Betrayal

di Just_Sebastian
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PROLOGO
 



E ovviamente in quale altro modo poteva iniziare la giornata di Sebastian Smythe se non con una meravigliosa pomiciata con la ragazza più famosa del McKinley, Emma Pillsbury? Cosa che assolutamente non gli dispiaceva, anzi, forse era il miglior modo di dirsi “Buongiorno!” la mattina.

E come si può ben immaginare non si curavano minimamente di nascondersi dagli occhi dell’intera scuola; forse lo facevano addirittura apposta a farsi vedere per accrescere ancora di più la loro popolarità. Non che ce ne fosse bisogno in realtà, considerando che avevano raggiunto la vetta in classifica di quel liceo: lei non molto alta ma piena di fascino, una folta chioma di capelli rossi accuratamente raccolti in una coda di cavallo, occhi color nocciola e in più capitano della squadra di cheerleader, le Cheerios; lui invece alto un metro e ottanta, un ciuffo perfetto che perdeva ore la mattina a sistemare, due smeraldi abbaglianti al posto degli occhi e capo della squadra di lacrosse, lo sport più famoso a scuola e a cui partecipavano solo i ragazzi più popolari.
 
Come ogni mattina però si dovettero dividere poiché la campanella annunciava l’inizio delle lezioni e loro frequentavano classi diverse per via dell’età (lui più grande di lei di un anno).
 
- Che materia hai in prima ora amore? - chiese Sebastian alla ragazza.
- Storia… - rispose lei con aria mogia - una palla tremenda, la signora Bore ha quel suo modo di fare un po’… - e mimò il gesto di addormentarsi profondamente. A Sebastian scappò un sorriso: - Dai forza, pensa che tra cinque ore ci rivedremo per la pausa pranzo! -. A quell’affermazione Emma alzò gli occhi al cielo: - Saranno le cinque ore più lunghe della mia vita! -. Stavolta Sebastian rise di gusto: - Ma non erano quelle di ieri? E quelle del giorno prima? E quelle del giorno prima ancora? -. Rise anche lei a quel punto: - Ogni momento passato lontano da te sarà sempre il più lungo della mia vita -.
 
Si baciarono un’ultima volta prima di entrare dentro quello che gli studenti liceali amano chiamare “Inferno”.
 
Nonostante le loro previsioni le ore passarono abbastanza in fretta e finalmente poterono rivedersi durante la pausa pranzo. Dopo essersi scambiati un veloce bacio, presero da mangiare e si avviarono alla ricerca di un tavolo. Purtroppo per loro erano arrivati un po’ in ritardo e tutti i tavoli erano già stati occupati.
 
- Amore… Ci pensi tu? – chiese lei con sguardo languido.

- Certo tesoro – rispose l’altro facendogli l’occhiolino.
 
Si avvicinò a un tavolo occupato da tre ragazzi e con un teatrale colpo di tosse attirò la loro attenzione.
- Ragazzi, gentilmente, vi dispiace? – chiese con finto tono gentile, indicando lontano dal tavolo. Alzando gli occhi al cielo e sbuffando il gruppo si allontanò portando via i loro vassoi.
 
- Grazie mille – Emma si era appena avvicinata a lui, prendendogli la mano con fare affettuoso.
 
Si sedettero e mangiarono tranquillamente parlando del più e del meno e scambiandosi sguardi dolci abbastanza frequentemente, per poi alzarsi e fare le ultime due ore di lezione scambiandosi messaggi con i cellulari nascosti negli astucci mentre che i rispettivi professori spiegavano. Il professore di francese di Sebastian cominciò a girare per i banchi quindi lui dovette chiudere l’astuccio per non far vedere il contenuto e sentì l’ennesima vibrazione che indicava l’arrivo di un nuovo messaggio. Appena il professore si allontanò riprese il telefono ed aprì il messaggio.
 
“Oggi vieni a casa mia?”
 
Solo che non era di Emma.
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTOREEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Buonasera gente, (per vostra sfortuna) sono tornatoooo!!!!! Allora ehm… Che dire… Per ora volevo solo dare una linea generale alla storia e speriamo che proceda bene (considerando che lo scrivo con altre due matte). Spero di avervi incuriosito almeno un po’ XD ci sentiamo il prossimo capitolo, ciaooooooooo.
 
 
- Just_Sebastian




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