Al diavolo il passato

di Ai Khanum
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Mi sono sempre chiesta cosa ho di sbagliato. Guardo il mondo da dentro una palla di cristallo, al cui interno finta neve scende a donarmi l’illusione di realtà. Ho sperato di cambiare, di indossare una maschera d’arroganza, scudo atto a non ferirmi.
Ma è un’arma a doppio taglio.
Mi guardo allo specchio e quella si frantuma; mille pezzettini che m’intontiscono con il loro rumore. E’ lì che capisco di aver fallito sempre e comunque. Sto bene in solitudine, mi dico… Balle, né più né meno.
Cerco l’approvazione della gente, come un neonato il proprio latte per esser felice e soddisfatto. Ma anche questa è un’illusione, fiele amaro di cui non me ne faccio niente.
La verità è che con te ero felice, amica mia. Ti ho perduto come l’albero le sue foglie d’inverno. Non avevo bisogno di nient’altro, perché tu eri accanto a me.
Adesso ciò che mi rimane sono briciole di ricordi distorti dalla rabbia. Nemmeno quelli mi hai lasciato, sorridente e altera come sei.




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