Diario di un Mangiamorte

di Celaena
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2 maggio 1976 Silente misurava la stanza a grandi passi senza parlare. Severus si era aspettato rimproveri e punizioni, quando quella mattina presto era andato in presidenza. Eppure, da quando aveva raccontato l'accaduto, il preside, dopo aver ascoltato in silenzio, non aveva pronunciato una parola. -Professor Silente?- chiese Severus. Silente si voltò. Sembrava preoccupato. -Hai rischiato la tua vita-disse.-E James Potter ti ha salvato.- -Assolutamente no! Ero lì per colpa sua!- -Ciò non toglie che ti abbia salvato la vita. Dovresto essergli grato. Ora conosci il segreto del signor Lupin. Ti devo chiedere, Severus, di mantenerlo. Io farò in modo che i suoi amici non si allontanino più di notte dal castello. E lo stesso vale per te. Non sarai punito. Rischiare la vita è una punizione sufficiente, in questi casi.- Detto questo, si sedette alla sua scrivania. -M-ma, professore, e loro? Saranno puniti?- Severus sapeva di dover tacere, ed era stupito di cavarsela senza punizioni, eppure voleva che Potter e la sua combriccola fossero puniti. Dovevano esserlo. -Mettere a repentaglio la vita di uno studente e poi salvarla è forse l'unico modo per pagare il proprio debito nei suoi confronti. Ritengo adeguato impedire, semplicemente, altri rischi come quello di ieri sera. Non saranno puniti. A volte, Severus, le punizioni non sono necessarie, e ti chiederei, se possibile, di non portare rancore nei confronti di Potter, Black, Minus e Lupin. Ma temo che mi sia impossibile.- il suo sguardo era indecifrabile. Sembrava rivolto al passato, riflettè Severus. -A volte il rancore sfugge al nostro controllo. Prova, Severus, a non lasciare che accada. Ora immagino che tu abbia lezione. La professoressa McGranitt non ama i ritardatari.- Mentre camminava verso l'aula, Severus riflettè sulle parole del preside. Aveva dei buoni motivi per odiare Potter. Ed era perfettamente in grado di controllarsi. Quasi si scontrò con due studenti che parlavano camminando in direzione inversa. All'inizio registrò solo una macchia di colore rosso e un paio di occhiali, poi li distinse chiaramente. Lily. Che parlava con James Potter. Era troppo, in poche ore. Si allontanò senza chiedere scusa. Voleva solo andarsene.




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