINE
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